Antichi mestieri/5: è 'mastro ciabattino' da quasi 20 anni il casatese Vittorio Galbusera

Vittorio Galbusera
Calzolaio, anzi, mastro ciabattino – come recita l’insegna della sua attività a Casatenovo – Vittorio ci ha raccontato la sua storia e quella di un lavoro che ha un sapore più che mai tradizionale.
“Sul territorio c’è ancora qualche attività di questo tipo, ma, in generale, non siamo rimasti in molti a lavorare la pelle, a riparare articoli o a crearne di nuovi usando questo materiale: si, penso proprio sia un antico mestiere”, ci ha spiegato, immerso tra macchinari e attrezzi del mestiere.
“Mi piace usare ancora strumenti tradizionali insiemi ad attrezzi moderni. Inevitabilmente, la scarpa è cambiata rispetto a qualche anno fa quindi sono cambiati anche gli strumenti, i collanti e i materiali”.
Il suo cammino per arrivare lì, nel suo negozio, inizia una ventina di anni fa. “Avevo venticinque anni e lavoravo in ditta come metalmeccanico. Non mi piaceva molto, così ho iniziato a pensare di dedicarmi ad altro”.
La vera passione di Vittorio è infatti la lavorazione del cuoio. “Avevo già provato lavorando come volontario per l’Operazione Mato Grosso e mi era piaciuto moltissimo. Così ho iniziato ad andare “a bottega” da un amico, per imparare qualcosa. In quei sei mesi a Malgrate ho imparato tutti i rudimenti. Ho anche fatto tanta gavetta nei centri commerciali per acquisire maggiore esperienza. Ho frequentato e frequento attualmente diversi corsi di aggiornamento. Poi, nel 1999, ho deciso di aprire la mia attività”.
Un “salto nel vuoto” che ha permesso a Vittorio di trasformare la sua passione in un vero e proprio lavoro. “Tutti mi davano del pazzo: mi dicevano che ormai la gente le scarpe le butta via, non le fa riparare. Io ho proseguito con impegno: oggi sono quasi vent’anni che faccio questo lavoro. Lavoro qui e ho anche tenuto qualche corso nelle scuole, nei centri di aggregazione giovanile, oltre a dimostrazioni nelle scuole materne e con i bambini. Sono felicissimo: svegliarsi ogni mattina per fare ciò che si ama è davvero un privilegio”, ci ha spiegato.
Ma oggi le scarpe si fanno riparare o si buttano via?
“Con la crisi magari si ripara di più. Forse per le scarpe la situazione non è cambiata ma ho notato un incremento di richieste di riparazione per borse e accessori. Forse, a volte, si butta via perché non ci si pensa o perché non si sa che c’è la possibilità di fare riparazioni. Penso sia importante avere sul territorio questa possibilità”.
Oltre alle riparazioni, Vittorio si dedica anche alla lavorazione e alla creazione di articoli in pelle, con una passione che arriva da lontano. “Mi ricordo che da bambino rubavo le borse a mia sorella per tagliarle e creare braccialetti o altro”, ci racconta ridendo.
“Anche mio nonno materno era un ciabattino, a Valaperta, ma è morto quando ero ancora molto piccolo e quindi non l’ho mai visto lavorare. Forse questa passione mi è stata tramandata direttamente da lui: credo di averla sempre avuta dentro”, ha concluso.
Laura Vergani