Nibionno: il 12 giugno diventerà sacerdote. Angelo Papia racconta le sue emozioni

Il 12 giugno prossimo nel duomo di Milano, tra i dieci diaconi che riceveranno l'ordinazione sacerdotale, ci sarà anche Angelo Papia, il 31enne nibionnese, che solo il settembre scorso è stato ordinato diacono. La sua sarà una delle classi più piccole degli ultimi anni per la diocesi di Milano e Angelo sarà l'unico lecchese che il giugno prossimo darà i suoi voti. Per l'occasione siamo riusciti ad intervistarlo e a chiedergli qual è l'atmosfera che si respira nelle ultime settimane che lo separano dal grande giorno.

Angelo con il parroco di Nibionno, don Luigi Bianchi

Angelo, insieme ai suoi compagni, si trova nel seminario di Venegono Inferiore, in provincia di Varese, dove sta terminando il suo percorso di formazione. Nelle ultime settimane, in particolare, è tornato a Luino, il paese in cui ha prestato servizio come diacono. La sua giornata tipo si divide tra lo studio puro e l'apprendimento pratico di ciò che significa guidare una parrocchia: "Facciamo un po' di didattica per ottenere l'abilitazione all'insegnamento nelle scuole e parallelamente approfondiamo aspetti più pratici di ciò che costituisce la vita nelle parrocchie: dalla pastorale giovanile alla catechesi, ma anche aspetti della gestione quotidiana della vita parrocchiale".

Con l'avvicinarsi dell'assegnazione della parrocchia - che rimarrà segreta fino al 24 giugno, giorno in cui verrà comunicato a ciascun novizio il paese di destinazione -, la caratura del percorso si è fatta più pratica, a differenza dei primi anni, in cui lo studio teologico assorbiva gran parte delle forze dei seminaristi. Angelo, in particolare, presta servizio alla parrocchia di Luino da quasi tre anni e mezzo, da quando era ancora un "normale" seminarista. Se prima il percorso prevedeva la sua presenza in parrocchia solo il sabato e la domenica, da diacono andava tra i fedeli quattro giorni alla settimana. "Da diacono ho vissuto di più l'ordinarietà e la quotidianità. Da seminarista semplice ci sono diversi impegni all'oratorio, ma da ministro ordinato si inizia a far sul serio.

Per esempio, si ha la possibilità di accompagnare al cimitero le salme dopo il funerale". Infine, alla domanda "come ti senti?" Angelo risponde serenamente: "Sono contento e sereno. Quando mi chiedono se sono pronto rispondo che non sarò mai pronto, perché è comunque una cosa più grande di quello che siamo, ma sono molto sereno".
Prima della fine dell'intervista, però, ricorda con affetto la persona che più di tutti lo ha accompagnato durante il suo cammino ed è stato decisivo per la sua scelta finale: "Don Luigi mi ha permesso di riavvicinarmi all'oratorio e alla Fede e mi ha saputo guidare con intuizione vocazionale, senza forzare la mano né da una parte né dall'altra. Mi ha lasciato quel margine di libertà che è fondamentale per qualsiasi scelta importante della vita".
Martina Bissolo
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