A Barzago e Bevera gli sposi ricordano gli anniversari. ''Mai dare tutto per scontato''

Per la Comunità Pastorale Maria Regina degli Apostoli la domenica appena trascorsa è stata di festa. Nelle parrocchie di Bevera e Barzago infatti, si sono celebrati gli anniversari di matrimonio, con Bulciago che seguirà il prossimo fine settimana.
La due messe, entrambe celebrate dal parroco don Giovanni Colombo, si sono svolte alle ore 9.30 nella parrocchia di Santa Maria Nascente a Bevera e alle ore 11 nella parrocchia di San Bartolomeo a Barzago.
Il sacerdote ha dato il via a entrambe le funzioni ricordando alle numerose coppie che i numeri scritti non sono soltanto numeri, ma anni della loro vita insieme e, quindi, importanti.


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La parte più rilevante del discorso però don Giovanni l’ha lasciata per l’omelia. ''Oggi è la solennità della Santissima Trinità, si entra in un tempo di normalità, ripartendo alla grande: dalla trinità, da Dio! Sembrerebbe scontato, dato che ogni preghiera parte dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo. La festa di oggi però vuole mettere l'accento sulla trinità, un tema molto complicato nella storia della chiesa. A noi basta essere qui ed essere amati, se dovessimo tradurre tutto in un segno matematico, in Dio non c'è un più, ma un per: il Padre per il Figlio e per lo Spirito Santo'' ha esordito don Giovanni. ''Siamo qui a ringraziare perché da 5, 10, 15, 20 anni siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio. Dentro il nostro dna c'è il dna di Dio, anche noi siamo ''fatti per'', uomo e donna l'uno per l'altro, diventano segno dell'amore di Dio, così come quando hanno dei figli: l’uno per l’altro per i figli''. Il sacerdote ha poi voluto scherzare con le coppie, cercando di spiegare come si fa a stare insieme per così tanto tempo. ''Io sono prete e non so come avete fatto a stare insieme così tanto, dovreste dircelo voi! Fa bene sentire queste esperienze e ascoltare le coppie, c'è uno scambio di bellezza e ricchezza; condividere se stessi è importante."

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"Perché tutto non diventi astratto però, ho trovato una storia che s'intitola "Il chiodo", che si conclude in maniera triste. Se nella vita bisogna andare avanti é necessario avere dei chiodi fissi, cioè dei punti fermi che vanno condivisi e che vi hanno tenuti insieme questi anni. Uno di questi può essere il voler stare insieme: all'inizio è facile, poi escono i difetti e le difficoltà e bisogna sopportarsi, o almeno lo immagino. All'inizio ci si sceglie, ma poi si continua a scegliersi. Il secondo chiodo è il costruire qualcosa insieme, quindi fatica, avere degli obiettivi, ma anche delle delusioni. Costruire vuol dire però ripartire, ricominciare, noi vogliamo costruire la nostra famiglia. Un terzo chiodo deve essere il non dare mai nulla per scontato; come si fa a stare insieme per tanti anni? Se si dà per scontato, il legame si spezza. Ci vuole fantasia, entusiasmo, per riscoprirsi e stupirsi ancora dell'uno e dell'altro. Il quarto chiodo invece lo lascio a voi, magari ci pensate stasera, a casa''.



Don Giovanni ha poi concluso così: ''chi si è sposato davanti al crocifisso si è sposato davanti a tre chiodi. Quelli ci dicono che Dio é amore, che è Trinità. Oggi ringraziamo perché siamo custoditi dal chiodo fisso di Dio: il suo amore''.
Al termine dell'omelia spazio ad un momento della funzione dedicato appositamente alle coppie. Il primo rito è stato quello della benedizione degli anelli, che ha visto gli sposi infilarsi reciprocamente la fede in segno d’amore e fedeltà. Si è passati poi al rito della Sabbia, quando due coppie, la più giovane e la più anziana, sono state chiamate sull’altare per compiere questo simbolico atto. Don Giovanni si è rivolto così alle due coppie, ma anche alle altre: ''prima di incontrarvi avete vissuto due vite separate, avete sognato e desiderato cose differenti. Poi un giorno le vostre strade si sono intrecciate, vi siete innamorati, vi siete sposati e oggi vi trovate qui di fronte a noi per ringraziare il Signore per questo vostro viaggio insieme. I contenitori con la sabbia (diversamente) colorata simboleggiano il vostro percorso di vita, la vostra unicità e tutto ciò che vi ha modellato come persone. Questo grande vaso è la vostra vita, la sabbia che versate è la vostra unione. L’unione delle vostre famiglie e di voi come individui. Come questi granelli di sabbia oggi si uniscono in questo disegno, così le vostre vite si sono unite e hanno formato una famiglia''.


