Viganò: inaugurata ''Bambini d’inciampo'', l'opera dedicata alla Shoah e alla Memoria

''Un'opera che rimarrà a disposizione delle attuali generazioni e delle prossime''. Così il sindaco di Viganò, Fabio Bertarini, ha definito il monumento ''Bambini d'inciampo'', dedicato alle giovani vittime della Shoah ebraica.

Nella mattinata di domenica 30 maggio infatti, il Comune di Viganò ha presentato l'opera realizzata dall'artista Carmen Manzoni, su formelle di ceramica montate su sagome in corten, installata proprio al limitare dei confini comunali come simbolo di condivisione, accoglienza e inclusione dell'intero territorio. Per rendere l'evento ancora più speciale e significativo, sono stati invitati anche esponenti della scena politica nazionale, oltre che i sindaci e gli assessori dei paesi limitrofi.

Il sindaco Fabio Bertarini

L'artista Carmen Manzoni (a sinistra) e l'insegnante Carolina Ciliberto

I veri protagonisti della mattina però, sono stati gli ex alunni della scuola primaria (oggi frequentanti la prima media ndr) che a partire dall'anno scolastico 2019/2020 hanno realizzato un progetto didattico poi sfociato in una mostra dedicata alla Shoah, lavorando con una tale originalità e accuratezza da stimolare l'estro e la creatività di Carmen Manzoni, che ha tradotto in arte il percorso educativo svolto in precedenza dagli alunni.

Il prevosto don Enrico Baramani

Prima di presentare l'opera al numeroso pubblico ritrovatosi nel parco dell'Onissera per l'inaugurazione, l'assessore all'istruzione Renato Ghezzi ha voluto ringraziare tutte le autorità e gli ospiti presenti, sottolineando soprattutto lo spirito di solidarietà e la vivacità dimostrate sul nostro territorio grazie alla sinergia delle diverse amministrazioni comunali. Rendere onore ad opere come queste nel 2021 significa infatti dimostrare tenacia, convinzione e passione nella testimonianza di quegli orrori nefasti che sono stati commessi nei campi di concentramento nazisti ma vuole anche dire, come ha spiegato lo stesso Ghezzi, non farsi piegare dagli eventi negativi della storia e del mondo.

L'onorevole Emanuele Fiano

La parola è stata poi data al sindaco Bertarini, che con un breve discorso ha ripercorso gli step principali che hanno portato alla realizzazione dell'opera. ''Il 27 gennaio 2020 i bambini dell'allora classe quinta elementare presentavano una mostra incentrata sull'esperienza tragica dei bambini internati il secolo scorso presso il campo di Theresienstadt, luogo di transito verso i lager nazisti, come fulcro del loro percorso formativo di cittadinanza attiva. Dopo mesi, eccoci finalmente ritrovati per poter celebrare nel modo più appropriato questo monumento, scaturito proprio dai disegni di questi piccoli artisti che oggi abbiamo tra di noi. Ma perché è importante una scultura in memoria della Shoah? Perché la memoria purtroppo è fragile e fumosa e troppo spesso si cerca di negarla, ma una cosa è certa: noi di Viganò non dimenticheremo mai. Quest'opera ci ricorda anche che le parole possono essere armi micidiali che senza pallottole possono comunque colpire chiunque, tranciando il diritto di sognare e di vivere di molti a causa di idee pazzesche di pochi" ha detto il primo cittadino viganese.

Al microfono l'assessore all'istruzione Renato Ghezzi

L'amministratore ha poi ringraziato ciascuna delle insegnanti della scuola che hanno supportato i bambini in questo progetto: Carolina Ciliberto, Rosita Panzeri e Stefania Cattaneo, insieme ovviamente all'artista Carmen Manzoni e alla dirigente scolastica Viviana Patricelli, seguite poi dal bibliotecario Daniele Lavelli, dall'onorevole Emanuele Fiano, responsabile della politica estera del PD in segreteria nazionale - ma soprattutto figlio di Nedo, ex deportato venuto a mancare a fine 2020 - dall'onorevole Gian Mario Fragomeli e dal professor Gianmarco Cavallarin.

Ovviamente tra i ringraziamenti hanno trovato spazio anche le autorità locali presenti, il prevosto don Enrico Baramani e infine il gruppo Alpini e l'Arma dei Carabinieri. Subito dopo è intervenuto anche il professor Cavallarin, il quale ha ricordato che non è solo un monumento, seppur utile e necessario, ad aiutarci a ricordare ma serve anche imparare che questi episodi di violenza e ingiustizia sono stati e sono ancora possibili, e lo si può vedere quotidianamente in altrettanti episodi di intolleranza. Il professore ha poi dichiarato di aver apprezzato molto l'interazione avuta con la maestra Carolina nell'ambito del corso di didattica della Shoah dell'Università di Firenze, dove aveva sentito per la prima volta parlare dei disegni dei bambini di Viganò.

È giunto poi il turno dell'onorevole Fiano, il quale ha esordito illustrando alcuni degli ultimi dati dell'istituto Eurispes sui negazionisti dell'olocausto ebraico, che in Italia rappresentano circa il 15% della popolazione, una percentuale tra l'altro superiore rispetto alla media europea. Sembra quindi difficile per alcuni italiani ammettere di aver preso parte più o meno silenziosamente a questo abominio o anche solo che sia possibile che alcuni italiani possano aver denunciato altri concittadini ai nazisti per il solo fatto di essere diversi.

La dirigente scolastica Viviana Patricelli

"Tra le vittime di questo orrore rientra anche la mia famiglia, come quella di molti altri italiani e credo sia importante sempre testimoniare storie come quella dei bambini di Terezin in Cecoslovacchia perché tali crimini furono commessi da persone in carne ed ossa come noi, non da alieni. Si tratta di persone nel pieno delle proprie capacità cognitive, colte e che hanno scelto l'odio verso un popolo come motore della propria identità. Erano uomini perché odiavano e più uccidevano e più questo odio li rendeva secondo loro più forti e valorosi".


Le insegnanti, la dirigente e l'artista premiate per l'impegno profuso nel progetto

Infine, gli ultimi a prendere la parola sono stati la maestra Ciliberto insieme alla dirigente scolastica Patricelli, le quali entrambe hanno ricordato come l'educazione contro il pregiudizio possa essere insegnata efficacemente fin da piccoli con progetti simili, per finire con l'intervento di alcune alunne della scuola che hanno presentato i propri disegni incentrati sull'esperienza dei bambini del campo. Giunto quindi il momento più atteso dell'intera mattinata, i bambini artefici dei disegni, hanno sollevato i celofan che ricoprivano le sculture raffiguranti dei bambini, sulle quali sono state posizionate le formelle che ricordano i disegni e le poesie degli alunni di quinta.

Il professor Gianmarco Cavallarin

Per omaggiare i bambini che hanno partecipato alla realizzazione del monumento, l'amministrazione di Viganò, con il supporto di Paolo Sala - Bakery, ha poi creato un biscotto rappresentativo del monumento secondo una ricetta della tradizione ebraica Kosher. L'iniziativa è stata voluta anche per facilitare i bambini alla conoscenza della cultura ebraica attraverso il cibo Kosher un tratto tipico della sua tradizione.
''Il cibo come continuità, il cibo come speranza, il cibo é vita'' si legge infatti in un post sulla pagina Facebook del Comune di Viganò.
Martina Besana
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