Missaglia: Comune, Parco, CAI e famiglia Uva uniti nel rilancio di Valle Santa Croce

Un primo ma importante passo per la valorizzazione del nucleo storico di Valle Santa Croce, sito di interesse comunitario (SIC) nonchè fiore all'occhiello fra le zone di pregio del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone.

Da sinistra Luigi Brambilla e Mariangela Riva (CAI), l'assessore all'urbanistica Paolo Redaelli,
il presidente del Parco del Curone, Marco Molgora e il sindaco Bruno Crippa

E' l'obiettivo del protocollo d'intesa siglato nella serata di ieri dal Comune di Missaglia e dalla famiglia Uva Marzorati, proprietaria di alcuni edifici e della storica chiesina presenti nel nucleo storico del borgo. Protagonisti dell'accordo - oltre al Parco - anche i volontari del CAI, con il supporto del comitato scientifico sezionale, il cui compito sarà quello di valorizzare la sentieristica e di potenziare la conoscenza del SIC, anche nell'ottica di incentivare il cosiddetto turismo di prossimità.

La famiglia Uva Sormani Marzorati

Una collaborazione, quella fra privati e pubblica amministrazione, che ha preso il via un paio di anni fa, con la cessione gratuita da parte della famiglia Uva di un'area per poter realizzare un impianto di fitodepurazione a servizio del nucleo storico della Valle. Un passaggio importante, dal quale tutti gli attori coinvolti hanno iniziato a pensare ad altre modalità attraverso le quali poter valorizzare il sito, mettendo al centro di questo percorso l'antica chiesina in stile romanico, sorta sulle rovine di un tempio pagano.

Il primo passo dell'accordo siglato ieri sarà infatti la ricerca di fondi per il restauro dell'edificio religioso - intervento oneroso di cui il privato non può riuscire da solo a farsi carico - anche se il sogno è quello di riuscire a sistemare anche gli adiacenti immobili e pertinenze, per una valorizzazione complessiva del nucleo storico di Valle Santa Croce, finalizzato appunto alla sua fruizione turistica.
''Il Parco di Montevecchia è il cuore del nostro territorio. Percorrendo i suoi sentieri ci si perde in scorci inaspettati. Missaglia ha la sua storia, così come l'antica chiesa in Valle Santa Croce, fatta di segreti e di misteri. E' un bene comune da curare è questa collaborazione è importante nell'ottica di un futuro recupero del borgo. Penso anche alle scuole e all'enogastronomia'' ha detto il sindaco Bruno Crippa.

Un'intesa, quella raggiunta con Comune, CAI e Parco, di cui la famiglia Uva si è detta onorata. ''Io e mio fratello viviamo a Genova, ma il legame con la nostra casa e con Missaglia è ancora forte. Avere vicino l'ente Parco per recuperare un bene importante per la comunità come la chiesina, è un qualcosa di importante, che ci rende molto felici'' ha detto Carlo Uva, mentre Vittorio ha voluto sottolineare il ruolo culturale e sociale che riveste questo accordo per l'intero territorio.
Ha fatto riferimento al libro fresco di pubblicazione ''Una croce nella valle'' scritto da Gaetano Ornaghi, il terzo componente della famiglia intervenuto alla siglia del protocollo d'intesa, Alberto Uva, che a Missaglia vive ed è impegnato nella valorizzazione costante della propria dimora situata nel cuore del paese. ''E' un libro affascinante ispirato alla chiesina che rende alla perfezione la sacralità del luogo'' ha detto, anticipando il grande evento che il prossimo 26 giugno si terrà presso Villa Sormani Marzorati, per il conferimento di un importante riconoscimento culturale.

Soddisfatto per il risultato raggiunto, il presidente del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone, Marco Molgora. ''E' un passo importante che rientra nei compiti dell'ente, che deve tutelare, valorizzare il territorio e fare educazione. La mano dell'uomo è importante e ogni intervento volto al recupero è da considerarsi prezioso''.
Il CAI infine - rappresentato dal presidente Luigi Brambilla e da Mariangela Riva, membro del comitato scientifico regionale - si è detto pronto e disponibile a lavorare per contribuire alla conoscenza del borgo e dei suoi caratteristici sentieri, proseguendo quella che di fatto è già la mission dell'associazione.
Da oggi dunque si lavorerà al reperimento di eventuali finanziamenti da parte di terzi, raccogliendo le disponibilità di soggetti pubblici o privati che possano concorrere alla predisposizione e formulazione di un progetto volto al recupero storico dell'antica chiesina medievale e delle pertinenze. La speranza è che tutto questo possa fungere da volano per la riqualificazione del tessuto territoriale del nucleo storico della Valle.

I contenuti del protocollo d'intesa - della durata di un anno - saranno verificati con cadenza trimestrale da tutti gli enti coinvolti per monitorare e condividere i risultati ottenuti.
G. C.
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