Casatenovo: in un giardino privato rinvenuta la pelle di un serpente
La pelle di un serpente della lunghezza di almeno un metro è stata rinvenuta nei giorni scorsi nel giardino di una palazzina residenziale di Via Francesco Vismara a Casatenovo.
Una presenza notata nelle vicinanze della siepe che delimita la proprietà ma inizialmente sfuggita agli abitanti del complesso, che dopo l'iniziale spavento hanno iniziato a domandarsi di cosa si trattasse.
Da un veloce sguardo dato all'immagine pervenutaci dai lettori che hanno rinvenuto il lungo strato di epidermide animale, potrebbe trattarsi di un biacco; a confermarcelo due appassionati del mondo dei rettili che abbiamo interpellato secondo i quali - sia la lunghezza, sia il colore della cosiddetta ''esuvia'' - porterebbero a credere che si tratti di un colubride, specie autoctona che vive di frequente nelle campagne e nei giardini, ma anche in terreni rocciosi, secchi e soleggiati, così come in luoghi più umidi, in prossimità di corsi d'acqua.
La presenza della pelle sarebbe diretta conseguenza di un fenomeno che si ripete diverse volte l'anno e che viene chiamato ecdisi o più comunemente muta. Contrariamente ai mammiferi che si "desquamano" continuamente e in modo meno appariscente, i serpenti si sbarazzano delle cellule superficiali dell'epidermide in un colpo solo. Il numero di volte all'anno in cui questo fenomeno avviene, dipende dalla specie, dall'età e dallo stato di salute del serpente. Individui giovani ed in crescita mutano più regolarmente che non un individuo adulto. Il fenomeno della muta è pure influenzato da fattori ormonali, come ad esempio il periodo degli accoppiamenti o la deposizione delle uova.
Ad ogni modo si tratterebbe di una specie non pericolosa, anzi ritenuta molto utile per l'ecosistema. Rinvenuta la pelle in Via Vismara appunto, al momento non è dato però sapere verso quale direzione si sia diretto il serpente dopo la...muta. Il fatto che si trattasse (con ogni probabilità) di una specie innocua, dovrebbe però tranquillizzare i residenti di quell'area a ''nord'' del paese.
Una presenza notata nelle vicinanze della siepe che delimita la proprietà ma inizialmente sfuggita agli abitanti del complesso, che dopo l'iniziale spavento hanno iniziato a domandarsi di cosa si trattasse.
Da un veloce sguardo dato all'immagine pervenutaci dai lettori che hanno rinvenuto il lungo strato di epidermide animale, potrebbe trattarsi di un biacco; a confermarcelo due appassionati del mondo dei rettili che abbiamo interpellato secondo i quali - sia la lunghezza, sia il colore della cosiddetta ''esuvia'' - porterebbero a credere che si tratti di un colubride, specie autoctona che vive di frequente nelle campagne e nei giardini, ma anche in terreni rocciosi, secchi e soleggiati, così come in luoghi più umidi, in prossimità di corsi d'acqua.
La presenza della pelle sarebbe diretta conseguenza di un fenomeno che si ripete diverse volte l'anno e che viene chiamato ecdisi o più comunemente muta. Contrariamente ai mammiferi che si "desquamano" continuamente e in modo meno appariscente, i serpenti si sbarazzano delle cellule superficiali dell'epidermide in un colpo solo. Il numero di volte all'anno in cui questo fenomeno avviene, dipende dalla specie, dall'età e dallo stato di salute del serpente. Individui giovani ed in crescita mutano più regolarmente che non un individuo adulto. Il fenomeno della muta è pure influenzato da fattori ormonali, come ad esempio il periodo degli accoppiamenti o la deposizione delle uova.
Ad ogni modo si tratterebbe di una specie non pericolosa, anzi ritenuta molto utile per l'ecosistema. Rinvenuta la pelle in Via Vismara appunto, al momento non è dato però sapere verso quale direzione si sia diretto il serpente dopo la...muta. Il fatto che si trattasse (con ogni probabilità) di una specie innocua, dovrebbe però tranquillizzare i residenti di quell'area a ''nord'' del paese.
