Economia, settore tessile: dalla Molteni tessuti alla Cazzaniga passando per la Limonta fino a Yarns. Il ''volto'' della crisi

L’attività è distinta ma la sede in cui operano – a Bulciago – è la stessa e medesime sono le problematiche che hanno portato
Lorena Panzeri,
segretario Filctem Cgil
 alla richiesta di concordato e all’affitto di un ramo d’azienda che ha coinvolto, rispettivamente, un lavoratore su 22 e sette su 50.
A partire dal prossimo 1° novembre il percorso di “Molteni tessuti” e “Cazzaniga Pietro” di Bulciago, ditte attive nel settore tessile, sarà il medesimo con un unico concordato per entrambe. La crisi economica che ha colpito sul territorio lecchese diverse aziende del settore tessile non ha risparmiato le due realtà bulciaghesi, che contano rispettivamente 22 e 50 dipendenti attualmente in cassa integrazione straordinaria.
“La cassa sarà attiva fino alla primavera del prossimo anno, l’ affitto di alcune lavorazioni ha permesso la continuazione dell’attività per un dipendente (un tecnico nella lavorazione del velluto) più 7 nell’altra realtà” ha spiegato Lorena Panzeri, segretario Filctem Cgil. “Attualmente nel settore non si vedono accenni di ripresa, seppure molte aziende ricorrano alla cassa integrazione ordinaria e al contratto di solidarietà per riorganizzare il lavoro e continuare l’attività”.
È il caso della Limonta, presente con una sede a Costa Masnaga e che conta tra le sedi italiane e quelle estere un bacino di 1300 addetti, che ha attivato la cassa ordinaria per 120 persone nel settore del tessile e 280 in quello della gomma plastica.
Il lavoro va avanti, ma il calo degli ordini determina il ricorso ad una tale iniziativa. Sono 110 i dipendenti coinvolti nel contratto di solidarietà alla Mario Sirtori di Costa Masnaga, 30 alla Novaresin di Nibionno, 50 alla Pozzi Arturo di Barzago e 18 alla Rossini della Quercia di Costa Masnaga.
Altre non ce l’hanno fatta a sopravvivere alla mannaia del calo di ordinativi, come la “Nero su Nero” di Garbagnate dove per 80 addetti è attiva la cassa integrazione straordinaria. Nello stesso paese la torcitura Marioboselli Yarns ha dichiarato il fallimento, cui è seguito l’affitto di un ramo d’azienda per 20 dipendenti e la cassa integrazione per i restanti 52, attualmente in mobilità.
Sono solo alcune delle realtà settore tessile che nell’area casatese, come in tutta la nostra Provincia, sta soffrendo le conseguenze di una crisi che non accenna a concedere tregua.
R. R.
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