Casatenovo: il progetto Colombina 2.0 si aggiudica il premio sociale Enrico Davolio

Quest'anno è stata La Colombina, storico rione casatese, a ospitare il premio Enrico Davolio, sostenuto della fondazione della comunità Monza e Brianza.

Un momento di animazione a cura dei ragazzi di ''Bellezze In Bicicletta''

Questa iniziativa, giunta alla sua quarta edizione, è nata con l'intenzione di ricordare e proseguire l'operato di Enrico Davolio, sostenendo progetti inclusivi e di utilità sociale in tutte le aree di prevenzione del disagio e di innovazione sociale. Per l'edizione 2019, il concorso ha voluto premiare chi, più degli altri progetti, ha saputo puntare su innovazione metodologica, risposta a nuovi bisogni, co-progettazione da parte di reti miste costituite da associazioni e cooperative sociali e promozione della partecipazione delle comunità territoriali.

A vincere il premio è stata La Vecchia Quercia, storica cooperativa di Calolziocorte presente da trentaquattro anni sul territorio e da una quindicina a Casatenovo (dove già opera presso la CSS La Mia Casa e il centro Socio Educativo La Colombina), con un progetto che riguardava proprio il rione di Casatenovo che ha ospitato l'evento finale dal titolo "Colombina 2.0".
Si tratta di un progetto di comunità e quartiere che mira a investire sulla zona in questione rileggendo la sua storia e puntando al futuro.

I soggetti coinvolti sono molti: l'associazione La Colombina, il Comune di Casatenovo, che ha sempre sostenuto e coordinatore le iniziative del centro, l'associazione Brig, l'azienda agricola Cascina Rancate, l'Istituto Professionale Graziella Fumagalli e la Onlus Solari - lavoro e ambiente. Colombina 2.0 è un progetto a trecentosessanta gradi che guarda a diverse generazioni: i ragazzi della scuola superiore Fumagalli, i volontari della Colombina, le persone con disabilità che frequentano i servizi della zona.

L'idea è di creare una sorta di piazza per fare nascere nuove opportunità di scambio e di incontro, anche con azioni sostenibili; si vogliono, inoltre, coinvolgere produttori locali come l'Azienda Agricola Rancate per creare una piccola comunità di acquisto, si spera entro la fine dell'anno.
L'associazione è stata anche attiva durante il lockdown, soprattutto sui social dove sono state create iniziative sia per il quartiere che per la rete, andando quindi oltre La Colombina.

Al microfono l'artista Pierluigi Pintore

L'evento di venerdì pomeriggio è stato un momento per l'associazione per raccontare quello che è stato fatto e le prossime azioni. La fondazione della comunità Monza e Brianza, inoltre, ha voluto usare questo momento per definire le nuove caratteristiche del premio Davolio, progettando insieme che taglio dare alla prossima edizione.
La cerimonia si è aperta con un'introduzione a cura dei rappresentanti de La Vecchia Quercia, utile a spiegare ai presenti del progetto "Colombina 2.0 - una comunità che cambia". Questo è stato riassunto con le seguenti parole: "un progetto che valorizza il centro socio-culturale La Colombina come luogo per le famiglie e gli adolescenti, in cui promuovere un modello di cittadinanza fondato sulla reciprocità, su stili di vita consapevoli e sostenibili, sulla partecipazione alla cura del bene comune e sul ripensamento dei ruoli sociali".

Il primo evento è stato quindi quello dell'inaugurazione di un murales, realizzato dall'educatore e artista Pierluigi Pintore a partire da un'idea selezionata all'interno del contest creato presso una classe dell'istituto Fumagalli durante il lockdown. L'idea ha voluto giocare sulla natura di questo centro e sul contagio, visto però come chiave generativa e non di distanziamento. Il disegno vincitore, scelto dal consiglio direttivo della Colombina, è stato rielaborato e realizzato sul muro della sala dell'edificio principale di Piazza per la Pace, già piazza Sala. Pierluigi Pintore ha spiegato della difficoltà di realizzare una cosa del genere a distanza e che è stata premiata la migliore idea tra disegno e testo. La proposta vincente, pensata da Marta, una ragazza della 3E, vede al centro il tema del soffione come elemento di natura e che, attraverso il seme che vola, porta vita.

