Retesalute: scrivono i dipendenti, dopo la decisione di “liquidare” che ne sarà di noi?


La sede di Retesalute

Gli anonimi dipendenti di Retesalute che già avevano invocato tramite lettera i comuni ad assumere una decisione sul futuro dell’azienda, auspicabilmente nel segno della continuità, hanno scritto di nuovo dopo che la maggior parte dei soci dell’azienda speciale pubblica ha votato la messa in liquidazione della società. Come vedere un futuro in una scelta che in modo esplicito parla di liquidare l’azienda è difficile da sostenere. Lo hanno fatto parecchi sindaci, in prima fila quelli di Merate e Casatenovo ma, in realtà, la linea sembra essere quella della chiusura definitiva. Casatenovo ha agito d’anticipo assumendo la dottoressa Milani, ex direttrice di Retesalute che da una vita si occupa di servizi alla persona. E con la struttura dell’ufficio e la dimensione stessa del comune ha la possibilità di operare in maniera autonoma. Non è detto che Merate abbia uomini e mezzi per fare altrettanto. Per tutti gli altri non resta che attendere. Intanto Retesalute continua a erogare servizi ma con sempre maggiore difficoltà. Lasciamo comunque la parola a quanti hanno ritenuto di dover scrivere questa seconda lettera.

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