Le serrande di molti bar-ristoranti del Casatese restano giù dal primo 'lockdown', fra spese insostenibili e scelte di vita

E' un periodo difficile per baristi e ristoratori, fra le categorie economiche più penalizzate di questo 2020 in gran parte segnato dall'emergenza Coronavirus.
Una pandemia che ha scombussolato la quotidianità di tutti, con conseguenze pesantissime non soltanto dal punto di vista sociale e sanitario, ma anche economico.

A sinistra le vetrine del bar Sisters Cafè di Cassago

Se il primo periodo di lockdown aveva già inferto un colpo basso a molte partite iva, artigiani e imprenditori, questa seconda ondata non ha risparmiato altrettanti esercenti, alcuni dei quali sono oggi costretti - per via dell'ormai noto DPCM in vigore - a tenere abbassata la saracinesca, cercando di compensare i mancati guadagni della consueta attività, con i servizi delivery e take away, ovvero asporto e consegna a domicilio.

L'ex Vanilla Cafè di Bevera di Sirtori

Se un primo bilancio in merito alla sopravvivenza di molti esercizi di vicinato del nostro territorio potremo tracciarlo soltanto all'inizio del 2021, non sono poche le attività che hanno abbassato la saracinesca tra la primavera e l'estate. Altri non l'hanno mai nemmeno rialzata dopo il lockdown.

Le serrande abbassate del Bar RJ106 di Cassago

Una scelta per molti legata all'impossibilità di sostenere economicamente tutte le spese, fra affitto, utenze e dipendenti, ma in altri casi del tutto personale. Dettata in primis dallo sconforto o dalla ferma volontà di non voler modificare i ritmi e le abitudini di una professione che fa del contatto con il cliente il principale leit motiv. Che purtroppo in questo momento non può essere esplicitato nella sua interezza.

L'ex ristorante Il Peschereccio di Bevera

Anche nel casatese gli esempi non mancano. Sono diversi infatti i bar e ristoranti che hanno deciso di fermarsi, senza più ripartire. Sia prima, sia dopo il lockdown di primavera.
Degli esempi in proposito arrivano da Cassago, dove due locali del centro storico - situati rispettivamente di fronte alla scuola primaria e all'oratorio - hanno chiuso i battenti in concomitanza con il lockdown, senza più riaprire: Sisters Cafè di Via Roma e Bar RJ106, accanto all'ex bocciofila.

Il relais La California di Nibionno

A Bevera di Sirtori è in vendita l'ex Vanilla Cafè che si affaccia sulla sp342, mentre a poca distanza non ha più riaperto, dopo la chiusura forzata della scorsa primavera, lo storico ristorante Il Peschereccio.

Teodolinda Pizza e Birra di Bevera di Sirtori

Chiuso anche il Teodolinda Pizza e Birra di Via Resempiano; i titolari, impegnati a tutto campo nell'attività di consegna del cibo a favore del personale sanitario in servizio presso l'ospedale Mandic di Merate, terminata la prima fase di emergenza hanno infatti deciso di non riaprire il ristorante, puntando su un'altra attività sempre legata al settore alimentare.

L'Angolo Goloso in Via Garibaldi a Missaglia

A Nibionno è attualmente chiuso il relais La California, il suggestivo ristorante-albergo con annessa piccola spa, situato in località Tabiago, mentre a Castello Brianza non ha più riaperto la birreria che pochi mesi prima si era insediata nei locali dell'ex Bizzarre, un locale che ha fatto la storia del territorio. Non si hanno notizie certe di un'imminente riapertura, considerata anche l'impossibilità di operare in questo delicato momento storico.

Immagine di repertorio di Vajal Bistrot di Casatenovo (centro commerciale 93)

Cessata attività anche per l'Angolo Goloso, pasticceria con caffetteria aperta qualche anno fa in Via Garibaldi a Missaglia, località Belgiglio e per Vajalbistrot, il piccolo bar ospitato al centro commerciale 93 di Casatenovo, nei pressi dello zoo mini market. Una chiusura quest'ultima avvenuta con l'inizio di marzo, in concomitanza - perlomeno a livello temporale - con le prime avvisaglie di lockdown.
G. C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.