Casatenovo: a poche ore dalla consegna del Premio San Giorgio intervista a Pierangelo Colombo e Alessandro La Ciacera, i vincitori della 2°edizione

Tutto pronto per la cerimonia di consegna del Premio San Giorgio alle Arti e alla Cultura. Questa sera presso l'Auditorium di Casatenovo saliranno sul palco Pierangelo Colombo e Alessandro La Ciacera, i vincitori di questa seconda edizione del riconoscimento promosso dall'Auditorium in collaborazione con il Comune, la Pro loco e Casateonline.
La manifestazione prenderà il via alle ore 21, presentata da Emilio Sanvittore e con interventi musicali di "Sconcert Duo", mentre al termine della serata, sarà possibile brindare insieme ai premiati grazie al buffet preparato da studenti e professori dell'Istituto Graziella Fumagalli di Casatenovo.

L'Auditorium di Casatenovo

Colombo e La Ciacera sono stati scelti da una giuria ad hoc, che ha vagliato le tantissime segnalazione giunte dai cittadini casatesi. Il primo, residente a Cascina Bracchi, è artigiano di professione ma scrittore per passione. Grazie alle sue opere ha ottenuto premi e riconoscimenti, tra cui anche una medaglia della Presidenza della Camera dei Deputati ricevuta durante il concorso internazionale San Maurilio di Ferrara e il premio letterario nazionale Voci Verdi. Alessandro La Ciacera invece, cresciuto a Rogoredo, è oggi il vice-organista del Duomo di Milano. E proprio a Casatenovo, presso la Civica Scuola di Musica casatese, ha mosso i primi passi nel mondo della musica fino a diplomarsi a pieni voti in Organo e Composizione Organistica presso il Conservatorio Verdi di Milano.

Conosciamoli meglio nelle interviste che abbiamo realizzato a poche ore dal conferimento del Premio:

PIERANGELO COLOMBO

Pierangelo Colombo
Due libri per ragazzi dati alle stampe - "Il lago delle fate" e "Hirpu, giovane cacciatore", una nuova antologia di racconti brevi - "Prospettive" - e tantissimi altri scritti.
Dal luglio 2015, data della nostra prima intervista, la fantasia di Pierangelo Colombo non accenna a fermarsi e lo scrittore residente a Cassina de' Bracchi continua a trasformare in parole, racconti e libri tutte le sue idee.
"Attualmente sto componendo una nuova raccolta di racconti brevi. Non ho ancora scelto il titolo definitivo. Vedremo nei prossimi mesi", ci racconta oggi, a poche ore dalla consegna ufficiale del Premio San Giorgio alle Arti e alla Cultura presso l'Auditorium di Casatenovo.
Colombo è uno dei due vincitori dell'edizione 2018, dopo tantissimi riconoscimenti nazionali che hanno premiato i suoi racconti e una storia semplice e straordinaria allo stesso tempo.
Colombo, classe 1970, è un artigiano con la passione per le parole e per la scrittura. "Di professione sono un artigiano. Dopo la terza media ho cercato subito un lavoro poiché sognavo l'indipendenza economica. Pur avendo interrotto gli studi, ho continuato a leggere. Amavo e amo tutt'ora i libri, di ogni tipo. Hemingway, Stern, Hesse, Saramago, Calvino, Pavese, Erri de Luca, fino ai classici greci. A farmi innamorare della letteratura è stato, in particolare, Il buio oltre la siepe, di Harper Lee. Quando è nata mia figlia, nel 2001, ho iniziato subito a leggerle fiabe e storie. Poi, pian piano, ho messo via i libri di favole e ho iniziato ad inventarne io", ci aveva raccontato durante la nostra prima intervista.
E dal 2008 Colombo ha riempito pagine e pagine di racconti, dando vita a personaggi diversi, storie semplici e più intricate, tratte dalla vita quotidiana di ciascuno o ambientate in mondi e paesi lontani nel tempo e nello spazio, come il Medioevo o l'epoca romana.
"Amo scrivere soprattutto racconti brevi. Sono più immediati e diretti. La difficoltà è quella di condensare una storia in poche righe, per far arrivare dritto al cuore il mio messaggio. Ovviamente preferisco la prosa. Dico sempre che i poeti hanno le ali, io invece ho solo un paio di scarponi. Nelle mie storie amo far passare un messaggio costruttivo, prevalentemente connesso alle problematiche sociali. La mia intenzione è quella di trasmettere un messaggio sociale e dare voce a chi voce non ha".
Una produzione variegata, dedicata ai ragazzi o a tutto il pubblico, che gli è valsa tantissimi premi e riconoscimenti in tutta Italia. "I giudici più critici di certo sono mia moglie e mia figlia, che leggono volentieri le mie storie e cercano di

