Operazioni non autorizzate dai clienti: un promotore finanziario a giudizio per truffa

Il tribunale di Lecco
Secondo il quadro accusatorio contestatogli dalla Procura - e ancora tutto da provare - con la sua condotta avrebbe danneggiato una decina di clienti dell'istituto di credito per cui all'epoca dei fatti lavorava, ponendo in essere delle operazioni finanziarie non autorizzate, con conseguenze pesanti dal punto di vista economico e perdite quantificate in oltre 4milioni di euro complessivamente.
Entrerà nel vivo il prossimo 30 aprile il procedimento penale che vede M.A. - promotore finanziario all'epoca dei fatti legato a Banca Fideuram - a giudizio per l'ipotesi di reato di truffa aggravata, appropriazione indebita e falsità in scrittura privata. Il 45enne originario del lecchese ma oggi residente in Svizzera, avrebbe dato esecuzione ad operazioni di compravendita di titoli all'insaputa dei clienti. Un modus operandi portato avanti - sembra - ''con artifizi e raggiri'', utilizzando sia della modulistica recante firma falsa (ovvero consegnatagli in bianco dai clienti) sia il servizio online mai autorizzato dai titolari dei conti correnti. Ma c'è di più, perchè secondo il quadro accusatorio a suo carico, l'imputato avrebbe consegnato alle parti offese falsi rendiconti per poter così nascondere le perdite finanziarie patite in conseguenza delle sue azioni.
Una condotta reiterata per diversi anni consecutivi - dal 2011 al 2015 - che avrebbe così indotto in errore dieci clienti della società finanziaria, tutti residenti in provincia di Lecco: da Sirtori passando per Colle e Castello Brianza, sino a Varenna. La Procura lecchese ha stimato in 4.034.400,39 euro il danno patito dai correntisti, determinato dalle perdite derivanti dalle operazioni finanziarie eseguite a loro insaputa, con un ingiusto profitto di circa 88mila euro - commisurato alle provvigioni fatturate - che sarebbe invece finito nelle tasche del 45enne, difeso di fiducia dall'avvocato Antonio Macheda del foro di Milano.
Stamani in tribunale a Lecco durante la prima udienza celebrata al cospetto del giudice monocratico Martina Beggio - alla presenza in aula del pubblico ministero Mattia Mascaro - si è costituito parte civile il legale dello studio Grassia di Milano che rappresenta gli interessi di Banca Fideuram, ritenendo di aver patito un danno morale, ma anche materiale a seguito di quanto accaduto, tenendo conto delle perdite subite dai singoli danneggiati e poi tempestivamente risarcite dalla società finanziaria, che ha poi sciolto la collaborazione con l'imputato. Si torna in Aula quindi il prossimo 30 aprile per l'apertura del dibattimento e l'escussione dei primi testimoni indicati in lista.
G. C.
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