Viaggio nel sociale/3: la Comunità ''Sorella Amelia'' di Molteno per l'accoglienza e riabilitazione di persone tossicodipendenti
Un'avventura che nasce da un incontro, quello avvenuto ormai un quarto di secolo fa tra sorella Amelia Rivolta, dell'ordine delle sacramentine, e don Corrado Fioravanti. Così potrebbe essere riassunta l'origine della Cooperativa Accoglienza e Lavoro che ha oggi sede in via Aldo Moro a Molteno.
Una storia che comincia infatti quasi 25 anni fa nell'hinterland milanese, quando i due decidono di concretizzare il principio dell'accoglienza in una delle zone allora più colpite dal problema della droga, via Correggio a Pioltello.
Da allora sono passati tanti anni, la società è cambiata e anche il contesto di intervento (dal milanese alla Brianza) e la cooperativa adesso conta oltre quindici dipendenti, alcuni collaboratori esterni nonché numerosi volontari.
In particolare la cooperativa si articola in due unità: la comunità terapeutico-riabilitativa (accreditata da Regione Lombardia per 30 posti) con sede a Molteno e l'appartamento di reinserimento, a Bulciago (5 posti). Scopo principale della Comunità Sorella Amelia è l'accoglienza, la riabilitazione e il reinserimento socio-lavorativo di soggetti tossico (e in alcuni casi alcool) dipendenti.
"Quello della droga è un problema di cui ultimamente non si parla molto ma in realtà è tutt'altro che diminuito, anzi, credo che ci sia stata una vera e propria esplosione del fenomeno delle droghe" ha spiegato il responsabile della Comunità Sorella Amelia, Christian Broch. "Certo, il quadro di riferimento è molto diverso rispetto a quello degli anni Settanta, quando l'eroina arrivò per la prima volta in Italia. Allora la droga era qualcosa che differenziava l'individuo dalla società, adesso invece è qualcosa che include e rende partecipe, non è un caso se in questi giorni si parla di alcuni locali e discoteche esclusive di Milano".
Insomma, ad essere cambiata non è soltanto la figura di colui che mostra dipendenze da sostanze stupefacenti ma anche la visibilità stessa del fenomeno. "La cocaina è meno devastante a livello sociale e dal 1994, anno in cui è stata introdotto l'uso del metadone, il tossico delinque di meno e sono diminuiti anche i casi di Aids. Persino gli spacciatori sono meno visibili, non perché ce ne siano di meno, semplicemente perché non è più necessario cercarli per le strade, basta contattarli al cellulare. A tutto questo si somma poi il problema degli abusi delle sostanze, che riguarda molti giovani".
E il fenomeno potrebbe anche peggiorare. "A differenza dell'alcolista, molto legato alla sostanza, il tossicodipendente consuma quello che c'è anche in base al mercato e all'oscillazione del prezzo. Anche la droga segue le strategie di mercato. In questi anni si è assistito a un aumento delle dipendenze da cocaina e una diminuzione dell'eroina, il prossimo passo sarà il ritorno dell'eroina" ha concluso Christian Bloch. "L'ufficio droghe e crimine dell'Onu ha trasmesso un rapporto che mostra come negli ultimi anni la produzione di oppio sia letteralmente esplosa e come il prezzo sia diminuito. Oltre il 90-95% della produzione mondiale di oppio è in Afghanistan e l'anno scorso per la prima volta nell'analisi delle nuove dipendenze negli Usa l'eroina ha superato la cocaina. Dall'Afghanistan l'eroina sta arrivando in Europa attraverso la Russia e la via della seta".
Vita comunitaria, attività lavorativa, iniziative culturali, sport ed educazione sanitaria. Questi i capisaldi del percorso in cooperativa. Nonché alcuni progetti di collaborazione con il comune e le realtà del territorio. "In collaborazione con la cooperativa Dimensione Lavoro di Valmadrera stiamo facendo la manutenzione del verde a Molteno. Si tratta di un'occasione per dare lavoro a persone disagiate e a prezzi competitivi, è un progetto che sta andando bene".
Tante inoltre le iniziative concentrate sul tema della famiglia, innanzitutto il progetto "Volta la carta" a sostegno della genitorialità promosso sempre in collaborazione con il comune di Molteno. Ma la cooperativa è molto attiva anche nell'ambito dell'organizzazione di iniziative quali cicli di conferenze e incontri incentrati in modo particolare sulla realtà familiare contemporanea e sul ruolo e la figura dei genitori.
