Como: l'ospedale Valduce inaugura il nuovo blocco operatorio. La procuratrice Mariella Enoc: 'sostenibilità per innovare'

Il blocco operatorio dell'ospedale Valduce di Como si è rifatto, su misura, l'abito. Questa mattina sono state inaugurate ufficialmente le due sale all'avanguardia, introdotte da un corridoio sui toni del verde con armadi incassati nelle pareti e sul quale si affacciano gli altri locali, tra cui la sala del risveglio comune alle due stanze per le operazioni chirurgiche.


Il presidente del consiglio Regionale Alessandro Fermi, Suor Beniamina e il sindaco di Como Mario Landriscina

Nella sede di via Dante, al secondo piano, alla presenza di illustri ospiti, è avvenuta la cerimonia, aperta dalla Madre Generale della Congregazione delle suore dell'Addolorata, suor Emanuela Bianchini: "Ogni volta al termine di un progetto si prova una grande emozione, una soddisfazione che è viva riconoscenza per chi ha portato a termine il lavoro" ha detto, invitando a pregare il Signore per tutti gli ammalati "affinché abbiano il conforto" e per i chirurghi e gli operatori "affinché nella professionalità sappiano mettere quel gran cuore che la nostra Beata Giovannina Franchi auspicava per sé e per chi le stava accanto".


Il vescovo di Como Oscar Cantoni con il primario di rianimazione, dottor Marco Galletti davanti a una sala operatoria


Il lavoro di ristrutturazione non è stato facile per i tecnici che hanno seguito l'intervento, come ha spiegato il geometra Michele Pini, responsabile dell'area tecnica dell'ospedale: "Sono 450mq di intervento per 1,5 milioni di euro (interamente coperti dalla Fondazione, ndr) realizzato in otto mesi - ha affermato - I lavori sono stati fatti con forti limiti architettonici dovuti all'altezza e agli ambienti ma anche legati alla necessità di garantire la continuità delle altre attività sanitarie".


L'altra sala operatoria con l'apparecchio laparoscopico sul lettino e le immagini proiettate sugli schermi


È stato rifatto tutto integralmente: gli impianti sono all'avanguardia con l'unità di trasferimento aria che consente di cambiare 18 volte all'ora l'aria in sala operatoria. Le sale operatorie sono integrate: come anticipato dal primario di rianimazione Marco Galletti consentono controlli, la registrazione e la trasmissione delle immagini da remoto. Sono presenti telecamere in tecnologia 4K per la chirurgia open, monitor, illuminazione di diverso tipo, utensili e tavoli operatori d'ultima generazione.


In fondo la sala del risveglio, comune alle due sale


Il corridoio

Questo nuovo blocco operatorio, realizzato in tempi record, fa seguito a un altro intervento concluso in piena emergenza Covid, la nuova area chirurgica con 29 posti lotti che aveva aperto un anno fa. "Il mantra è che dobbiamo essere sostenibili per poter innovare - ha commentato la procuratrice speciale Mariella Enoc - Siamo una sanità privata che guarda alla complessità della cura. Con il Covid quest'ospedale è stato molto massacrato ma questo non ci ha mai fatto tirare indietro: i lavori sono stati sostenuti direttamente dall'ospedale, senza ricorrere a finanziamenti. Questo è importante perché significa che l'ospedale cammina con le sue gambe. Abbiamo una congregazione alle spalle che si prende cura di questo luogo che deve essere un punto di riferimento insieme al Sant'Anna per il territorio comasco. Dobbiamo essere capaci di non disperdere nemmeno un euro: su questo la mia severità è nota e questo ci fa fare cose che non credevamo".


Il vescovo Cantoni sopra con la procuratrice speciale Mariella Enoc e, sotto, con la madrea Generale suor Emanuela Bianchini


La procuratrice ha anticipato i lavori in corso a Villa Beretta con la realizzazione di camere multisensoriali. Anche questi interventi vanno nella direzione di guardare verso il futuro. "Abbiamo l'ambizione di essere un punto di eccellenza. Ecco perché vogliamo darci sostenibilità guardando in avanti. Questo ospedale è no profit perché le suore non ci chiedono mai un euro: quello che si produce possiamo dedicarlo al miglioramento dell'ospedale. Per questo spero ci stiate vicini: abbiamo molto bisogno del territorio a fare questo. Aiutateci a fare quello che il territorio richiede, di cui abbiamo bisogno. Occorre sì essere sostenibili per innovare ma anche per essere solidali".


Il direttore sanitario Riccardo Bertoletti, alla prima occasione pubblica dal suo insediamento lo scorso gennaio, ha ringraziato "per l'opportunità che mi si è data di lavorare qui. È un privilegio conoscere meglio Valduce e vedere quanti professionisti in gamba ci lavorano e con quanta passione. Tutti i giorni tocchiamo con mano quanto i comaschi si fidino di Valduce. Questo ci dà la forza di continuare d innovare". Il direttore ha rimarcato i tempi brevi di realizzazione: "Quello che mi ha stupito è la velocità nel realizzare le decisioni prese. Otto mesi per distruggere e rifare un blocco, non sono fattibili nel settore pubblico".


Alla cerimonia è intervenuto anche il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi, che ha sottolineato le qualità di Valduce: "Oltre alla capacità in maniera clinica, c'è la capacità di accogliere come persone. C'è il sorriso nell'accoglienza che in altre strutture non c'è più: una grande dote". Il presidente ha anticipato il programma di revisione della legge n.23/2015, che aveva trasformato la sanità lombarda. "Abbiamo capito cosa ha funzionato e cosa meno. Deve essere messa al centro la condivisione, ma il fatto che i due ospedali classificati sono in provincia di Como, ci inorgoglisce".


Il prefetto Andrea Polichetti ha detto: "Soltanto recentemente abbiamo scoperto il diritto costituzionale alla salute. Quel diritto ha una sua concretezza. L'evento di oggi ha confermato che le cose, secondo i valori della costituzione, si possono realizzare, primo fra tutti il valore della solidarietà".
Il sindaco di Como Mario Landriscina si è detto orgoglioso di quest'ospedale che ha offerto "l'ennesima prova di mettersi a disposizione per servire, sostenere, portare conforto e soluzioni a problemi che per noi sono importanti. Ricordo i miei tempi da medico giovane qui: tornando, respiro sempre una bella aria, ritrovo tanti volti amici da cui ho imparato e sopratutto ritrovo uno spirito che mi piace vedere continuamente sviluppato. La città sente la struttura come sua e voi questa responsabilità la sentite perché vi porta tanto di bene".


Il direttore sanitario Riccardo Bertoletti

Parola infine al vescovo di Como, Oscar Cantoni che ha parlato di "un'opera che viene dal futuro per creare un modello perché tutti si dedichino con precisione a chi arriva qui riconoscendo la loro dignità di figli di Dio".
Dopo la benedizione del blocco, il taglio del nastro è stato affidato a suor Beniamina che ha ricordato suor Stefania e suor Egidia.
Michela Mauri
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