Barzanò: ''le corrispondenze dei soldati in Russia inviate a Natale'' nel libro di Morati

Le corrispondenze dei soldati italiani impegnati nella campagna di Russia, inviate ai loro familiari per gli auguri di Natale. A raccoglierle in un libro dato di recente alle stampe è stato Arturo Morati, docente presso la scuola secondaria di primo grado di Barzanò, ma soprattutto collezionista e appassionato di storia, con i suoi cimeli e aneddoti più affascinanti.

''E' un'idea nata in me almeno cinque anni fa. Ci ha messo un po' di tempo a vedere la luce, ma ce l'ho fatta'' ci ha spiegato - trattenendo a stento l'emozione - il barzanese che ha raccolto e poi trascritto al computer franchigie e cartoline datate 1941 e 1942, inviate a mogli, genitori e anche a qualche sacerdote, dai soldati impegnati in Russia durante la seconda guarra mondiale. ''Ho deciso di puntare sugli auguri inviati in occasione del Natale perchè si tratta di una festa che tradizionalmente viene passata in famiglia, che è sinonimo di calore, di unità. Invece questi ragazzi poco più che ventenni erano costretti a stare lontano dai loro cari, combattendo a temperature molto rigide, con divise spesso inadeguate, in condizioni igieniche scarse e con poco cibo a disposizione''.
Situazioni al limite dello stremo, che spesso però gli stessi protagonisti di quelle battaglie combattute a centinaia di chilometri da casa, nascondevano ai loro familiari. Nelle lettere, nella maggior parte dei casi di poche righe, ringraziavano per l'affetto o i doni ricevuti a distanza e chiedevano continuamente rassicurazioni sulle condizioni di salute sui propri cari in patria.

Nel volume dal titolo ''La tragedia dei soldati italiani in Russia. Le corrispondenze degli auguri di Natale'' Morati cita don Carlo Gnocchi, ma anche Mario Rigoni Stern, Nuto Revelli e Peppino Prisco, personaggi divenuti celebri con il trascorrere del tempo ma soprattutto testimoni in prima persona delle atrocità del secondo conflitto bellico, che ha strappato alla vita tanti giovani figli, in taluni casi già padri di famiglia. Ragazzi e uomini costretti ad arruolarsi, ma anche volontari che alla guerra hanno preso parte in maniera consapevole, con il solo scopo di servire la Patria.
Sono una trentina le corrispondenze raccolte nel volume dato alle stampe dalla casa editrice toscana ''Tralerighe'', inviate dai soldati ai loro famigliari. Testimonianze dall'intero stivale: da nord a sud, anche se nessuna dalla Brianza. ''Il mio rammarico è quello di non essere riuscito a trovare quasi nulla di questo territorio. C'è solo un piccolo riferimento a Montevecchia in una delle cartoline pubblicate. Sono riuscito a raccoglierne parecchie girando fra i mercatini dei collezionisti o acquistandole su Ebay. Se qualcuno avesse del materiale utile, sarei davvero felice di poterlo visionare per arricchire questo viaggio, di cui mi piacerebbe preparare un seguito'' ha proseguito il docente originario della provincia di Salerno, la cui passione per il collezionismo storico traspare in ogni riga del suo primo libro, acquistabile da Peregolibri a Barzanò, oppure sui circuti internet. Per ora ne sono state stampate duecento copie, ma il riscontro è già più che buono.
''Per me il solo fatto di essere riuscito a pubblicare questo lavoro è una soddisfazione grande'' ha aggiunto l'autore, il cui ricavato dalla vendita del libro sarà devoluto in beneficenza a realtà locali, ancora in fase di definizione.

Un contributo inedito e interessante quello offerto da Arturo Morati, che giunge a poca distanza da un'altra novità recente che riguarda Barzanò: il rinvenimento in Russia della piastrina identificativa del caporale Pierino Perego, originario del paese e morto nelle pianure dell'Ucraina l'8 settembre 1942. A ricevere la bellissima notizia nel giorno della Liberazione, la famiglia del sottufficiale dei bersaglieri che partito sul fronte russo per la campagna militare, cadde eroicamente nel settembre del 1942.
G. C.
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