Un'altra immagine dell'autore casatese
darmi qualche consiglio. Partecipo anche a qualche concorso letterario per divertirmi, mettermi alla prova e ricevere un giudizio oggettivo e critico, che mi permetta di migliorare sua sullo stile che sui temi",
ci aveva spiegato.
Dopo l'esordio con un primo piazzamento al premio "Il fuoco", sono più di cento i riconoscimenti custoditi oggi in bacheca, frutto di una passione grandissima per la letteratura, i racconti, la cultura, e sempre in grado di emozionare.
"Quelli che ricordo con più emozione? Sicuramente la vittoria alle due edizioni del premio Giotto colle Vespignano, di cui una nel 2017: è stata molto significativa perché siamo stati premiati proprio nella casa di Giotto, a Vespignano. Al Premio Zanella, a Vicenza, c'era in giuria anche la scrittrice Sara Rattaro. Il premio Avis Capannoli ha uno scopo benefico e mi ha emozionato molto riceverlo. Al concorso internazionale San Maurilio di Ferrara ho invece ricevuto una medaglia della Presidenza della Camera dei Deputati. A Treviglio mi hanno consegnato un premio nell'ambito di una manifestazione organizzata da un'associazione che si occupa di combattere la violenza sulle donne. Dall'inizio del 2018, invece, ho deciso di prendermi un anno sabbatico dai concorsi e di concentrarmi su due nuovi progetti".

E i due progetti nascono ovviamente dalla passione per la letteratura. "Sto pensando ad un nuovo romanzo. Non l'ho ancora delineato ma mi piacerebbe che fosse ambientato nel nostro territorio. Intanto ho aperto un blog letterario. Vorrei che fosse una sorta di vetrina per i giovani autori o comunque per tutti coloro che faticano a trovare visibilità. Raccolgo interviste e commenti su temi classici e di attualità, sempre legati alla letteratura e alla cultura in generale".
E proprio alla cultura è dedicato il Premio San Giorgio. "Quando mi hanno comunicato che ero stato selezionato tra i vincitori del Premio mi sono molto emozionato. È davvero bello ricevere un riconoscimento dal proprio territorio. Non me lo aspettavo, mai avrei pensato di essere premiato ed è stata una grande sorpresa. In particolare sono contento perché si tratta di un premio dedicato alle Arti e alla Cultura, a 360 gradi e di arte e cultura abbiamo sempre bisogno".


ALESSANDRO LA CIACERA

"Il momento più emozionante della mia carriera? È difficile dirlo. Entrare ogni giorno in Duomo per suonare l'organo è una grandissima emozione: per me è un sogno rincorso fin da ragazzo che si avvera ogni giorno".
A parlare è Alessandro La Ciacera, musicista e organista di fama internazionale e fresco vincitore del Premio San Giorgio alle Arti e alla Cultura. E a pochissime ore dalla cerimonia di consegna ufficiale del Premio presso l'Auditorium di Casatenovo, ci ha raccontato cosa significa essere oggi il vice-organista del Duomo di Milano. La Ciacera è infatti secondo organista del Duomo meneghino, oltre che docente presso la scuola dei Pueri Cantores e la Scuola diocesana di Musica e Liturgia di Como.


Alessandro La Ciacera

"Mi ritengo un privilegiato per avere reso la mia passione un lavoro, anche perché l'organo è uno strumento particolare, si trova solo nelle chiese. È difficile che suonare l'organo diventi un lavoro vero e proprio. Sono circondato ogni giorno da persone che mi gratificano e mi stimano e ho la possibilità di suonare quotidianamente in uno dei posti in assoluto più belli al mondo: è un sogno che si avvera ogni giorno".
Ma per far avverare i sogni, come sempre, occorrono sacrifici e rinunce, nel lavoro e nello studio. "Si tratta di un lavoro che ti impegna sette giorni su sette, tutti i giorni dell'anno, poiché bisogna accompagnare quotidianamente le celebrazioni, sia festive che feriali. Non esistono vacanze o weekend. Di solito riesco ad allontanarmi qualche giorno da Milano ma solo per esigenze lavorative, ad esempio per partecipare ad un concerto o per registrare qualche CD, come farò quest'estate per pochi giorni in Francia. È così. Occorre dedizione totale. Prendere o lasciare. Ma non ho mai pensato fosse pesante, fin da piccolo con le rinunce per lo studio e i concerti. È la mia vita e sono un tutt'uno con quello che faccio".
Classe 1979, La Ciacera ha trascorso i primi anni di vita con la famiglia a Cinisello Balsamo per poi fare le valige e trasferirsi a Casatenovo, in frazione Rogoredo. "Sono arrivato qui verso i dieci anni e ho iniziato a frequentare le scuole, la parrocchia, l'oratorio. Sono cresciuto a Casatenovo fino a quando, per esigenze lavorative, mi sono trasferito a Milano verso i 25 anni".
E proprio in territorio brianzolo La Ciacera ha mosso i primissimi passi nel mondo della musica. "Verso i dieci anni ho iniziato a suonare il pianoforte. Poi mi sono iscritto alla Civica Scuola di Musica casatese. In seguito, mi sono diplomato in organo e composizione organistica presso il Conservatorio Verdi di Milano".
L'organo del Duomo, costruito nel 1938 e restaurato nel 1986, è uno strumento di rilievo anche dal punto di vista artistico, oltre che secondo in Europa per numero di registri e canne: 15.800, la cui più alta misura oltre nove metri e la più piccola solo pochi centimetri. E come si diventa organista di uno dei quindici organi più grandi del mondo? "In Conservatorio ho studiato con il precedente organista del Duomo e, una volta concluso il mio percorso di studi, ho iniziato a collaborare per qualche sostituzione. Quando lui è andato in pensione, nel 2005, sono diventato secondo organista. È stato un percorso molto lineare e naturale", ci ha spiegato, lasciando trasparire dalle sue parole una grandissima passione per la musica che ha radici profonde, innate e quasi inspiegabili.

