In vacanza a Bibione, un casatese testimone del maltempo che ha 'paralizzato' il Veneto

Alberi divelti, tetti scoperchiati, auto rovesciate e tanto spavento. È questo il bilancio dei violenti temporali e trombe d'aria, con venti fortissimi, che si sono abbattuti nel pomeriggio di ieri in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Toscana ed Emilia Romagna.
Particolarmente colpita anche la zona della riviera veneziana nelle località di Jesolo, Cavallino-Treporti, Caorle e Bibione dove, ieri, si trovava anche un cittadino casatese.

Un'immagine dei danni a Bibione tratta dal web

"Sono in vacanza qui con la mia famiglia nella zona di Latisana, Lignano Sabbiadoro. Ieri, visto che era previsto maltempo, abbiamo deciso di rinunciare al mare per fare un giro nei paesi vicini e ci siamo diretti a Bibione", ci ha raccontato ieri sera. Dopo l'ondata di caldo degli scorsi giorni, ieri il maltempo ha infatti colpito tutta la zona, con raffiche di vento fortissime e che hanno superato i cento chilometri orari.
"Stavamo passeggiando per il centro di Bibione. In spiaggia ovviamente c'erano le bandiere rosse messe dai bagnini ma per tutto il giorno c'è stata un'alternanza di sole e pioggia leggera, con un'afa opprimente che superava i 30 gradi. Scendeva solo qualche goccia, nulla di più, quindi dopo un giro sul lungomare siamo risaliti in auto convinti di poter visitare il porto turistico all'estremità di Bibione, verso la laguna".
Rinomata località turistica veneta, Bibione vanta numerosi punti di interesse tra cui anche il porto, con la sua ampia darsena che si estende nella caratteristica laguna.

Uno scorcio di Jesolo dopo il violento temporale

"Eravamo a metà strada quando, all'improvviso, si è alzato un vento fortissimo ed il cielo è diventato nero, sembrava notte. Mi sono ricordato che una decina di anni fa, nella stessa zona del porto di Bibione, c'era stata una tromba d'aria quindi, quasi per caso, ho girato l'auto e ho deciso di tornare indietro verso casa. Non sono passati due minuti ed è iniziato il temporale: fulmini, vento e pioggia violentissima. Sulla via che stavamo percorrendo era appena caduto un albero divelto, quindi ci siamo fermati in un parcheggio vicino anche se non c'erano tettoie o altri ripari. Abbiamo visto passare tante ambulanze, cassonetti dell'immondizia scaraventati in strada, alberi che sembravano fuscelli al vento, rami rotti e spezzati: una decina di minuti di follia".

I danni al campeggio di Cavallino-Treporti

Una cinquantina le persone che, in tutto il litorale, sono rimaste ferite, oltre ai numerosi danni a casa e proprietà. Nessuna conseguenza, fortunatamente, per il casatese e per la sua famiglia. "Pian piano il nubifragio è scemato e siamo usciti da Bibione. Le strade erano piene di rami rotti, cassonetti e fiumi di acqua. Abbiamo visto tetti scoperchiati, alberi caduti e campi allagati: è scesa tantissima acqua in poco tempo in terreni che erano ormai desertici. Noi siamo tornati sani e salvi nella casa in zona Latisana, dove abbiamo trovato solo qualche ramo caduto in giardino e per fortuna nulla di più". Maggiori i danni, invece, sul resto del litorale veneto: risale alle ultime la decisione del governatore della regione Luca Zaia di firmare lo stato di crisi.
L. V.
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