Barzago: la storia e la passione per il pane del prestinaio Vittorio, intervistato da BZG
Il panettiere Vittorio Colombo nel corso dell'intervista
L'ultimo appuntamento proposto dalla pagina social BZG - eventi e territorio d Barzago ha riguardato un mestiere tanto antico quanto tuttora affascinante, e cioè quello del prestinaio. Per conoscere meglio questa professione, è stato intervistato lo storico e ormai l'unico panettiere di Barzago, Vittorio Colombo, 79 anni, che ha raccontato il suo avvicinamento al mestiere e la passione che ne è poi derivata. A 13 anni il giovane Vittorio, ha infatti cominciato ad imparare il mestiere in un negozio di panetteria a Ello, suo comune di origine, dove l'orario di lavoro iniziava all'1 del mattino e tutto il procedimento si compiva interamente a mano. Dopo aver prestito servizio come militare, Vittorio ha cambiato negozio e ha lavorato per circa due anni presso il panificio Ferrario di Dolzago e infine nel '67 ha deciso di trasferirsi con la sorella Francesca a Barzago dove ha rilevato il negozio appartenuto all'ex panettiere Franco Rovagnati. Gli orari però non sono mai cambiati, sveglia sempre molto presto e dopo aver finito di fare il pane si iniziava a fare il giro del paese per consegnarlo alle donne che aspettavano il prestinaio per fare due chiacchiere quando ancora non esistevano gli attuali mezzi di informazione. La sensazione, come ha spiegato lo stesso Vittorio, è sempre stata quella di un'atmosfera famigliare in cui venivi accolto all'interno delle case in cui si doveva consegnare il pane e questo rendeva sicuramente il lavoro molto più piacevole. Prima di approdare a Barzago, Vittorio ha trascorso qualche tempo anche a Milano, in viale Pellizza da Volpedo, per perfezionare il mestiere e scoprire nuove tecniche e segreti e dove ogni mattina consegnava il pane in bicicletta a tutte le famiglie del circondario. La nostalgia dell'aria di casa lo ha però riportato nelle vicinanze del luogo di nascita dove oltre ad aver cominciato l'esperienza a Barzago, si è sposato e ha avuto due figli che hanno aiutato a portare avanti l'attività.
Negli anni Vittorio ha cercato di offrire anche prodotti all'epoca innovativi, come ad esempio le prime pizzette e pizze d'asporto rotonde che hanno subito riscosso un enorme successo in paese. Nel frattempo però, col succedersi degli anni, anche a Barzago è arrivata la necessità di realizzare un supermercato, il che avrebbe sicuramente danneggiato le piccole attività come i panifici e il cui rischio è stato subito intercettato dall'allora sindaco Colombo. Il primo cittadino ha quindi dato l'idea a Vittorio di aprire anche un'altra attività che al momento in paese non esisteva ancora, e cioè un bar, per meglio tutelarsi contro eventuali perdite. L'idea è stata accolta dal panettiere, che ha aperto il suo primo bar-pasticceria chiamandolo Carillon, in ricordo di un bar in centro a Bellagio, uno dei luoghi preferiti di Vittorio. Negli anni '90 il bar è stato realizzato interamente e i figli hanno subito cominciato a gestirlo congiuntamente con i genitori fino al 2012, quando alla fine si è deciso di realizzare un posto unico a Barzago, comprendendo anche il panificio per offrire un servizio più ampio e diversificato alla clientela, tutto in un unico luogo. L'idea è stata accolta favorevolmente dalla popolazione e ha portato beneficio a tutto il paese perché è diventato un luogo di ritrovo e ristoro dal quale è peraltro possibile ammirare un bellissimo panorama. Venendo all'oggi, a 79 anni, la passione per il pane non si è spenta nell'animo di Vittorio, che ancora ogni mattina si alza alle tre e mezza per iniziare a fare il pane e farlo trovare ai suoi clienti fresco e fragrante. Nonostante le tecniche, il tipo di forno e le modalità di realizzazione del pane siano cambiati nel corso degli anni, l'amore per questo mestiere rimane al centro della vita di Vittorio e della sua famiglia, i quali hanno contribuito a costruire, giorno per giorno, un pezzo della storia di Barzago dal Secondo Dopoguerra fino ai giorni nostri.
M.B.