La Ciacera in occasione del recente concerto in basilica a Missaglia organizzato dalle Pro loco


"Non si sa mai da dove nascono le passioni, è un mistero. Si scoprono grazie ad incontri, ad esperienze fortuite e casuali. Mio papà era un appassionato di musica, anche di musica d'organo e fin da piccolo ho avuto l'opportunità di avvicinarmi a questo mondo. Ricordo che in estate andavamo a trascorrere qualche giorno in montagna, in Valsassina. Lì ogni anno c'è un grande festival di concerti d'organo perché è un territorio ricchissimo di organi molto antichi. Un giorno sono entrato nella chiesa di Barzio e sono rimasto a bocca aperta, in ammirazione, davanti all'organo. Il prete mi ha visto e mi ha permesso di suonare qualche minuto, poco prima di un concerto".
Da Barzio alla scuola di musica casatese e al conservatorio meneghino, fino a suonare all'ombra della Madonnina, passando per numerosi concerti e rassegne in tutto il mondo e anche per alcune esperienze sul territorio brianzolo. "Quando ero ragazzo frequentavo la parrocchia di Rogoredo e ho iniziato a suonare con la Corale di San Gaetano, fino al 2005, quando mi sono trasferito a Milano. Abbiamo mantenuto un bellissimo rapporto: collaboriamo ancora, a volte i coristi vengono in Duomo a cantare e sono stato loro ospite nella festa per il trentesimo anniversario della realtà corale. Ho anche suonato per altri cori e realtà del territorio", ci ha spiegato La Ciacera, che recentemente è stato anche ospite di un concerto organizzato dalla Pro Loco di Casatenovo e Missaglia presso la parrocchia missagliese di San Vittore, dimora dell'organo Serassi.
All'ombra della Madonnina, in "uno dei luoghi più splendidi al mondo", capita anche di fare qualche incontro particolare. "Si in Duomo capitano spesso personaggi famosi, che vengono a visitare la chiesa. L'anno scorso, Arnold Schwarzenegger ha espresso desiderio di visitare anche l'organo. Sapevo che aveva questa passione ma non mi sarei mai aspettato che volesse incontrarmi. È stato un incontro molto naturale. Spesso riceviamo anche la visita dell'arcivescovo Delpini, che passa sempre a salutarci".


Il casatese con Arnold Schwarzenegger

Tantissimi i premi e riconoscimenti nazionali e internazionali ottenuti in carriera: i concorsi organistici di Roma, nel 2001, Viterbo e Vanzaghello nel 2002, il Troisième Prix d'Interpretation presso l'International Organ Competition Organ Without Borders di Lussemburgo nel 2009 e il Premio al Concorso Internazionale di Interpretazione Organistica Città di Ovada.
Il Premio San Giorgio ha un sapore particolare. "Per me è davvero un grande onore. L'anno scorso uno dei vincitori è stato il maestro Massimo Mazza, che è stato direttore della Scuola di Musica quando studiavo li da bambino: anche questa cosa mi fa felicissimo e ne sono molto gratificato. Questo riconoscimento va al di là di me e testimonia la bellezza dell'arte e della cultura. Vivere di arte, di cultura, della propria passione può essere difficile ma, come dico sempre ai miei allievi quando mi confidano di avere il sogno di fare il musicista, vale la pena di crederci fino in fondo e impegnarsi". Fino a realizzare i propri sogni. "Rinuncerei a tutto ma non al Duomo".

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