Monticello: l'ultimo saluto al dottor Albino Lanzetta, noto ortopedico del Gaetano Pini

Una persona che ha saputo lasciare un segno indelebile: nella vita familiare, così come in quella professionale. Si è spento nei giorni scorsi il dottor Albino Lanzetta, noto e stimato medico dalla lunga esperienza, residente a Monticello. Di origine milanese era considerato uno dei padri della moderna ortopedia, avendo diretto il centro di traumatologia dello sport presso l'istituto ortopedico Gaetano Pini e la clinica ortopedica dell'Università degli Studi di Milano e redatto numerose pubblicazioni soprattutto nel settore della medicina sportiva.
I parenti e gli amici più intimi dell'88enne si sono stretti questo pomeriggio intorno ai familiari del dottor Lanzetta - in particolare ai figli e ai nipoti - in occasione delle esequie funebri celebrate dal parroco don Marco Crippa nella parrocchia monticellese dedicata a Sant'Agata.

Un paio di immagini delle esequie funebri celebrate questo pomeriggio a Monticello

''Sta a noi decidere che uomini e che donne essere. Quel cammino tra la nascita e la morte dipende da noi, è lo spazio della nostra vita, che può diventare un meraviglioso spettacolo. Credo che il nostro fratello Albino si sia preso cura di tutto questo e merita la nostra stima per come ha percorso quel tratto di strada'' ha detto il sacerdote nell'omelia, citando un passaggio dalla lettera di San Paolo apostolo ai Romani: ''siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità''. Parole che a detta del sacerdote esprimono perfettamente le caratteristiche del medico. ''Riesco a riconoscere Albino, la sua capacità di sperare, di guardare al futuro, andandogli incontro e a volte anche anticipandolo. Perchè il tempo che arriva non è solo tempo che passa, ma bisogna saper dare forma alla vita. In questo credo che lui sia stato capace di farlo, nella professione ma anche in quelle che erano le sue passioni: nel basket e nella medicina'' ha aggiunto don Marco, ricordando ''la capacità di essere forte nelle difficoltà. Seduto al tavolo della sua cucina di casa mi ha sempre dato l'impressione di fortezza, della voglia di continuare a vivere, di resistere alle avversità. Insomma, della capacità tipica di chi non si lascia andare'' ha concluso il parroco monticellese, ricordando quell'invito a pranzo rivoltogli appunto in più di un'occasione dal professor Lanzetta ed esortando i fedeli a non rimandare mai le opportunità concesse dalla vita.

Prima della conclusione delle esequie ha preso la parola anche don Eugenio Folcio, già coadiutore a Missaglia e parroco ad Olginate, amico del dottor Albino Lanzetta, che ha esortato i figli a raccogliere l'importante eredità del padre. ''Vi invito a guardare lontano, con il cuore limpido. Dobbiamo lasciare penetrare dentro di noi la fede nel Signore e pregare insieme, anche piangendo, perchè la morte sconvolge tutti, anche chi ne ha passate tante'' ha detto il religioso, rivolgendosi ai familiari seduti in prima fila.
Il dottor Lanzetta lascia la moglie Giovanna, gli otto nipoti e i figli Carola, Guido, Paolo e Marco, con questi ultimi due che hanno raccolto dal padre anche l'eredità professionale. Il primo fondatore e responsabile scientifico dell'Istituto Europeo di Microchirurgia Oculare di Udine; il secondo specializzato in chirurgia della mano e microchirurgia (avendo partecipato, nel 1998, al primo trapianto di mano al mondo a Lione ed effettuando, nel 2000, il primo trapianto di mano in Italia).
G. C.
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