Oggiono, ''Ramadan'' in zona stazione. Il Comune: ''tutto regolare, autorità e Prefettura informata''

L'assessore Michele Negri
«In questi mesi abbiamo avuto degli incontri con i rappresentanti che vogliono far nascere questa nuova associazione» ha spiegato Michele Negri - vicesindaco di Oggiono - in riferimento al nuovo sodalizio "La Casa della Pace".
«Ci siamo limitati - ha continuato - a sollecitare attenzione al fato che sia un'associazione di "promozione aociale" a tutti gli effetti, con uno statuto ben chiaro e riconoscibile».
Un'accelerazione della vicenda è avvenuta in occasione del periodo di termine del Ramadan quando alcune persone di fede mussulmana si sono incontrate in uno spazio privato, nella zona della stazione.
Incontro che - chiariscono dall'Amministrazione comunale - è stato comunicato in anticipo alla Prefettura di Lecco e alle autorità di pubblica sicurezza. Queste ultime hanno effettuato un sopralluogo senza riscontrare problematiche particolari. Anche le norme di sicurezza - legate alla pandemia da Covid-19 - risultano essere state rispettate, dal distanziamento sociale all'uso delle mascherine, oltre che alla verifica della temperatura corporea delle persone che comunque - lo ricordiamo - si sono riunite all'interno di uno spazio privato.
Tuttavia, negli scorsi giorni la vicenda ha suscitato alcune perplessità emerse a livello politico, alla luce dei precedenti fatti riguardanti l'associazione culturale islamica "La Rosa" e la propria sede, ubicata in passato nel centro di Oggiono. Vicende che hanno portato a un confronto legale durato diversi anni, con vari gradi di giudizio, conclusosi solo di recente.
«Consideriamo importante - ha spiegato il vicesindaco - che la nuova realtà associativa ["Casa della Pace"] sia aperta e trasparente, che possa interagire con tutta la comunità, con momenti di incontro e anche realizzando iniziative congiunte con altre associazioni, occasioni di dialogo e integrazione».
Nelle intenzioni dell'Amministrazione comunale c'è la volontà di evitare «scontri» e «conflitti» ricordando che «il ruolo di chi amministra non è quello di fare barricate». Fermo restando il rispetto delle normative.

La piazza della stazione dove aprirà i battenti la nuova associazione

«Il nostro compito - ha spiegato Negri - è effettuare delle verifiche, controllare che dal punto di vista tecnico risultino corrette tutte le procedure e rispettate le norme». Attualmente però l'associazione ''Casa della Pace" non ha ancora stabilito la propria sede nello stabile situato nella zona della stazione. Lo spazio risulta - a quanto apprendiamo - ancora nelle disponibilità del privato proprietario. I lavori edili, già da tempo in corso, sono stati avviati a seguito di una regolare procedura che ha previsto il deposito delle pratiche edilizie necessarie presso il comune di Oggiono.
L'eventuale futura apertura della sede dell'associazione ''Casa della Pace" riguarda quindi un periodo ancora da definire. «Quando verrà definita - chiarisce l'amministrazione comunale - e verrà formalizzata al comune la comunicazione dell'apertura, il nostro compito dovrà essere quello di verificare che tutto sia compatibile con le norme e che gli spazi rispettino tutti i requisiti necessari. Se così sarà, questo per noi sarà un fatto da vivere in modo positivo. I cittadini oggionesi di cultura islamica potranno avere un nuovo punto di riferimento e noi continueremo a dialogare con la nuova realtà a garanzia che la sua attività avvenga in modo aperto, corretto e trasparente».
L.A.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.