Bosisio, scuola: un incontro con Gualtiero Brugger sul padre e sulla Resistenza locale
Lezione speciale per gli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado "K. Wojtyla" di Bosisio Parini che l'altro giorno hanno avuto l'opportunità di raccogliere la testimonianza del figlio di un protagonista della Resistenza locale.
"Gualtiero Brugger, che ovviamente non ha ricordi personali del padre, ma ha potuto conoscerlo solo attraverso i racconti della madre, del nonno e dei compagni partigiani scampati all'arresto, ha ripercorso l'opera del tenente Brugger durante la Resistenza e ricordato con affetto la figura della bosisiese Luisa del Brugné, proprietaria della cascina in cui venivano nascosti i fuggiaschi in attesa di essere trasferiti in Svizzera. Di questi, 350 erano prigionieri, un centinaio "renitenti alla leva" dopo l'8 settembre e i restanti ebrei" hanno spiegato dall'istituto.
I ragazzi, a seguito di quest'intervento, sono apparsi emozionati per aver vissuto quest'esperienza in prima persona, coadiuvati dalle loro insegnanti di lettere, Angela Iacona e Laura Crippa.
"È emersa la figura di un uomo a tratti ironico, nonostante il periodo drammatico in cui si è trovato a vivere - ha riferito la dirigente scolastica Orsola Moro, presente anch'essa all'incontro avvenuto in streaming - Il figlio ci ha fatto avere la fotocopia di una poesia scritta di suo pugno dal padre durante la prigionia a Mauthausen dal titolo "Inno al boiolo", dove il boiolo è il vaso da notte in cui i prigionieri espletavano le loro funzioni corporali. Ecco, nonostante le sue condizioni disumane di prigioniero, a causa delle quali ha trovato la morte per stenti a soli 27 anni, Guido ha conservato fino all'ultimo il buonumore e la vena satirica".
Guido non è stato l'unico della famiglia ad essere arrestato dalle squadre naziste: persino sua madre Maria Brugger Manzoni (nonna di Gualtiero), fu arrestata e detenuta per qualche giorno a San Vittore, con l'accusa di avere occultato dei timbri falsi che servivano per costruire ad arte dei lasciapassare.
"Ritengo che incontri come questi siano altamente formativi. Un conto è studiare la storia sui libri, un altro è avere testimonianze dirette - ha dichiarato la preside - Dobbiamo approfittare di queste possibilità perché purtroppo tra qualche anno le voci di chi, direttamente o indirettamente, ha vissuto il periodo della Resistenza sono destinate a spegnersi. Il messaggio che vogliamo rimanga impresso nei ragazzi e nelle nuove generazioni è che di fronte a una scelta c'è stato chi non ha girato la testa dall'altra parte e si è messo dalla parte del bene. Figure come quella di Guido Brugger (e di Clementina Colombo, l'altra persona a cui il 6 marzo dedicheremo il nostro "Giardino dei Giusti") devono essere additate come esempio".
Gualtiero Brugger ha promesso ai ragazzi che, se riuscirà, sarà presente in videoconferenza il prossimo 6 marzo per assistere alla piantumazione dell'albero in ricordo di suo padre. In ogni caso, anche quest'anno, nonostante la pandemia, l'istituto è riuscito a organizzare un evento formativo di approfondimento sulla Shoah: un'occasione preziosa che gli studenti hanno accolto con entusiasmo.
In video conferenza è infatti intervenuto Gualtiero Brugger, professore emerito dell'Università Bocconi, nonché Presidente della Fondazione Maugeri, presente a Bosisio in altra veste. Il docente ha fatto conoscere la figura del padre, il tenente Guido Brugger, a cui l'istituto scolastico dedicherà - insieme a Clementina Colombo, impiegata comunale - il Giardino dei Giusti che verrà inaugurato il prossimo 6 marzo nel giardino della scuola. Guido Brugger nel 1944 organizzò la Resistenza in Brianza facendo fuggire in Svizzera circa cinquecento persone.
"Gualtiero Brugger, che ovviamente non ha ricordi personali del padre, ma ha potuto conoscerlo solo attraverso i racconti della madre, del nonno e dei compagni partigiani scampati all'arresto, ha ripercorso l'opera del tenente Brugger durante la Resistenza e ricordato con affetto la figura della bosisiese Luisa del Brugné, proprietaria della cascina in cui venivano nascosti i fuggiaschi in attesa di essere trasferiti in Svizzera. Di questi, 350 erano prigionieri, un centinaio "renitenti alla leva" dopo l'8 settembre e i restanti ebrei" hanno spiegato dall'istituto.
I ragazzi, a seguito di quest'intervento, sono apparsi emozionati per aver vissuto quest'esperienza in prima persona, coadiuvati dalle loro insegnanti di lettere, Angela Iacona e Laura Crippa.
Gualtiero Brugger ha descritto agli studenti alcuni lati del padre poco conosciuti, seppur filtrati dalle testimonianze di altri familiari. Guido si dilettava a scrivere poesie e persino romanzi, tra cui un inedito dal titolo "Minime di epica". Gualtiero ha deciso di far dono alla scuola di alcuni scritti conclusi dal padre sia nella cascina Brugné, sia durante la prigionia nel campo di Mauthausen.
Guido non è stato l'unico della famiglia ad essere arrestato dalle squadre naziste: persino sua madre Maria Brugger Manzoni (nonna di Gualtiero), fu arrestata e detenuta per qualche giorno a San Vittore, con l'accusa di avere occultato dei timbri falsi che servivano per costruire ad arte dei lasciapassare.
"Ritengo che incontri come questi siano altamente formativi. Un conto è studiare la storia sui libri, un altro è avere testimonianze dirette - ha dichiarato la preside - Dobbiamo approfittare di queste possibilità perché purtroppo tra qualche anno le voci di chi, direttamente o indirettamente, ha vissuto il periodo della Resistenza sono destinate a spegnersi. Il messaggio che vogliamo rimanga impresso nei ragazzi e nelle nuove generazioni è che di fronte a una scelta c'è stato chi non ha girato la testa dall'altra parte e si è messo dalla parte del bene. Figure come quella di Guido Brugger (e di Clementina Colombo, l'altra persona a cui il 6 marzo dedicheremo il nostro "Giardino dei Giusti") devono essere additate come esempio".
Gualtiero Brugger ha promesso ai ragazzi che, se riuscirà, sarà presente in videoconferenza il prossimo 6 marzo per assistere alla piantumazione dell'albero in ricordo di suo padre. In ogni caso, anche quest'anno, nonostante la pandemia, l'istituto è riuscito a organizzare un evento formativo di approfondimento sulla Shoah: un'occasione preziosa che gli studenti hanno accolto con entusiasmo.
M.Mau.