Casatenovo: don Marco Zappa racconta i sette anni vissuti nella comunità pastorale. Un'avventura ricca e felice con i giovani

Gratitudine, gioia, felicità e serenità. Sono queste le parole che don Marco Zappa ha usato per tratteggiare la sua esperienza pluriennale come vicario nella comunità pastorale di Casatenovo.


Don Marco Zappa

Mancano infatti pochi giorni all'inizio di settembre, mese in cui il sacerdote comasco sarà trasferito nella comunità pastorale di Giussano, dopo sette anni vissuti nel territorio casatese. "Ripensando alla mia esperienza vissuta qui, mi rendo conto che si tratta di un'avventura felice, ricchissima. Con tutti: i ragazzi, gli adolescenti, gli educatori, i collaboratori, i fedeli che partecipavano alla messa della domenica" ha sottolineato. 



Da sinistra don Andrea Perego, don Marco Zappa, don Piergiorgio Fumagalli, il diacono Gabriele Scariolo, 
il parroco don Giorgio Zambenetti, don Marco Rapelli

Ordinato sacerdote nel giugno del 2000, don Marco è originario di Montesolaro, una piccola frazione di Carimate, in provincia di Como. A Casatenovo è approdato nei primi giorni di settembre del 2008. La comunità pastorale dedicata a Maria Regina di tutti i Santi era nata da poco, il primo dicembre 2006, e iniziava a percorrere i primi passi sulla via della condivisione.



"Ricordo un po' di timidezza da parte delle cinque parrocchie chiamate a formare la comunità pastorale. Forse a causa del timore di perdere la propria identità. Poi, pian piano ci siamo accorti che camminare insieme è una ricchezza, è la possibilità condividere i doni che abbiamo. Camminare insieme significa accogliere altre persone e modi diversi di vivere la stessa passione: quella per l'annuncio del Vangelo"



Con don Eugenio Calabresi e don Sergio Zambenetti in occasione della visita del cardinal Tettamanzi

Sono passati tanti anni dai primi passi della comunità pastorali, e - secondo don Marco - sono state proprio le tantissime esperienze vissute a permettere una buona coesione di questa realtà: il campeggio, l'esperienza significativa di unione di alcuni oratori feriali, il cammino dell'iniziazione cristiana fino a quello dei giovani. 



"Penso sia una sfida da portare sempre più avanti. Quello che abbiamo vissuto fin qui, cioè la disponibilità a metterci in gioco, anche se con fatica, è fondamentale perché è il futuro" ha aggiunto il sacerdote. 





Don Marco e i giovani durante la Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid

Tanti anni sono ormai passati anche dall'ingresso del sacerdote a Casatenovo. Sette anni di esperienze, relazioni, avventure.



Sette anni vissuti principalmente a stretto contatto con i giovani, in virtù del suo incarico di vicario per la pastorale giovanile.



Con i frati francescani e i giovani durante la missione popolare

"Ripensando a questi anni, anche in relazione al cammino condiviso da tutta la comunità, sono tre i momenti che ricordo con tanta gioia e passione. Due, in particolare, che riguardano la pastorale giovanile. Nell'agosto 2011 abbiamo vissuto insieme la Giornata Mondiale della Gioventù, a Madrid: è stata un'avventura bella, profonda, intensa, che di sicuro ha lasciato un segno nei cuori di tutti coloro che hanno avuto la possibilità di parteciparvi. Poi, la missione popolare con frati francescani, nel maggio di un paio di anni fa, altro momento forte. Porto nel cuore anche la settimana mariana vissuta proprio l'anno scorso, alla presenza della Madonna pellegrina di Fatima. Giorni bellissimi, che hanno coinvolto l'intera comunità"





Don Marco con don Angelo Galbusera, don Andrea Perego, don Franco Annoni e mons. Maurizio Rolla, vicario episcopale

E dalla felicità che questi sette anni hanno portato non può che scaturire un profondo sentimento di gratitudine. "In questo momento di passaggio, la gratitudine è il primo sentimento che provo. Gratitudine per l'esperienza vissuta che è stata nella sua totalità grande, bella, arricchente e quindi positiva"



