Annone: vent'anni fa il raduno dei carabinieri alla Poncia

Sono trascorsi vent'anni da quando, nella prima metà del mese di giugno 2001, per quattro giorni, Lecco ed il suo territorio, in particolare il centro ippico "La Poncia" di Annone Brianza, ospitarono un eccezionale raduno dell'Arma dei Carabinieri, all'insegna del motto "A cavalli o della storia". Confluirono nella città lariana e nella zona non meno di 300 carabinieri, in particolare i cavalieri dello storico reggimento equestre di stanza a Roma.


Lecco Millenium

L'organizzazione di tale imponente manifestazione è stata della sezione di Lecco dell'Associazione Nazionale Carabinieri, guidata dal compianto presidente Luciano Lavecchia, figlio del non certo dimenticato maresciallo maggiore cav. Giuseppe Lavecchia, per diversi anni comandante di stazione nella caserma di corso Martiri.
Il quotidiano "La Provincia" scriveva, con una pagina speciale "Si è accasermato nei verdi prati brianzoli del centro ippico "La Poncia" in Annone, il 4° Reggimento dell'Arma dei Carabinieri formato da militari a cavallo, costituito nel 1963 incorporando il già esistente gruppo squadroni Pastrengo. I puledri dei militari con gli argentei alamari hanno occupato gli appositi box ed il vasto recinto allestito sul lato d'ingresso della Poncia, che si trova non lontano della località Dosso di Coroldo". Tutto era pronto per un programma intenso articolato in quattro giorni, che prevedeva manifestazioni svariate, dal lancio di parà a partite di polo, da esibizioni di gruppi cinofili e delle squadre del soccorso alpino con elicotteri sino al carosello equestre del reggimento dell'Arma con la spettacolare ed entusiasmante carica finale.


Gli squadroni si preparano alla carica finale

La stampa locale sottolineava che l'acquartieramento del reggimento a cavallo dei carabinieri, con i suoi magnifici puledri, poteva ricordare le veglie notturne delle sentinelle presso "La Poncia" di Annone, come avveniva durante la Grande Guerra 1915/1918. Nella località rurale era accampato un drappello di cavalleria destinato a controllare un allevamento di quadrupedi da assegnare ai reparti operanti sulla prima linea del fronte italiano.
Diecimila furono valutati gli spettatori presenti alle prove generali del carosello; oltre ventimila, per qualche cronista trentamila, i partecipanti alla manifestazione ufficiale che rievocava la storica "carica" nel parco di piazza di Siena a villa Borghese, in Roma.

Allenamento di cavalli alla vigilia del carosello storico

Durante il carosello lo speaker sottolineò che il gruppo squadroni Pastrengo non rientrava dopo Lecco nella caserma di Tor di Quinto in Roma, ma era atteso a Pisa per festeggiare la conclusione dei lunghi lavori di restauro del celebre monumento della torre pendente durati 11 anni.
Il centro cittadino accolse con entusiasmo la sfilata di un reparto di carabinieri a cavallo, accompagnato dalla fanfara, partita dall'area ex scalo ferroviario della Piccola di via Amendola per passare davanti al municipio di piazza Diaz e scendere lungo via Cavour verso il monumento ai Caduti sul lungolago. Nella cerimonia al monumento il sindaco Lorenzo Bodega consegnò al colonnello Antonio Ricciardi, comandante del 4° reggimento a cavallo, un'artistica targa a ricordo delle giornate lecchesi. Il colonnello ricambiò l'omaggio con la consegna di una riproduzione della giberna della divisa in alta uniforme dei carabinieri a cavallo.


Onori al gonfalone della città di Lecco, decorato al valor militare

Imponente è stata per Lecco Millenium la mobilitazione di associazioni e gruppi di volontariato, ad iniziare dell'Associazione Nazionale Carabinieri per assicurare che tutte le manifestazioni avvenissero con ordine e disciplina, nel pieno rispetto della regia organizzativa prevista. C'è da ricordare anche un concerto serale tenuto alle 21 in piazza Garibaldi dalla banda della scuola allievi carabinieri di Roma.


Cartoncino di invito a Lecco Millenim

Non mancarono ai margini della manifestazione le curiosità editoriali con apposite pubblicazioni una delle quali ricordava che i primi carabinieri giunsero a Lecco nel 1859, durante la seconda guerra di indipendenza nazionale. Un drappello dell'Arma arrivò nella Lecco che, con entusiasmo, si dichiarava italiana, con i cacciatori delle Alpi, di Giuseppe Garibaldi, i piemontesi sardi del nascente Regno d'Italia, i genieri francesi pronti a minare l'importantissima strada militare dello Stelvio. Con loro c'erano i carabinieri, nuovo segno di presidio dopo l'allontanamento definitivo austriaco.
A.B.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.