Prima di riprendere con la celebrazione, il sacerdote ha anche benedetto le coppie presenti, mentre la presentazione dei doni - sempre ad opera delle coppie che hanno portato all’altare ostie e vino, pane e uva, i vasetti di sabbia, le pergamene di Papa Francesco e le offerte degli sposi - è stata preceduta dalla preghiera dei fedeli durante la quale sono stati ricordati il piccolo Mattia di Barzago, appena battezzato e Giovanni Cavenaghi di Bulciago, deceduto questa settimana.
La liturgia è proseguita regolarmente fino alla comunione, alla quale sono seguite la lettura della preghiera per gli sposi e la benedizione finale. In conclusione della messa, prima di una foto di gruppo, ogni coppia è stata chiamata all’altare per ricevere il simbolico vasetto di sabbia e, per chi l’aveva richiesta, una pergamena di Papa Francesco.



A Bevera le coppie che hanno festeggiato l’anniversario sono state: Colombo Giovanna e Rigamonti Paolo per i 55 anni, Castelli Osvalda e Colombo Marco, Di Pierdomenico Antonia e Viganò Luigi per i 50 anni, Meroni Maria Teresa e Branchini Dante, Riva Annamaria e Fumagalli Giorgio per i 45 anni, Sanzi Antonia e Pristerà Antonio per i 40 anni, Consonno Floriana e Perego Antonio, Colombo Maria Rosaria e Villa Maurizio per i 35, Colombo Emma e Pirovano Flavio per i 30 anni, Scaccabarozzi Raffaella e Bonfanti Giuseppe, Morani Maria Grazia e De Capitani Nuccio, Nava Giuliana e Fumagalli Baldassarre per i 25 anni, Colombo Laura e Bonanomi Daniele, Rolla Elena e Rodella Davide per i 15 anni, Giussani Federica e Castelli Luca per i 5 anni.

A Barzago le coppie che hanno festeggiato l’anniversario sono state: Fumagalli Rita e Cazzaniga Angelo per i 55 anni, Ornaghi Francesca e Bosisio Florindo, Villa Luisella e Castelnuovo Giuliano, Giudici Ida e Colombo Giuseppe, Magni Adele e Ierardi Salvatore, Mapelli Regina e Isacchi Bruno, Fumagalli Rosa e Isacchi Ermanno, Trivella Alba e Magni Renato per i 50 anni, Fumagalli Graziella e Magni Eugenio, Viganò Rosangela e Riva Domenico Antonio per i 45 anni, Galbusera Giovanna e Alessio Mario, Bagolin Arianna e Binda Lorenzo, Rocca Tiziana e De Biasi Carmine, Colombo Tiziana e Fumagalli Giulio, Perego Mariastella e Redaelli Giulio, Fumagalli Maria Antonietta e Rigamonti Antonio, Origoni Maria Antonietta e Rocca Lorenzo per i 40 anni, Crippa Maria Rosa e Ghezzi Luigi per i 35 anni, Cavenaghi Rosanna e Besana Giovanni Carlo, Longoni Clara e Pirovano Claudio per i 30 anni, Pennati Silvia e De Capitani Arturo, Rigamonti Marcella e Riva Elio per i 25 anni, Chinaglia Michela e Aguiari Matteo, Riva Alessia e Benatti Riccardo, Aguiari Nadia e Cattaneo Daniele, Bonfanti Raffaella e Viganò Gionata per i 15 anni, Manzoni Chiara e Meggioni Marco per i 10 anni.
Alessandro Vergani
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