Bosisio: bocciata la proposta di riforma della legge sanitaria

Proposta di riforma del sistema sanitario lombardo e della legge regionale n.23/2015 bocciata in consiglio a Bosisio Parini. La richiesta era stata presentata (https://www.casateonline.it/articolo.php?idd=127205) dal gruppo di opposizione Bosisio Viva per chiedere una revisione della legge regionale attualmente in vigore e considerare "nel nuovo servizio sociosanitario lombardo un maggior coinvolgimento delle rappresentanze locali nella pianificazione sanitaria territoriale, con un ruolo attivo nelle decisioni che riguardano l'assistenza e l'integrazione sociosanitaria nel territorio che amministrano e non con un semplice ruolo di tipo consultivo”.

Il vicesindaco Andrea Galli, pur non condividendo le premesse della proposta visto che da un anno ci troviamo in una situazione d’emergenza, ha chiesto all’opposizione di specificare quali punti della riforma debbano essere migliorati. “Sono mancate le strutture di prossimità del territorio e questa emergenza ce lo ha ben presentato - ha detto la consigliera Lucia Turati - La Lombardia ha previsto le strutture ma non le ha attuate. È una regione eccellente a livello sanitario, di ricerca ma la pandemia ha evidenziato la falla del territorio, che va incrementato e sostenuto. I medici di base sono figura importantissima che va sostenuta con le strutture di prossimità, come Presst e Pot”. Ha rimarcato il collega Giacomo Gilardi: “È una questione di governance. ASST e ATS si sono dimostrate incapaci di rispondere ai principi ben esposti dalla legge. Da qui arriva l’esigenza di una revisione. Non sono i principi da cambiare”.
Sul punto si è espressa anche Bosisio nel cuore: “Consideriamo la sanità lombarda un’eccellenza, ma è vero che pandemia ha messo a nudo alcuni difetti e criticità. Siamo consapevoli che occorre riformulare la legge, che è sperimentale. Questo percorso di revisione è già cominciato in seno alla commissione sanitaria regionale, di cui fanno parte le parti sociali. Ci auguriamo che la legge venga migliorata, ma per questi motivi il nostro sarà un voto di astensione”.
Secondo il presidente del consiglio comunale Giuseppe Borgonovo, “l’attenzione che avete posto va sulla volontà esecutiva. Non è un problema della legge che va attuata e migliorata”.
Il sindaco Andrea Colombo, rimarcando che simili proposte sono state presentate in tanti consigli comunali da parte delle forze vicine al partito democratico (PD), ha dichiarato che il PD, rappresentato nel consiglio regionale lombardo, avrebbe potuto far sentire la propria voce in quella sede. “Sicuramente in un periodo di forte stress delle strutture qualcosa non ha funzionato - ha poi aggiunto - Ci sono organi che rappresentano i sindaci e votare a favore della proposta significa svilire queste persone che hanno lavorato anche durante la pandemia. Sulla governance non avete colto nel segno”. Il primo cittadino ha ricordato l’esistenza della conferenza dei sindaci con 140 sindaci tra Lecco e Monza, con un consiglio di rappresentanza di cinque persone, che si riunisce settimanalmente e alle cui riunioni sono presenti ATS e ASST. “Non risponde al vero che gli enti locali hanno un ruolo meramente consultivo. È evidente che la legge ha avuto criticità dovute anche ai tagli del settore sanitario. Ora si sta avviando la figura di infermiere di comunità, ma non ci sono richieste: mancano quindi le risorse”.
M.Mau.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.