A Cassago si declama la Divina Commedia in… Brianzolo!
Il vicesindaco Monica Conti fra Ettore Fiorina e Renato Ornaghi
Subito dopo il vicesindaco ha dato la parola al professor Luigi Beretta che ha ricordato per quanti letterati e artisti il paesaggio di Cassago è stato di ispirazione, tappa o semplice luogo di refrigerio. Tra il 386 e 387 proprio Sant'Agostino soggiornò nel paese di Cassago, a casa dell'amico Verecondo, pochi mesi prima di essere battezzato da Sant'Ambrogio. Per lui, Cassago è stato il luogo culla dei Dialoghi, la sua opera di carattere filosofico e autobiografico che lo ha condotto alla conversione.
Prima di dedicarsi alla lettura alternata dei canti dell'Inferno e del Paradiso, Renato Ornaghi, ha introdotto storicamente la versione lombarda della Divina Commedia. "Tutte le lingue hanno tentato una traduzione del poema dantesco, anche nelle lingue italiane non è mancato questo sforzo. Quella che ascolterete oggi è una lettura alternata di canti e capirete cosa succede a un medesimo contenuto quando viene reso in apparati linguistici diversi: lo stesso concetto in lingue diverse ha un sapore differente", ha spiegato Ornaghi. La versione letta da Renato, che si è occupato della lettura in dialetto, è stata scritta da Ambrogio Antonini, milanese d'hoc del secolo scorso, considerato il padre della nuova lingua lombarda.
L'attore Ettore Fiorina si è dedicato all'interpretazione in lingua originale dei canti V e XXXIII dell'Inferno, con Paolo e Francesca e Conte Ugolino, del I del Paradiso e della preghiera alla Vergine nel XXXIII del Paradiso. Mentre Renato Ornaghi leggendo la versione di Antonini ha declamato il I e il XXVI dell'Inferno, e infine il XXXIII del Paradiso.
Al microfono il professor Luigi Beretta
A conclusione del divertente alternarsi della Commedia nelle due lingue, il professor Beretta, partendo dal dizionario Brianzolo-Italiano Italiano-Brianzolo scritto dal fratello, Roberto Beretta, ha enfatizzato l'importanza del dialetto nei nostri paesi e che opere come quella del fratello Roberto cercano di mantenere viva e scritta una lingua che con la scolarizzazione è sempre meno conosciuta e parlata dalle nuove generazioni.