Don Marco con la Madonna pellegrina di Fatima

Una gratitudine che si esprime verso tutte le persone con cui don Marco si è trovato a collaborare. "Grazie a don Sergio, la persona con cui più di tutti ho avuto modo di lavorare. Lui mi ha accolto all'inizio di questa esperienza, introducendomi nella realtà della comunità pastorale. Con lui c'è stata una sintonia unica: ci siamo trovati su tante cose, su tante posizioni da prendete nei confronti della vita della comunità, su tante situazioni che abbiamo condiviso, di fatica, di gioia, di annuncio del Vangelo. Da don Sergio ho imparato ad essere il pastore che sta in mezzo alla gente. Per questo dico grazie al Signore. Poi, gratitudine verso tutta la comunità cristiana che è in Casatenovo e che ormai da nove anni cammina insieme come una comunità vivace, viva, che crede in ciò che fa e vive bene. Un grazie grande a tutti i collaboratori, che in tanti modi visibili e invisibili danno una mano per tenere vive le nostre parrocchie. Parlo, in particolare, degli oratori di cui mi sono preoccupato a livello di responsabilità in questi anni. Sono tante le persone che spendono tempo, energie, passione per i ragazzi e per la loro educazione cristiana e umana. Grazie agli educatori con cui ho avuto la possibilità di collaborare e che in modo vario danno una mano. 



Per le responsabilità che avevo nella comunità pastorale, - ha poi detto don Marco - rivolgo un grazie anche alle persone che si occupano della liturgia, quindi al gruppo liturgico e a tutte le persone che in tanti modi danno una mano, i coristi, i lettori, i chierichetti, i ministri straordinari dell'eucarestia, i sacrestani. Sono tutti disponibili e generosi e hanno permesso alla comunità di vivere quella che è la cosa più importante per la vita cristiana di una parrocchia: la liturgia. Credo che questa sia una delle cose che mi porterò via. Infine, gratitudine anche per tante relazioni che sono andate oltre il lavorare insieme. Amicizie e relazioni profonde di condivisione del cammino e della vita. Penso sia una cosa abbastanza normale nella vita di un prete, ma non così scontata. Quando si trova ad avere tra le mani un'amicizia bella si ringrazia il Signore, come si ringrazia per un'esperienza bella e arricchente come quella vissuta in questi sette anni"



Don Marco, a partire dai primi di settembre, sarà chiamato a svolgere il suo ministero sacerdotale nella comunità pastorale di Giussano. Un cambiamento significativo dopo quindici anni di sacerdozio - a Casatenovo e prima ancora a Vergiate, nel varesotto - interamente dedicati alla pastorale giovanile. 



Don Marco Zappa con il parroco don Sergio e il cardinale Scola durante la festa delle famiglie

"Si tratta di una comunità di circa 25mila abitanti. Io sarà residente e responsabile di una delle sue quattro parrocchie, la frazione di Robbiano" ha spiegato. 



In questo momento di passaggio, oltre alla felicità e alla gratitudine, c'è anche molta serenità. "A Casatenovo ho cercato di fare tutto ciò che potevo nel miglior modo che potevo. La cosa che a me è piaciuta di più è stato tentare sempre un confronto, per arrivare ad una decisione condivisa. Sono sereno, sia per il passato, sia nello sguardo che ho sul futuro. L'obbedienza di un prete è ciò che rende liberi e sereni: mettersi in ascolto del Vescovo significa mettersi nelle mani del Signore, seguire un disegno e la Sua volontà"



E con le valigie pronte, don Marco rivolge i suoi auguri alla comunità che è stata la sua casa per sette anni. "Penso che sia importante, per i nostri oratori, che siano le famiglie a mettersi sempre più in gioco. Il nostro passato non va vissuto come una zavorra, esso rappresenta le nostre radici ed è importante tenerle vive. Le nostre comunità lo stanno vivendo e questa è la strada che porta dentro di sé il futuro. Avanti con gioia! È questo l'augurio che rivolgo a me e a questa comunità. È un'espressione che in tanti mi avranno sentito ripetere in questi anni perché penso che la gioia debba essere una delle cose più importanti e più belle della vita cristiana. La gioia del vangelo riempie i cuori e la vita!"
E allora, non ci resta che augurare a don Marco, ancora una volta, di andare avanti con gioia!
Laura Vergani
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