Anche quest'anno si è compiuta la 'magia' del ciliegio centenario di Vergo Zoccorino

In Giappone la chiamano Hanami, l’usanza di andare ad ammirare i ciliegi in fiore e restare ammaliati dalla loro bellezza. È una tradizione vecchia di millenni che coinvolge tutto il paese durante la Sakura, la fioritura che richiama persone da tutto il mondo per ammirare le piante dai fiori rosa e bianchi, secondo la leggenda un colore dovuto ad un’antica maledizione. Giappone è così lontano, eppure l’Hanami, della terra di imperatori e samurai, si è diffuso anche in Italia, in particolar modo in Brianza.



È Vergo Zoccorino, frazione di Besana Brianza, ad ospitare un ciliegio centenario considerato il più grande d’Italia, ogni anno nel periodo della fioritura regala delle immagini spettacolari. Posizionato tra i campi e le stradine sterrate, lo si più raggiungere percorrendo via Cascina Cremonina per poi addentarsi nella natura. Nella sua piena fioritura, raggiunta proprio in questa prima parte di aprile, i fiori sembrano comporre un manto bianco rosaceo che si adagia sui rami, pare uscito da un dipinto. La luce vi passa attraverso creando un effetto incredibile che nell’ora del tramonto assume ancora più fascino.



Secondo le stime ufficiali il ciliegio è alto circa 24 m per 500 cm di circonferenza, una vera e propria bestia buona che si prende la scena di tutta la distesa erbosa. La sua età si aggira tra i 150 e i 200 anni anche se non esiste un documento ufficiale, ma la sua storia dovrebbe proseguire pari passo con quella della vecchia cascina, poco lontana, ma ormai abbandonata. Ogni aprile il ciliegio fiorisce regalando uno spettacolo a residenti e camminatori. Dal 2013 però l’albero centenario è diventato tutto d’un tratto protagonista di scatti social e di approfondimenti documentari, richiamando sempre più curiosi e visitatori.



È stato senza dubbio merito della scelta di prenderlo a rappresentante della Lombardia nel giardino dei Patriarchi dell’Unità d’Italia, situato a Roma sulla via Appia, che ha fatto diventare la pianta una vera e propria superstar. Nel 2018 è arrivato anche un  riconoscimento ufficiale da parte del Ministero delle Politiche Agricole che lo ha inserito negli alberi monumentali d’Italia e monumento da preservare. Con la sua popolarità il ciliegio ha attirato sempre più curiosi che hanno spesso dato luogo a casi di deturpazione, avvenimenti spiacevoli che le persone del territorio cercano di combattere con ogni mezzo. È proprio questa una delle battaglie portate avanti dal gruppo Facebook “il nostro magico ciliegio” sulla cui bacheca ogni giorno sono presenti immagini bellissime dell’amato albero, ma anche forti messaggi di sensibilizzazione. Già l’anno scorso il ciliegio era stato al centro di numerose polemiche, la sua fioritura infatti aveva attirato numerosi curiosi creando degli assembramenti, in quel caso era dovuta intervenire anche la polizia per salvaguardare la zona, fatto che ha rischiato di ripetersi anche quest’anno.



Il ciliegio di Vergo Zoccorino è un gigante buono, silenzioso, spettatore privilegiato del paesaggio, la storia ci dice che è lì dà generazioni e ce lo confermano anche i racconti delle persone. L’albero monumentale è al centro anche del ricordo della maestra Silvia che ogni primavera lo raggiunge a piedi per ammirare il suo fascino. Ci facciamo aiutare da lei per raggiungere l’albero attraverso una stradina tra i campi, ci appare da lontano come una grotta incantata.



“Fino a due anni fa andare al ciliegio era un vero e proprio rito in cui passavano tutti i bambini delle elementari- ci racconta- organizzavamo delle uscite tra la natura e l’albero secolare era la meta di quel viaggio incantato, poi una volta tornati a scuola lo facevamo disegnare agli scolari e parlavamo delle sue caratteristiche. Era un vero e proprio momento di libertà che oggi purtroppo non abbiamo più”.



C’è nostalgia nelle parole della maestra Silvia, il ricordo di ciò che c’era prima del covid, un mondo quasi totalmente diverso per cui stiamo combattendo. Tutto pare cambiato rispetto a due anni fa quando le persone si ritrovavano sotto il ciliegio, si abbracciavano e facevano amicizia, eppure l’albero è ancora lì, stabile osservatore del tempo che scorre, meta per tutti coloro che presto se ne andranno a casa affascinati. Ogni anno rinasce e sfiorisce di nuovo, come un ciclo continuo, in attesa di regalare il suo fascino al prossimo visitatore. In Giappone è il simbolo della rinascita e della purificazione, il frutto di una tremenda maledizione che ha però regalato uno spettacolo imperdibile.
Giorgia Monguzzi
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