30 anni fa/6: la ''banda dei municipi'' colpisce anche a Viganò. A Casatenovo si lavora per salvare Villa Facchi e Villa Mariani

Aprile 1986 si chiude con un nuovo colpo messo a segno dalla ''banda dei municipi''. Dopo il furto ai danni della sede comunale di Monticello, è la vicina Viganò a rendersi suo malgrado scenario di un episodio analogo, a distanza peraltro di una sola settimana. Piuttosto ingente il bottino fruttato ai ladri, come pure i danni procurati all'edificio. Una cassaforte viene distrutta, una porta blindata a doppia serratura divelta e resa inutilizzabile. La banda sottrae circa cinque milioni di lire in contanti, contenuti nell'armadio blindato e il denaro presente nella cassa della farmacia, situata al piano terra del palazzo municipale. Ad accorgersi di quanto accaduto è il messo comunale, la mattina successiva al fatto.
Già scenario di altri furti in passato, il municipio viganese si conferma ancora una volta obiettivo della criminalità, nonostante gli accorgimenti - in termini di sicurezza - messi in campo dall'amministrazione.

Giovanni Maldini e Gabriele Castagna

A Casatenovo invece, il consiglio comunale torna ad esprimersi sulla contestata ''bretella'' Usmate-Nibionno, ma il sindaco Giovanni Maldini respinge la mozione delle minoranze (Socialisti e Comunisti), rimandando la discussione sul tema a quando il progetto definitivo sarà ufficialmente presentato dall'amministrazione provinciale di Como.
Intanto si lavora per ''salvare'' due edifici di proprietà comunale: Villa Mariani e Villa Facchi, ormai in preda al degrado. Il consiglio - all'unanimità - decide di impegnare un miliardo di vecchie lire per la struttura di Galgiana e quasi seicento milioni per la dimora di Via Castelbarco, nel cuore del capoluogo. Un primo intervento per ''salvare il salvabile'', finanziato in parte attraverso risorse comunali e per la restante parte attraverso un mutuo concesso dalla cassa depositi e prestiti.

Villa Mariani e sotto, Villa Facchi


A metà maggio invece, fervono i preparativi per il tradizionale palio delle contrade, giunto alla terza edizione. Peccato però che - accanto alle novità legate ai giochi e alle iniziative previste - ve ne sia una decisamente negativa: la defezione di tre rioni: Valaperta-Rimoldo, Cassina de' Bracchi-Galgiana e Campofiorenzo. Una scelta che desta non poca amarezza nei restanti partecipanti e in particolare in don Fermo Mantegazza, vera e propria anima della manifestazione.

L'ex cinema Garibaldi a Missaglia

Nella vicina Missaglia intanto tiene banco - ieri come oggi verrebbe da dire - la singolare vertenza che vede contrapposto all'amministrazione comunale, Giulio Motto, residente a Contra, proprietario del terreno espropriatogli per consentire la realizzazione di una palazzina residenziale. Il sindaco Gabriele Castagna si dice infatti disponibile a lavorare per il raggiungimento di un accordo bonario con il pensionato. In consiglio comunale poi, il primo cittadino informa dell'intenzione di cambiare la destinazione d'uso dell'ex cinema Garibaldi, trasformandolo in una palestra.

A destra don Fermo Mantegazza

A Cortenuova di Monticello invece, una grande festa viene organizzata in Via Baracca, sede della Grande Casa, comunità di accoglienza per minori. Si punta infatti ad ampliare la struttura sociale, aumentandone così la capacità ricettiva.
G. C.
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