Valaperta ''saluta'' Francesca, vittima di un sinistro stradale. Don Marco, ''Stare con lei era come essere visitati dal sole''

Una bara in legno chiaro, ricoperta di girasoli. Fiori simbolo di gioia e di allegria, che raccontano alla perfezione com'era Francesca. In tanti questa mattina hanno voluto partecipare alle esequie funebri della 31enne, venuta a mancare in un tragico sinistro verificatosi ad Arcore lo scorso fine settimana.

Il sagrato della chiesa parrocchiale di Valaperta - frazione dove la giovane mamma era cresciuta e si era sposata cinque anni fa - non è mai stato così gremito di fedeli. Una presenza che testimonia quanto Francesca Fumagalli fosse apprezzata, con la notizia tragica della sua scomparsa piombata come un macigno su una comunità tanto piccola quanto unita, dove tutti si conoscono.

A presiedere la funzione liturgica è stato don Marco Sala, sacerdote classe 1989 originario proprio di Valaperta. Francesca era al suo fianco in occasione della sua prima messa e insieme a tanti altri fedeli aveva voluto accompagnare l'amico e coetaneo dalla chiesina della Madonna della Neve sino alla parrocchia di San Carlo dove a distanza di un paio d'anni, il religioso casatese è stato chiamato ad una prova non facile: celebrare le esequie di una giovane mamma strappata alla vita davvero troppo presto. Accanto a lui il parroco don Antonio Bonacina con i vicari don Andrea Perego, don Marco Rapelli e il diacono Gabriele Scariolo.

''Solo il silenzio può parlare. Un silenzio assordante'' ha esordito don Marco, citando Gabriel Garcia Lorca. ''Anche noi abbiamo il volto a terra, sotto il peso di una sofferenza inaspettata. Eppure rivolgiamo lo sguardo in alto, e gli occhi verso Gesù. Mentre chiediamo al Padre il perchè di questo dolore, speriamo di scorgere il sorriso di Francesca. Ma oggi solo il silenzio può parlare''.

Il sacerdote ha poi descritto l'amica, ricordando il suo entusiasmo affascinante e il suo sorriso contagioso, ''specchio di una bellezza che profuma di cielo''. Perchè Francesca, secondo don Marco ''sapeva corrispondere alla vita con tanta gioia che pervadeva il suo lavoro con gli anziani, le sue amicizie e la sua famiglia. La sua vita è stata indimenticabile'' ha proseguito citando anche Sant'Agostino e accostando a quella di Francesca l'immagine di un girasole, un fiore che tanto amava. ''Francesca dirigeva la sua vita verso tutto ciò che era luminoso: stare con lei era come essere visitati dal sole''.

Ma nella sua omelia don Marco ha cercato anche di dare un segnale di speranza, nonostante il dolore che oggi appare così forte e insuperabile. ''Il contrario della morte è l'amore, che tutto riesce a sconfiggere. Il suo sorriso ci invita a sperare, a contemplare Gesù e il regno dei cieli. Finchè lui sarà con noi, nessuno potrà sentirsi solo'' ha concluso, affidando la giovane vita di Francesca alla Vergine Maria.

A riempire il sagrato della parrocchiale - nel rispetto dei protocolli anti covid, grazie anche alla presenza di molti volontari della frazione che hanno gestito i flussi e vigilato durante l'intera funzione - c'erano anche moltissimi giovani che hanno condiviso molti momenti di gioia con Francesca e il marito Andrea, ancora oggi in ospedale per le conseguenze del tragico sinistro nel quale i due coniugi sono rimasti coinvolti. A lui è andato un pensiero di vicinanza e sostegno, rivolto ovviamente anche ai genitori di Francesca, Carmen e Agostino, al fratello Alessandro, così come ai suoceri Manuela e Tiziano e naturalmente ai figli della coppia, di 2 e 4 anni soltanto.

Al termine della funzione, prima di lasciare Valaperta per raggiungere il cimitero di Rogoredo dove la salma della giovane riposerà, spazio ad un momento all'insegna dei ricordi. A cominciare da un collega della struttura per anziani dove la 31enne lavorava.

''Con il tuo sorriso hai contagiato tutti, grazie anche all'attenzione costante. Insieme a te abbiamo condiviso molti momenti felici, ci hai reso sempre partecipi della tua vita e dei tuoi affetti. Non dimenticarci Francesca! Ci lasci un grandissimo vuoto'' le parole intrise di affetto e commozione, seguite da altri ricordi intervallati dall'esecuzione di tre canzoni: ''L'Hallelujah'' di Cohen, ''A modo tuo'' di Elisa e ''La cura'' di Franco Battiato, quest'ultima eseguita dal vicario della comunità pastorale, don Marco Rapelli.

Ha invece voluto ricordare Francesca con il sorriso, suo cugino Michele, portando alla memoria la fiaccolata del 2012 con meta Orvieto organizzata dai giovani della parrocchia. ''Era vitale ed entusiasta, allegra, ma anche determinata. Una ragazza che non si arrendeva mai, sempre di corsa e desiderosa di fare tante cose belle. Non si spaventava davanti alla salita, anzi la cercava'' ha detto Michele. ''Scommetto che lassù è già andata a cercare i nonni, salutandoli con il suo bel sorriso''.

A concludere la cerimonia l'appello di un volontario parrocchiale che ha invitato tutti a sostenere la famiglia. ''Francesca: grazie per essere stata tra noi....qui tutti parlano di te, hai lasciato un segno grande. Non sarà facile andare avanti, ma insieme ce la faremo'', mentre don Andrea Perego ha voluto approfittare della presenza di tanti giovani per lanciare un appello alla prudenza, cercando di custodire la propria vita, riempiendola di cose belle.