Cassago: le minoranze 'sollecitano' la cittadinanza italiana per Zaki

Le minoranze di #Insieme Cassago e Progetto Cassago Democratica hanno presentato una mozione affinché il sindaco Roberta Marabese e la giunta comunale sollecitino il governo italiano a conferire la cittadinanza italiana a Patrick George Zaki, detenuto preventivamente in Egitto dall’8 febbraio 2020. Patrick Zaki, attivista e ricercatore egiziano che ha investito parte del suo percorso di formazione all’alma Mater Studiorum di Bologna, rischia fino a venticinque anni di carcere per dieci post di un account Facebook - che la sua difesa considera “falso” - per i quali la magistratura egiziana ha formulato pensanti accuse di “incitamento alla protesta” e “istigazione a crimini terroristici”.
Dopo oltre un anno di carcere per degli approfondimenti delle indagini che non sono mai avvenuti, Zaki è apparso visibilmente dimagrito. La situazione complessa, causata dalla pandemia da Covid-19 e dalle condizioni del carcere in cui si trova, aggravano la forma fisica già precaria del ragazzo, che soffre d’asma. Inoltre, le accuse rivolte a Zaki sono le stesse che colpiscono persone che svolgono attività del tutto legittime secondo il diritto internazionale e che in Egitto hanno raggiunto in questi anni centinaia di attivisti, ricercatori, esponenti di organizzazioni per i diritti umani.
L’incertezza per il futuro di Patrick Zaki e la sua custodia cautelare che continua ad essere prolungata di settimane in settimane ha mobilitato numerose città italiane a conferirgli la cittadinanza italiana e quella onoraria, tra cui Bologna, Bari, Ferrara, Firenze, Milano e Napoli. La scelta è stata dettata anche dall’irremovibilità del governo egiziano che dietro alla frase “non è cittadino italiano”, nasconde la volontà di escludere qualsiasi coinvolgimento del governo e della magistratura italiani nella faccenda.
Proprio per questo i consiglieri delle minoranze cassaghesi, Rosaura Fumagalli e Antonio Carrino, Sergio Pini e Maurizio Corbetta, hanno presentato la mozione all’amministrazione comunale. I consiglieri ritengono infatti che l’attenzione e la pressione da esercitare quotidianamente affinché Patrick venga liberato debba rimanere alta, accompagnata da un sentimento che condanna la violenza e qualsiasi mancato rispetto dei diritti di base dell’uomo. La sollecitazione di conferimento della cittadinanza italiana a Zaki rappresenterebbe anche un segnale di solidarietà e vicinanza nei confronti di tutti coloro che vengono ingiustamente detenuti e condannati in quanto anche solo semplicemente sospettati di far parte di associazioni e movimenti che si battono per i diritti civili e politici.
Infine, le minoranze ribadiscono che il conferimento della cittadinanza costituisce un presidio di libertà per tutti e per ogni diritto calpestato.
M.Bis.
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