La comunità Sorella Amelia di Molteno
Una storia che comincia infatti quasi 25 anni fa nell'hinterland milanese, quando i due decidono di concretizzare il principio dell'accoglienza in una delle zone allora più colpite dal problema della droga, via Correggio a Pioltello.
Da allora sono passati tanti anni, la società è cambiata e anche il contesto di intervento (dal milanese alla Brianza) e la cooperativa adesso conta oltre quindici dipendenti, alcuni collaboratori esterni nonché numerosi volontari.
Primo da sinistra il sindaco Mauro Proserpio in occasione
di una recente festa in comunità, alla sua sinistra il responsabile della comunità Christian Broch
di una recente festa in comunità, alla sua sinistra il responsabile della comunità Christian Broch
In particolare la cooperativa si articola in due unità: la comunità terapeutico-riabilitativa (accreditata da Regione Lombardia per 30 posti) con sede a Molteno e l'appartamento di reinserimento, a Bulciago (5 posti). Scopo principale della Comunità Sorella Amelia è l'accoglienza, la riabilitazione e il reinserimento socio-lavorativo di soggetti tossico (e in alcuni casi alcool) dipendenti.
Amelia Rivolta, la fondatrice, con don Corrado
"Quello della droga è un problema di cui ultimamente non si parla molto ma in realtà è tutt'altro che diminuito, anzi, credo che ci sia stata una vera e propria esplosione del fenomeno delle droghe" ha spiegato il responsabile della Comunità Sorella Amelia, Christian Broch. "Certo, il quadro di riferimento è molto diverso rispetto a quello degli anni Settanta, quando l'eroina arrivò per la prima volta in Italia. Allora la droga era qualcosa che differenziava l'individuo dalla società, adesso invece è qualcosa che include e rende partecipe, non è un caso se in questi giorni si parla di alcuni locali e discoteche esclusive di Milano".
Insomma, ad essere cambiata non è soltanto la figura di colui che mostra dipendenze da sostanze stupefacenti ma anche la visibilità stessa del fenomeno. "La cocaina è meno devastante a livello sociale e dal 1994, anno in cui è stata introdotto l'uso del metadone, il tossico delinque di meno e sono diminuiti anche i casi di Aids. Persino gli spacciatori sono meno visibili, non perché ce ne siano di meno, semplicemente perché non è più necessario cercarli per le strade, basta contattarli al cellulare. A tutto questo si somma poi il problema degli abusi delle sostanze, che riguarda molti giovani".
E il fenomeno potrebbe anche peggiorare. "A differenza dell'alcolista, molto legato alla sostanza, il tossicodipendente consuma quello che c'è anche in base al mercato e all'oscillazione del prezzo. Anche la droga segue le strategie di mercato. In questi anni si è assistito a un aumento delle dipendenze da cocaina e una diminuzione dell'eroina, il prossimo passo sarà il ritorno dell'eroina" ha concluso Christian Bloch. "L'ufficio droghe e crimine dell'Onu ha trasmesso un rapporto che mostra come negli ultimi anni la produzione di oppio sia letteralmente esplosa e come il prezzo sia diminuito. Oltre il 90-95% della produzione mondiale di oppio è in Afghanistan e l'anno scorso per la prima volta nell'analisi delle nuove dipendenze negli Usa l'eroina ha superato la cocaina. Dall'Afghanistan l'eroina sta arrivando in Europa attraverso la Russia e la via della seta".
La villetta del pre-reinserimento
Vita comunitaria, attività lavorativa, iniziative culturali, sport ed educazione sanitaria. Questi i capisaldi del percorso in cooperativa. Nonché alcuni progetti di collaborazione con il comune e le realtà del territorio. "In collaborazione con la cooperativa Dimensione Lavoro di Valmadrera stiamo facendo la manutenzione del verde a Molteno. Si tratta di un'occasione per dare lavoro a persone disagiate e a prezzi competitivi, è un progetto che sta andando bene".
Andrea Parmagnani, educatore
Tante inoltre le iniziative concentrate sul tema della famiglia, innanzitutto il progetto "Volta la carta" a sostegno della genitorialità promosso sempre in collaborazione con il comune di Molteno. Ma la cooperativa è molto attiva anche nell'ambito dell'organizzazione di iniziative quali cicli di conferenze e incontri incentrati in modo particolare sulla realtà familiare contemporanea e sul ruolo e la figura dei genitori.
Marta Mazzolari