Al microfono è poi intervenuto Emilio Sanvittore, presidente dell'associazione La Colombina, aiutato da Federico Pennati, storico volontario. I due hanno raccontato la storia del centro, nato da un'idea in una sala giochi di uno dei tanti condomini che popolano l'area, per costituire una sorta di famiglia di quartiere.

Il taglio del nastro del murales a cura della studentessa Marta dell'istituto Fumagalli. A destra il preside Renzo Izzi

"Il primo vero evento - ha spiegato Sanvittore - è stato una spaghettata con le famiglie del quartiere. Negli anni Settanta c'erano solo campi incolti e magazzini per gli attrezzi nell'area: la scelta contadina stava venendo superata e il Comune scelse quindi di rivoluzionare il tutto. S'insediarono così alcune associazioni operaie, ma il quartiere ha avuto uno sviluppo veloce e non assistito, rimanendo un po' lasciato andare a se stesso. Nel 1980 l'esigenza delle famiglie fa nascere quindi l'associazione La Colombina, la quale inizia a creare eventi: la festa e il falò su tutti. Si lottava perché quest'area diventasse un luogo a disposizione del rione: grazie all'aiuto soprattutto di Federico Pennati, si riuscì a cambiare la destinazione di questo lotto, che originariamente era indirizzato alla costruzione di un piccolo supermercato. L'iter si formalizza quindi nel ‘92, dopo anni di impegno e lotte, con la riconoscenza di un percorso da parte della Colombina: viene concessa una delibera da parte del comune, cui segue l'inaugurazione del centro nel ‘95. Da allora, La Colombina è un punto fermo nel comune di Casatenovo. Un ringraziamento per questo va a tutti i sindaci e collaboratori che negli anni hanno contribuito a quello che nel motto è riassunto come Tutti insieme per star meglio".

In seguito è arrivata l'ora del pranzo, un brunch realizzato col supporto della cooperativa di catering "Il Grigio", con la quale La Vecchia Quercia collabora: questi hanno creato delle doggy bag stando molto attenti alle normative attuali.
Alle ore 14 è stato poi introdotto e presentato nel dettaglio "Colombina 2.0- Reciproc-Azioni, Trasform-Azioni, Consum-Azioni di una comunità che cambia" che, attraverso il coordinamento della cooperativa sociale La Vecchia Quercia coinvolge servizi, associazioni, gruppi di volontariato informale, cittadini e scuole in azioni di cura delle relazioni e dei luoghi, promuovendo la cultura del dono e dello scambio e stili di vita consapevoli e sostenibili. A seguire "La cultura in trasformazione. Reti, territori, attivazioni": un momento di riflessione e formazione partecipata con il contributo di tutti i presenti e con la partecipazione di Bertram Niessen, esperto di innovazione sociale ed economia culturale, presidente e direttore scientifico di cheFare.

Federico Pennati ed Emilio Sanvittore dell'associazione La Colombina

Dopo la parte più seria e impegativa, i presenti si sono potuti rilassare con "La leggenda del Monte di Brianza", uno spettacolo a cura di Bellezze In Bicicletta, una compagnia di teatro sociale di strada. Si è trattato di un'esperienza creativa fatta da attori con e senza disabilità, volontari e operatori sociali in un progetto artistico liberamente ispirato a "Il mago e il tesoro del Monte di Brianza" di Giorgio Mauri.

Il lungo pomeriggio si è quindi concluso verso le ore 18 con i saluti e un arrivederci alla prossima edizione, ormai la quinta, del premio Davolio.

Contributo fotografico a cura del Gruppo AFCB
Alessandro Vergani
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