
La piscina di Barzanò
Vale quasi 3milioni di euro - 2.807.290 euro per la precisione - la piscina consortile barzanese. A stabilirlo è la perizia redatta e depositata nel mese di dicembre dall'architetto Damiano Cagliani con studio a Missaglia, al quale è stato affidato il compito di calcolare il valore dell'impianto sportivo situato in località Villanova e di proprietà dei comuni di Barzanò, Casatenovo, Cremella, Missaglia, Monticello e Sirtori. Un incarico propedeutico all'asta pubblica che si terrà nelle prossime settimane, per procedere all'alienazione della piscina, ritenuta non più strategica dalla maggioranza dei comuni che - tramite una deliberazione di consiglio comunale - si sono espressi a favore della vendita dell'impianto. Tutti ad esclusione di Barzanò, che si è però dovuto adeguare alla scelta delle altre amministrazioni, seppur a malincuore come ha ribadito il sindaco Giancarlo Aldeghi anche in questi ultimi giorni, in occasione delle assemblee di frazione svoltesi in centro e a San Feriolo. I sindaci (o gli assessori) degli enti coinvolti si stanno trovando già da qualche settimana per stendere il bando di vendita dell'impianto sportivo, che dovrà essere poi gestito dalla stazione unica appaltante della Provincia di Lecco, in maniera tale da poter individuare un acquirente entro la primavera: la convenzione con l'attuale società che gestisce la piscina scadrà infatti a giugno.
La perizia depositata dopo aver condotto alcuni sopralluoghi sul posto, elenca le principali caratteristiche della piscina, dotata di un edificio principale, vasche esterne con acquascivoli e di un parcheggio al servizio del comparto sportivo. Per quanto riguarda invece lo stato di conservazione, la struttura appare sufficientemente conservata anche se evidenzia la necessità di alcune opere di manutenzione straordinaria dal costo elevato, rivolte principalmente alla copertura con struttura lamellare, alle vasche (ad esclusione di quelle di più recente costruzione), alla pavimentazione del bordo vasca e dei locali aperti al pubblico e sugli impianti. Da valutare invece, un intervento di coibentazione generale dell'immobile.
Nella perizia è citata infine la mancanza del certificato di agibilità, per il quale il Coni a seguito delle verifiche effettuate, ha dato parere positivo, vincolandolo però ad una serie di opere ancora da realizzare.
G. C.