Oggiono, ''Ramadan'' in zona stazione. Il Comune: ''tutto regolare, autorità e Prefettura informata''

L'assessore Michele Negri
«Ci siamo limitati - ha continuato - a sollecitare attenzione al fato che sia un'associazione di "promozione aociale" a tutti gli effetti, con uno statuto ben chiaro e riconoscibile».
Un'accelerazione della vicenda è avvenuta in occasione del periodo di termine del Ramadan quando alcune persone di fede mussulmana si sono incontrate in uno spazio privato, nella zona della stazione.
Incontro che - chiariscono dall'Amministrazione comunale - è stato comunicato in anticipo alla Prefettura di Lecco e alle autorità di pubblica sicurezza. Queste ultime hanno effettuato un sopralluogo senza riscontrare problematiche particolari. Anche le norme di sicurezza - legate alla pandemia da Covid-19 - risultano essere state rispettate, dal distanziamento sociale all'uso delle mascherine, oltre che alla verifica della temperatura corporea delle persone che comunque - lo ricordiamo - si sono riunite all'interno di uno spazio privato.
Tuttavia, negli scorsi giorni la vicenda ha suscitato alcune perplessità emerse a livello politico, alla luce dei precedenti fatti riguardanti l'associazione culturale islamica "La Rosa" e la propria sede, ubicata in passato nel centro di Oggiono. Vicende che hanno portato a un confronto legale durato diversi anni, con vari gradi di giudizio, conclusosi solo di recente.
«Consideriamo importante - ha spiegato il vicesindaco - che la nuova realtà associativa ["Casa della Pace"] sia aperta e trasparente, che possa interagire con tutta la comunità, con momenti di incontro e anche realizzando iniziative congiunte con altre associazioni, occasioni di dialogo e integrazione».
Nelle intenzioni dell'Amministrazione comunale c'è la volontà di evitare «scontri» e «conflitti» ricordando che «il ruolo di chi amministra non è quello di fare barricate». Fermo restando il rispetto delle normative.
La piazza della stazione dove aprirà i battenti la nuova associazione
L'eventuale futura apertura della sede dell'associazione ''Casa della Pace" riguarda quindi un periodo ancora da definire. «Quando verrà definita - chiarisce l'amministrazione comunale - e verrà formalizzata al comune la comunicazione dell'apertura, il nostro compito dovrà essere quello di verificare che tutto sia compatibile con le norme e che gli spazi rispettino tutti i requisiti necessari. Se così sarà, questo per noi sarà un fatto da vivere in modo positivo. I cittadini oggionesi di cultura islamica potranno avere un nuovo punto di riferimento e noi continueremo a dialogare con la nuova realtà a garanzia che la sua attività avvenga in modo aperto, corretto e trasparente».
L.A.