Casate: penne nere ricordano Scalfaro e l'incontro del 1995
Il 29 gennaio scorso è morto all'età di 93 anni il presidente della Repubblica emerito, Oscar Luigi Scalfaro.
Un personaggio che ha segnato la vita politica italiana e legato in un certo senso anche al nostro territorio. Il gruppo alpini di Casatenovo lo incontrò nel lontano 1995 all'Alpe Motta, quando gli donarono il volume ''I nostri primi quarant'anni''. Fu un'occasione importante, anche per sottolineare la vera storia della Madonna delle Nevi.
Sedici anni fa otto penne nere si ritrovarono a Campodolcino, ai piedi della Vergine delle Vette, per fare da picchetto d'onore al presidente Oscar Luigi Scalfaro e al cardinale Carlo Maria Martini. Pretesto ed occasione dell'evento, la celebrazione del cinquantenario delle Acli milanesi, ma anche la benedizione dei restauri effettuati sul monumento, che gli alpini di Casatenovo portarono in vetta nel lontano 1958.
Del picchetto d'onore facevano parte gli alpini Vincenzo Valagussa, Luigi Fumagalli, Augusto Beretta, Giuseppe Crippa, Giovanni Sala, Gianni Villa, Pietro Sanvito e Pasquale Casiraghi.
Fu invece il cavalier Giovanni Beretta a salire sul palco insieme a Franco Vismara, per raccontare la vera storia della Madonna delle Nevi.
Come dicevamo, fu grazie al contributo degli alpini casatesi che sulla vetta della Serenissa potè essere eretta la statua mariana. Correva l'anno 1956 quando, durante una gita delle penne nere alla Casa alpina di Motta, don Luigi Re espresse il desiderio di poter costruire una stele in onore della Madonna, sulla cima di quella montagna. Gli alpini di Casatenovo si misero subito all'opera, organizzando una sottoscrizione per finanziare la realizzazione della statua, affidata allo scultore Egidio Casagrande, che nel giro di dieci mesi portò a termine l'opera, dell'altezza di ben 14 metri. Fu scelta la vetta della Serenissima, più stabile e raggiungibile da tutti e nel 1958 alla presenza di Sua Eminenza Giovanni Battista Montini, il monumento potè essere inaugurato.
A proposito di Scalfaro non si puo' non ricordare la missiva che il cavalier Beretta indirizzò al presidente della Repubblica, affinchè l'alpino Luigi Fumagalli potesse recarsi a Roma ad incontrarlo. All'Alpe Motta, a causa di alcuni problemi di saluti, l'uomo non riuscì a stringere la mano a Scalfaro. Le penne nere casatesi si organizzarono quindi per consentirgli di poter vivere quel momento.
Insomma, momenti importanti per la storia del gruppo casatese che, a distanza di qualche anno, le penne nere hanno voluto ricordare.
Un personaggio che ha segnato la vita politica italiana e legato in un certo senso anche al nostro territorio. Il gruppo alpini di Casatenovo lo incontrò nel lontano 1995 all'Alpe Motta, quando gli donarono il volume ''I nostri primi quarant'anni''. Fu un'occasione importante, anche per sottolineare la vera storia della Madonna delle Nevi.
Il picchetto d'onore al presidente Scalfaro
Sedici anni fa otto penne nere si ritrovarono a Campodolcino, ai piedi della Vergine delle Vette, per fare da picchetto d'onore al presidente Oscar Luigi Scalfaro e al cardinale Carlo Maria Martini. Pretesto ed occasione dell'evento, la celebrazione del cinquantenario delle Acli milanesi, ma anche la benedizione dei restauri effettuati sul monumento, che gli alpini di Casatenovo portarono in vetta nel lontano 1958.
Del picchetto d'onore facevano parte gli alpini Vincenzo Valagussa, Luigi Fumagalli, Augusto Beretta, Giuseppe Crippa, Giovanni Sala, Gianni Villa, Pietro Sanvito e Pasquale Casiraghi.
Fu invece il cavalier Giovanni Beretta a salire sul palco insieme a Franco Vismara, per raccontare la vera storia della Madonna delle Nevi.
Gli alpini davanti alla Vergine delle Vette
Come dicevamo, fu grazie al contributo degli alpini casatesi che sulla vetta della Serenissa potè essere eretta la statua mariana. Correva l'anno 1956 quando, durante una gita delle penne nere alla Casa alpina di Motta, don Luigi Re espresse il desiderio di poter costruire una stele in onore della Madonna, sulla cima di quella montagna. Gli alpini di Casatenovo si misero subito all'opera, organizzando una sottoscrizione per finanziare la realizzazione della statua, affidata allo scultore Egidio Casagrande, che nel giro di dieci mesi portò a termine l'opera, dell'altezza di ben 14 metri. Fu scelta la vetta della Serenissima, più stabile e raggiungibile da tutti e nel 1958 alla presenza di Sua Eminenza Giovanni Battista Montini, il monumento potè essere inaugurato.
Scalfaro con il cavalier Beretta del gruppo alpini
A proposito di Scalfaro non si puo' non ricordare la missiva che il cavalier Beretta indirizzò al presidente della Repubblica, affinchè l'alpino Luigi Fumagalli potesse recarsi a Roma ad incontrarlo. All'Alpe Motta, a causa di alcuni problemi di saluti, l'uomo non riuscì a stringere la mano a Scalfaro. Le penne nere casatesi si organizzarono quindi per consentirgli di poter vivere quel momento.
Insomma, momenti importanti per la storia del gruppo casatese che, a distanza di qualche anno, le penne nere hanno voluto ricordare.