A Cassago si declama la Divina Commedia in… Brianzolo!

Una lingua porta con sé molto più del messaggio letterale che trasmette, porta con sé un carattere, un'identità, un atteggiamento, un profumo particolare. Ecco perché quando uno stesso poema si legge in due lingue diverse, l'effetto può essere disorientante. È quanto è successo a Cassago, nella sala consiliare domenica 20 giugno, quando l'attore Ettore Fiorina e il presidente dell'associazione Il Cammino di S. Agostino, Renato Ornaghi, hanno declamato alcuni canti del celeberrimo poema dantesco, la Divina Commedia, alternando la lettura in italiano a quella in brianzolo, il dialetto lombardo. Ad accogliere i presenti e ad aprire il suggestivo tardo pomeriggio c'era il vicesindaco e assessore alla cultura Monica Conti.

Il vicesindaco Monica Conti fra Ettore Fiorina e Renato Ornaghi

"Oggi commemoriamo la grande opera di Dante Alighieri a settecento anni di distanza dalla sua morte. Realizziamo un esperimento, un parallelismo tra la lingua volgare e l'idioma lombardo, detto dialetto". Il vicesindaco Conti ha ricordato che durante l'affermazione del volgare ai tempi di Dante, era il latino la lingua che poteva trattare di temi alti e filosofici, mentre il volgare, che è diventato il nostro italiano, ha cominciato ad affermarsi con la corrente dello Stilnovo. L'esperimento pensato dall'amministrazione era volto a capire se una lingua come il nostro dialetto, considerata minoritaria, ha la possibilità di esprimere concetti elevati, come quelli contenuti nella Divina Commedia.
Subito dopo il vicesindaco ha dato la parola al professor Luigi Beretta che ha ricordato per quanti letterati e artisti il paesaggio di Cassago è stato di ispirazione, tappa o semplice luogo di refrigerio. Tra il 386 e 387 proprio Sant'Agostino soggiornò nel paese di Cassago, a casa dell'amico Verecondo, pochi mesi prima di essere battezzato da Sant'Ambrogio. Per lui, Cassago è stato il luogo culla dei Dialoghi, la sua opera di carattere filosofico e autobiografico che lo ha condotto alla conversione.

Prima di dedicarsi alla lettura alternata dei canti dell'Inferno e del Paradiso, Renato Ornaghi, ha introdotto storicamente la versione lombarda della Divina Commedia. "Tutte le lingue hanno tentato una traduzione del poema dantesco, anche nelle lingue italiane non è mancato questo sforzo. Quella che ascolterete oggi è una lettura alternata di canti e capirete cosa succede a un medesimo contenuto quando viene reso in apparati linguistici diversi: lo stesso concetto in lingue diverse ha un sapore differente", ha spiegato Ornaghi. La versione letta da Renato, che si è occupato della lettura in dialetto, è stata scritta da Ambrogio Antonini, milanese d'hoc del secolo scorso, considerato il padre della nuova lingua lombarda.
L'attore Ettore Fiorina si è dedicato all'interpretazione in lingua originale dei canti V e XXXIII dell'Inferno, con Paolo e Francesca e Conte Ugolino, del I del Paradiso e della preghiera alla Vergine nel XXXIII del Paradiso. Mentre Renato Ornaghi leggendo la versione di Antonini ha declamato il I e il XXVI dell'Inferno, e infine il XXXIII del Paradiso.

Al microfono il professor Luigi Beretta

A conclusione del divertente alternarsi della Commedia nelle due lingue, il professor Beretta, partendo dal dizionario Brianzolo-Italiano Italiano-Brianzolo scritto dal fratello, Roberto Beretta, ha enfatizzato l'importanza del dialetto nei nostri paesi e che opere come quella del fratello Roberto cercano di mantenere viva e scritta una lingua che con la scolarizzazione è sempre meno conosciuta e parlata dalle nuove generazioni.

M.Bis.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.