Castello B.za, centro commerciale: siglata la convenzione, ora la ''palla'' passa a Regione. Anche nell’ex Passerini di Dolzago previsto un supermercato
Un'immagine che mostra la futura area commerciale prevista sulla Sp51 a Castello Brianza
Pareri tecnici - favorevoli, anche se vincolati - erano giunti negli scorsi mesi dagli altri Enti territoriali coinvolti.
Registrando il fatto che la variazione del Pgt sulla destinazione d'uso dell' "At12" non comporta un maggior consumo di suolo - "Bilancio ecologico pari a zero" si leggeva nelle carte - la Provincia di Lecco aveva espresso un parere positivo condizionato al fatto che venissero ampliate le corsie di accesso e uscita alla futura area commerciale, al fine di integrarsi in modo migliore con la viabilità circostante. Una seconda richiesta dell'Ente riguardava la creazione di una fascia alberata verde - "non di semplice arredo urbano" - lungo i margini di confine con le aree agricole. L'Arpa - Agenzia regionale per l'ambiente - aveva richiesto uno studio dell'impatto acustico "associato agli impianti tecnologici, alle aree di parcheggio e di carico e scarico merce". Sempre in riferimento agli impianti tecnologici Ats Brianza aveva imposto che "a tutela della funzione residenziale presente all'intorno" questi apparati venissero collocati alla maggior distanza possibile dalle abitazioni" utilizzando "idonei accorgimenti" per evitare "molestie o disturbo al vicinato".
In attesa che l'operatore immobiliare sottoponga il proprio progetto a Regione Lombardia, per ricevere il via libera definitivo, l'attenzione si sposta ora su di un'area posta a breve distanza. Si tratta della "ex Passerini" di Dolzago.
Il terreno e gli edifici del complesso industriale dismesso sono stati recentemente aggiudicati all'asta da parte di quello che dovrebbe essere l'operatore immobiliare finale. Anche su quest'area potrebbe sorgere un centro commerciale di grandi dimensioni. Il cambio di destinazione d'uso - da industriale a commerciale - era stato deciso un decennio fa dal Comune di Dolzago, con l'adozione del Piano di Governo del Territorio - Pgt - approvato dall'allora Amministrazione Isella. Oggi, a un decennio esatto di distanza, sembra delinearsi un futuro per il recupero dell'area dismessa. La società che si è aggiudicata l'area "ex Passerini" attraverso un'asta risulta essere un operatore immobiliare legato ad un'azienda attiva nel settore commerciale della grande distribuzione.
Attualmente però la vicenda non si trova in uno stato così avanzato come quella dell'"At12" nel confinante comune di Castello Brianza. Non risultano depositati - al momento - presso il Comune di Dolzago documenti e progetti edificatori. Ma, potrebbe essere solo una questione di mesi. Nel caso in cui si avviassero le procedure di sviluppo commerciale anche per quest'area - così come per l' "At12 di Castello Brianza - permane un'incognita. Riguarda la possibilità che Regione Lombardia autorizzi la creazione di due insediamenti commerciali orientati alla grande distribuzione ad una distanza così contenuta. A separarli infatti, una volta realizzati, vi sarebbero solo 500 metri.
Una questione delicata che ha suscitato perplessità e dubbi fra molti cittadini. Tuttavia, considerando il fatto che sorgeranno lungo un asse viario significativo come la Sp51, a breve distanza da altre strade provinciali, i due centri commerciali potrebbero essere considerati da Regione Lombardia come rivolti ad un'utenza finale costituita dalle persone in transito lungo questa strada di rilevanza sovracomunale. Se venisse adottato questo stretto punto di vista, passerebbe in secondo piano l'impatto sui singoli comuni di Castello Brianza e Dolzago. Ciò non toglie che la Sp51 è un'asse viario estremamente ricco di attività commerciali di media e grande distribuzione.
Per finire vi è un ultimo elemento. In questi mesi sul tavolo dell'attuale Amministrazione dolzaghese - guidata dal sindaco Paolo Lanfranchi - vi è una nuova variante al Pgt. Nella maggioranza sono in corso confronti e discussioni sulla zona industriale dismessa "ex Passerini". È tuttavia improbabile che in una fase così avanzata vengano apportate modifiche sostanziali alle destinazioni d'uso dell'area.