Retesalute: il 20 l’assemblea ne decreterà la liquidazione poi si vedrà. Il Direttore, abbiamo lavorato col massimo impegno

Tira aria di rassegnazione in via Vittorio Veneto a Novate, quartier generale di Retesalute
Il futuro dell'Azienda Speciale è ormai segnato ed è difficile far finta che non stia per succedere nulla.  
Il 20 maggio l'Assemblea dei sindaci sarà chiamata a votare la liquidazione di Retesalute e la conseguente nomina del Collegio Liquidatorio e del Presidente.  
Da quel momento in poi Retesalute inizierà a navigare in acque ignote, in balia delle onde: la navigazione è indicata, ma non le intenzioni del comandante. 
Non a caso è già iniziato il gioco dello scaricabarile, in cui tutti vogliono evitare di trovarsi il cerino tra le mani.  Nei giorni scorsi il sindaco di Olgiate Molgora Giovanni Bernocco ha convocato appositamente una conferenza stampa per ribadire pubblicamente la propria posizione. "Non ci stiamo a passare come capro espiatorio. Noi siamo gli unici che hanno voluto salvare l'Azienda" ha detto il primo cittadino, puntando il dito contro il Cda e la sua Presidente: "occorreva una persona in grado di gestire l'Azienda. Non va bene che sia data in mano a una persona nominata solo politicamente. Riconosco al CdA che ha fatto saltare fuori tutto, ma è la gestione che è stata negativa".


Il direttore Enrico Bianchini

Enrico Bianchini, direttore di Retesalute dallo scorso ottobre, quindi nel periodo più travagliato, vuole sottolineare altro, perché in questi mesi è stato testimone del lavoro svolto dal Cda: "Dal Presidente, ai componenti, tutti hanno lavorato sempre con il massimo impegno. Le loro diverse professionalità, legale, direttrice sanitaria e dirigente d'azienda, sono state, insieme al loro costante ed incessante impegno, valore aggiunto. Ne sono testimonianza, non solo la produzione di delibere, ma la convocazione dei CdA settimanali e una disponibilità di condivisione che non hanno avuto limite.  Credo fermamente nel senso e nel valore della politica e il CdA, ne è espressione, e se vale quanto sostiene il Sindaco, dovrebbe anche lui farsi da parte a favore dei tecnici. Del resto lo Statuto dell'Azienda, condiviso dai soci, dice che: "candidati alla nomina di componente del Consiglio di Amministrazione devono essere scelti tra coloro che hanno una specifica e qualificata competenza accertata e documentata mediante specifico e idoneo curriculum vitae".  
Ma ora le accuse e le recriminazioni lasciano il tempo che trovano. Il d-day è il prossimo 20 maggio, giorno in cui si riunirà l'assemblea dei sindaci per votare lo scioglimento dell'Azienda.     

Come sta vivendo queste ore il direttore di Retesalute Enrico Bianchini?  
"Mi fa piacere che siate qui oggi - ha esordito accogliendoci davanti alla macchinetta del caffè nella sede di Retesalute - In questi mesi ho invitato diversi sindaci del territorio a farci visita, a rendersi conto dove operiamo e come siamo organizzati. La sede di Retesalute, trasuda storia, ma non è di certo, una struttura che permette risparmi energetici e particolari confort a chi ci lavora. È molto fredda in inverno e molto calda in estate e gli infissi ne sono un esempio. Per il resto sto lavorando come sempre, con uno sguardo alle cose importanti che per quanto mi riguarda sono due: le persone fragili e le persone che lavorano per l'Azienda.   Con il passare dei giorni la tensione, tra i colleghi, inevitabilmente cresce e con essa il clima di incertezza.   Temo che i liquidatori si concentreranno solo sull'aspetto economico dell'azienda trascurando la delicatezza dei servizi che eroghiamo, ma conto sulla politica, che saprà ben esprimere gli obiettivi e delimitarne i confini, se così non dovesse accadere, sarebbe una sconfitta per tutti". 


In effetti se dovesse passare la linea della liquidazione, come tutto lascia presagire, le sorti dell'Azienda saranno nelle mani del Presidente del collegio liquidatorio, visto che i sindaci a quel punto si saranno espressi per quanto riguarda il futuro di Retesalute.
I rappresentanti dei 28 comuni saranno chiamati a scegliere tre membri tra i sei candidati a far parte del Collegio, e tra questi ultimi, con un'ulteriore votazione verrà eletto il Presidente. 
"Come Direttore mi sono da sempre impegnato per dare all'Azienda un'organizzazione rispettosa della normativa, perché in questo caso la forma garantisce la sostanza. Certamente Retesalute è una grande Azienda e fin da subito consapevole che fosse necessario un cambio di passo. Con il dott. Clerici e le Responsabili d'Area, dott.ssa Matiello e dott.ssa Pacchiana, abbiamo cercato di dare un nuovo impulso".      

Si sarà pur fatto un'idea personale su tutta questa vicenda dopo quasi otto mesi che si trova alla guida dell'Azienda speciale Retesalute.  
"Osservo e leggo tutto quanto viene scritto sulla nostra Azienda. Retesalute è un'Azienda speciale, voluta dal legislatore, molto complessa nella sua gestione. Quello che si potrebbe dire, quasi in modo scontato, è che per i motivi più svariati non sia stata gestita con l'attenzione necessaria". 

In tal senso è noto che sono in corso delle indagini e che la Guardia di Finanza ha fatto capolino a Novate nella sede di Retesalute per acquisire documenti e incartamenti, necessari probabilmente per ricostruire quanto accaduto in questi anni. Un'operazione ancora in corso.   

Come direttore di Retesalute cosa si sente di raccomandare ai sindaci che giovedì dovranno votare la messa in liquidazione di Retesalute?  
"Sono sei i candidati ad entrare a far parte del Collegio da cui verrà poi eletto il Presidente. Hanno letto i loro cv. E idealmente mi piacerebbe che li conoscessero, una chiacchierata, perché possano avere consapevolezza di chi sono, per affidare a loro, la loro Azienda". 

Nei giorni scorsi i dipendenti di Retesalute hanno chiesto un incontro ai sindaci di Casatenovo e Merate, che dovrebbe avvenire il 18 maggio. Due giorni prima della fatidica data. Difficilmente riusciranno in poche ore a dipanare il bandolo di una matassa, assai complessa. 
Angelo Baiguini
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