Retesalute: adesso è possibile iscrivere debiti fuori bilancio. Urgente versare i soldi, grazie all’ex art.194 citato da Munafò

Liquidatori avanti tutta. I sindaci dell'Assemblea di Retesalute hanno incoraggiato e sostenuto senza alcuna riserva il Collegio dei liquidatori a portare avanti il percorso intrapreso, che dovrebbe consentire di mettere l'Azienda speciale in sicurezza entro il prossimo autunno.
Si tratta di una cura “lacrime e sangue” quella prospetta dal professor Ciro D’Aries per tentare di salvare Retesalute. Da una parte le “lacrime” dei sindaci dei 28 comuni, che saranno chiamati ognuno per la sua parte a integrare il pagamento dei servizi di cui hanno usufruito gli scorsi anni a tariffe che non corrispondevano al reale costo. Dall'altra il “sangue” di soggetti diversi che a vario titolo “non hanno adempiuto al loro dovere e all’incarico civile e professionale a loro affidato” causando un enorme danno all’Azienda.



Fin troppo chiaro il riferimento ai vari personaggi che in passato hanno gestito l'Azienda contro i quali il Collegio dei liquidatori ha già depositato una denuncia e alla quale presto potrebbe aggiungersene una seconda alla Corte dei conti per altri tre soggetti del Collegio di sorveglianza.
“ E’ stato necessario ricostruire la contabilità dell'Azienda in quanto gravemente manipolata e intenzionalmente alterata - ha spiegato il presidente del Collegio liquidatori ai sindaci – per questo  i bilanci che vi venivano sottoposti per l'approvazione non corrispondevano a corretti principi contabili anche basilari e non rappresentavano la vera situazione patrimoniale ed economica dell’Azienda”.

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Un vero e proprio atto d'accusa quello formulato dal dottor D’Aries, che ha tenuto con il fiato sospeso per oltre venti minuti i sindaci presenti all’assemblea riunitasi ieri sera, giovedì, nell’auditorium municipale di Merate.
Il Collegio dei revisori ha però individuato una soluzione e un percorso che potrebbero garantire la sopravvivenza di Retesalute, ma la condizione sine qua non è che si faccia in fretta. Secondo i liquidatori, grazie all'articolo 194 del Testo unico degli Enti Locali, potrebbe essere predisposta una delibera con la quale i comuni riconoscerebbero il debito fuori bilancio nei confronti dell’Azienda e a quel punto potrebbero versare quanto dovuto, rimpinguando le ormai esanimi casse di Retesalute.
Si tratterebbe di “un percorso strategico e legittimo e il più possibile risolutivo della situazione attuale dell’Azienda”, secondo i componenti del Collegio di liquidazione, che potrebbe addirittura consentire un ritorno in bonis dell'Azienda scongiurandone la liquidazione. Ma anche coloro che vengono considerati i responsabili di questa situazione verranno chiamati a pagare il conto.
“Ritornando ai gravi danni che l'Azienda ha subito, rappresentati dalle gravi perdite anche dei relativi soci pubblici - ha rimarcato il professore D’Aries - essi non potranno che essere oggetto di richiesta di risarcimento a fronte delle gravi responsabilità  dei vari soggetti coinvolti, compreso il rimborso degli oneri che l'Azienda ha dovuto sostenere e che sosterrà a fronte della nuova situazione che si è venuta a creare a seguito della doverosa e necessaria ricostruzione della contabilità aziendale”.
Il relatore è passato a illustrare il percorso in cinque punti che se attuati dovrebbero consentire a Retesalute di resuscitare come l’araba fenice con addirittura il cambio della sua denominazione sociale.
Nel frattempo è stato affidato l'incarico ad un revisore indipendente che alla fine delle varie verifiche dovrà esprimere un proprio parere, mentre parallelamente è stata ricostruita la contabilità e stabilito quanto ogni comune dovrà versare in base a quanto non corrisposto in precedenza. Un'operazione indispensabile per attribuire correttamente l'origine delle perdite e predisporre la delibera che dovrà essere preventivamente sottoposta all'esame della Corte dei Conti e alla Procura della Corte dei Conti.


I liquidatori con - secondo da sinistra - il sindaco di Merate Massimo Panzeri

Il presidente Massimo Panzeri ha subito sottolineato come la relazione del presidente del Collegio di liquidazione andasse nella direzione di quanto stabilito dall’assemblea al momento dell’affidamento dell’incarico.
Ci ha pensato il sindaco di Casatenovo Filippo Galbiati a rompere gli indugi in sala, approvando in toto la relazione del Collegio con “un assenso convinto”, condividendone, a nome dell'Amministrazione comunale di Casatenovo, i contenuti e il metodo.
“Ci attendiamo che in tempi brevi il Collegio ci dica se ci siano le condizioni per confezionare una delibera per il riconoscimento del debito fuori bilancio – ha detto il dottor Galbiati – e condividiamo anche l’urgenza di questo percorso: i dipendenti, i fornitori, i creditori e i cittadini hanno bisogno di risposte urgenti”.
Gli ha fatto eco il primo cittadino di Osnago Paolo Brivio, che ha addirittura ringraziato il Collegio per la solerzia “in un'opera non semplice, oltre che perché il percorso proposto risponde al mandato conferito e un ringraziamento perché il mandato era di riferire mensilmente all’Assemblea ed è quello che sta succedendo questa sera”.
Il presidente dell’Assemblea e sindaco di Merate Massimo Panzeri non si è espresso, scontato quindi il suo assenso all’intera operazione.
Ora però è necessario fare presto e per guadagnare tempo il dottor D’Aries ha messo sul tavolo la disponibilità dei liquidatori a collaborare con i vari segretari comunali per predisporre la delibera che legittimi il riconoscimento del debito fuori bilancio.
Quindi si procede nella direzione di far iscrivere i debiti fuori bilancio ai comuni soci i quali avendo in gran parte già effettuato accantonamenti cautelativi ora dovrebbero versare rapidamente le quote di competenza per consentire a Retesalute di onorare gli arretrati. Dato che con la revisione delle tariffe già il 2020 e più ancora pare il 2021 sembrano aver raggiunto l’equilibrio finanziario. Il fatto curioso è che tale percorso era già stato illustrato il 20 maggio 2020 dal dottor Giuseppe Munafò e dall’avvocato Francesco Ferrari ai quali aveva chiesto un parere l’ex presidente di Retesalute e oggi membro del collegio dei liquidatori Alessandra Colombo. C’è da domandarsi che cosa sia cambiato da allora a oggi.
 
CLICCA QUI per leggere la relazione dei collegio liquidatori.
Angelo Baiguini
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