Imberido: la rassegna Zelioli fa tappa nella chiesa di S.Giorgio
Una domenica sera all'insegna della musica quella che si è tenuta a Imberido il 10 settembre. All'interno dell'edizione di quest'anno di Imberido in festa si è infatti svolto, alle ore 21, un concerto d'organo presso la chiesa di San Giorgio, organizzato dall'Associazione Musicale "Harmonia Gentium".
Il concerto fa parte della XXVI rassegna organistica dedicata a GIuseppe Zelioli, organista legato a Lecco. Il maestro ha infatti trascorso gran parte della sua vita nella città sia come insegnante sia come compositore di musica sacra e non. Di lui si contano oltre cinquecento opere, ma molte altre non sono state catalogate. Davanti alle numerose persone accorse, la bravissima Flavia Crotta ha suonato otto brani di otto compositori diversi vissuti in un arco temporale di oltre due secoli. La stessa organista ha spiegato così la serata: "Sarà un cammino nel tempo e nello spazio, con autori che vanno dal ‘600 all'800. I brani saranno contrastanti tra loro, anche perché scritti per tipologie di organo diverse. Lo strumento è molto antico: l'idea dell'organo nasce millenni fa, nell'avanti Cristo e inizialmente era uno strumento profano solo poi è diventato sacro. Quindi alcuni compositori hanno pensato alle origini e altri invece al sacro''.
La musicista ha intervallato le esecuzioni con delle spiegazioni dei brani: iprimi tre, "Ciaccona" di Couperin, "Sonata d'Intavolatura per Organo e CImbalo" di Zipoli e "Voluntary IX in sol maggiore" di Stanley, sono infatti legati alla sfera sacra. Il quarto brano è stato il "Concerto del Signor Taglietti" di Walter che è una trascrizione. Le trascrizioni sono adattamenti per l'organo di un'opera per orchestra che così poteva essere eseguita con l'ausilio di un solo strumento, facilitando la diffusione del brano che così poteva essere conosciuto anche da chi non poteva andare a teatro.
I tre brani successivi, "Sonata" di Bellini, "Rondò" di Morandi e "Sinfonia per organo dedicata ai Sig. fratelli Serassi" di Moroni, risalgono all'800 nel periodo in cui l'organo era definito il teatro dei poveri. All'epoca infatti andava molto di moda l'opera lirica e quindi l'organo viene costruito con diversi registri per simulare un'orchestra e adattarsi a queste arie che riprendono appunto l'opera.
L'ultimo brano è un adattamento del bolero di Lefebure. Il numeroso pubblico ha ascoltato con molto interesse le musiche magistralmente suonate dall'organista e si può pertanto dire che Imberido ha come sempre accolto calorosamente questo importante evento culturale.
L'organista Flavia Crotta
Il concerto fa parte della XXVI rassegna organistica dedicata a GIuseppe Zelioli, organista legato a Lecco. Il maestro ha infatti trascorso gran parte della sua vita nella città sia come insegnante sia come compositore di musica sacra e non. Di lui si contano oltre cinquecento opere, ma molte altre non sono state catalogate. Davanti alle numerose persone accorse, la bravissima Flavia Crotta ha suonato otto brani di otto compositori diversi vissuti in un arco temporale di oltre due secoli. La stessa organista ha spiegato così la serata: "Sarà un cammino nel tempo e nello spazio, con autori che vanno dal ‘600 all'800. I brani saranno contrastanti tra loro, anche perché scritti per tipologie di organo diverse. Lo strumento è molto antico: l'idea dell'organo nasce millenni fa, nell'avanti Cristo e inizialmente era uno strumento profano solo poi è diventato sacro. Quindi alcuni compositori hanno pensato alle origini e altri invece al sacro''.
La musicista ha intervallato le esecuzioni con delle spiegazioni dei brani: iprimi tre, "Ciaccona" di Couperin, "Sonata d'Intavolatura per Organo e CImbalo" di Zipoli e "Voluntary IX in sol maggiore" di Stanley, sono infatti legati alla sfera sacra. Il quarto brano è stato il "Concerto del Signor Taglietti" di Walter che è una trascrizione. Le trascrizioni sono adattamenti per l'organo di un'opera per orchestra che così poteva essere eseguita con l'ausilio di un solo strumento, facilitando la diffusione del brano che così poteva essere conosciuto anche da chi non poteva andare a teatro.
I tre brani successivi, "Sonata" di Bellini, "Rondò" di Morandi e "Sinfonia per organo dedicata ai Sig. fratelli Serassi" di Moroni, risalgono all'800 nel periodo in cui l'organo era definito il teatro dei poveri. All'epoca infatti andava molto di moda l'opera lirica e quindi l'organo viene costruito con diversi registri per simulare un'orchestra e adattarsi a queste arie che riprendono appunto l'opera.
L'ultimo brano è un adattamento del bolero di Lefebure. Il numeroso pubblico ha ascoltato con molto interesse le musiche magistralmente suonate dall'organista e si può pertanto dire che Imberido ha come sempre accolto calorosamente questo importante evento culturale.
M.Mo.