Costa: il 19 la biblioteca ospita i vincitori del David di Donatello per il trucco nel film Hammamet

È arrivato in terra lariana il prestigioso premio David di Donatello 2021 al migliore truccatore prostetico o special make-up per il film Hammamet, la pellicola del 2020 diretta da Gianni Amelio che narra gli ultimi mesi di vita di Bettino Craxi, interpretato da Pierfrancesco Favino. A vincerlo sono stati Federica Castelli e il collega Andrea Leanza che saranno ospiti, insieme al regista e Digital Imaging Technician, di una serata organizzata dalla biblioteca e dal comune di Costa Masnaga mercoledì 19 maggio alle 21.

A destra la 32enne Federica Castelli insieme al collega Andrea Leanza

Federica, che oggi ha 32 anni, è nata a Lecco ed è cresciuta con la famiglia a Como, dove si è diplomata in scienze sociali. Ha lavorato nell'industria audiovisiva nel reparto della macchina da presa e solo in seguito, su spinta dell'amica Elisa Ferrotto - oggi artista e sua collega negli effetti speciali - ha iniziato una carriera in ambito artistico. "Mi sono avvicinata a questo lavoro perché mi sono accorta che prima non stavo facendo una cosa che mi rendeva felice: facevo un lavoro tecnico e "pasticciavo" poco con le mani. Conoscevo quest'arte (prostetica, ndr) in maniera molto limitata e non avevo mai pensato di farlo diventare il mio lavoro" racconta. Nel 2015 inizia a entrare nel mondo degli effetti speciali, grazie al contatto con lo special make up artist Andrea Leanza, che aveva conosciuto pochi anni prima sul set della serie de "I soliti idioti". Lui, nato a Catania e cresciuto a Saronno, con un'esperienza triennale di lavoro a Londra, la coinvolge in una progetto che ha un budget piuttosto limitato. Da qui partirà l'avventura di Federica che, dopo esperienze anche in Sudafrica e in Svezia, è recentemente giunta a un ambitissimo traguardo.

Quando è arrivata la proposta del trucco per Hammamet, Federica stava lavorando con Andrea su un altro progetto. "Per questo film eravamo una squadra di 18 persone: è stato emozionante avere la possibilità lavorare con un grande gruppo che, alla fine, è diventata una famiglia: io mi sentivo a casa, in un bell'ambiente. Per me è stata una bella sfida e una novità".
Il lavoro di truccatore prostetico si compone di due parti: la prima si realizza in laboratorio, dove si crea il calco di un attore, per poi passare alla scultura, ovvero la creazione degli stampi e delle protesi, in questo caso realizzata da Leanza; il secondo passaggio è il lavoro sul set di applicazione. Per Hammamet sono state create circa 500 protesi: sono tutte usa e getta e ogni giorno vanno montate ex novo: "Le lavavo, le coloravo e ogni volta, prima dell'applicazione sull'attore, punzonavo 300 capelli. Ci vuole precisione perché le protesi sono leggere: l'obiettivo è di non rompere la protesi con l'ago". La colorazione del volto non deve subire variazioni, ad eccezione di scene particolari e anche i dettagli, come le macchie che Craxi aveva in volto, venivano riprodotte ogni giorno. La giornata di lavoro mediamente era di almeno dodici, ma poteva arrivare anche a 16 ore: si tenga conto che, solo per il trucco di Pierfrancesco Favino si impiegavano più di quattro ore, mentre un'ora serviva per struccare l'attore al termine delle riprese, senza contare che il trucco richiede costante manutenzione anche sul set.

Dietro le quinte di Hammamet è andato tutto bene: "Amelio (il regista, ndr) ci ha dato il via libera e questo ha portato a quello che si vede nel film. Noi eravamo gasati perché sapevamo di poter mantenere un buon livello. Ci sono state situazioni in cui un prodotto non ha funzionato correttamente oppure errori legati alla stanchezza, ma sono situazioni che capitano. Non mi sono mai trovata in situazioni spiacevoli e, anzi, ho sempre incontrato bellissime persone".
Federica ha collaborato - in una veste che non ha rivelato - anche all'ultimo film di Ridley Scott, in parte girato anche sul lago di Como e attualmente sta lavorando a un nuovo progetto, ma anche in questo caso vige il massimo riserbo.

Quando è arrivata la notizia del premio, Federica si trovata a casa con i genitori e i fratelli. "È stato emozionantissimo. Mi sono chiesta se fossero stati davvero detti i nostri nomi - ricorda - Sapevamo di avere buone possibilità, ma la vittoria per noi non era scontata. È stato bello come vedere come gli anni impegnati in quest'attività abbiano portato a ottimi risultati: in questo campo, però, non ci sente arrivati. È stata una grande soddisfazione e ora ho il desiderio di fare altre cose nuove". Federica ha sottolineato anche la grande ondata di affetto ricevuta da amici e conoscenti che seguono il suo percorso. In merito al suo lavoro, confessa: "Mi piace il fatto che non sia mai lo stesso, oltre al fatto che lascia spazio a tanto altro. È sempre un'avventura nuova ogni volta".
M.Mau.
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