Oggiono: Ceresa scala il suo primo 4000 mt. 'Col covid mi sono avvicinato a nuovi sport'


Ferdinando Ceresa, da anni impegnato nell'ambito dell'amministrazione comunale della città di Oggiono, lo scorso sabato 26 giugno ha conquistato il suo primo 4000metri raggiungendo Punta Giordani una delle vette del massiccio del Monte Rosa.

-Dalla vita politica e amministrativa alla scalata del primo 4000, come è nata questa avventura?

Ultimamente mi sono appassionato ad andare in montagna, partendo dalle gite classiche del nostro territorio: monte Legnone, Pizzo dei Tre Signori, Grigna, Grignetta e monte Due Mani. Poi ho fatto un corso per affrontare le ferrate, c'era il sogno di andare a fare un 4000. Mi sono iscritto alla scalata della Punta Giordani, un 4000metri semplice e relativamente breve: tre ore di salita e due ore di discesa che, nel nostro caso, è stata più difficile della salita perché l'abbiamo dovuta affrontare in "total white" in mezzo alla nebbia e alla neve, si affondava a ogni passo..

 

 

-Lei pratica molti sport, dal Karate al ciclismo, passando per il pugilato e ora l'alpinismo. Lo scorso anno nonostante la pandemia ha trovato l'occasione per praticarne di nuovi...

Un po' è stato il limite che il Covid-19 ci ha imposto: praticare sport individuali e non di contatto. Ho quindi iniziato a camminare, poi a praticare la corsa. Quando a dicembre ho scoperto che in bicicletta c'era la possibilità di fare attività sportiva anche fuori dal proprio comune, ho iniziato a praticare ciclismo su strada...e ho anche capito le difficoltà dei ciclisti viste le condizioni delle nostre strade.

-Torniamo all'ascensione di Punta Giordani, come è nata l'idea e come l'ha preparata?

Ho conosciuto la storia di una persona che a 50 anni ha scalato sei 8000 dopo aver affrontato un problema cardiaco. Mi sono detto che potevo fare anche io una scalata, un 4000metri. Ho iniziato ad andare sulle nostre montagne, la corsa mi ha allenato a fare fiato, oggi ho una preparazione fisico atletica discreta capace di farmi affrontare un 4000metri senza essere di peso per gli altri e salendo in sicurezza. L'altitudine è sempre un punto interrogativo, ma il mio fisico ha risposto bene e non ho avuto problemi particolari al di sopra dei 3500metri.

-Quali difficoltà avete incontrato durante l'ascesa?

È un percorso che si fa in sicurezza, accompagnati con guide esperte. Quello di andare con le guide è un consiglio che mi sento di dare a tutti. Nel nostro gruppo erano Raffaele Cargasacchi di Lecco e Davide Bernardi di Milano. È importante affrontare il percorso con persone esperte, si cammina su un ghiacciaio dove ci sono dei buchi ed è meglio evitare disavventure. L'importanza delle guide è emersa chiaramente anche durante il ritorno. Infatti, la discesa è stata affrontata nella nebbia con un manto nevoso molto marcio. La guida ci ha indicato la traccia da seguire e si è potuto fare tutto in massima sicurezza.

-Una scalata che le avrà concesso di ammirare panorami particolarmente affascinanti...

Variavano in continuazione con le nuvole che si alzavano, c'erano sprazzi con viste paradisiache e momenti di coperto nuvoloso e nebbioso. Ogni passo offriva un paesaggio diverso con viste da apprezzare, non sono capace di descrivere la loro bellezza a parole.

 

-Prossima avventura in calendario?

Regina Margherita, un 4500metri sempre sul gruppo del Monte Rosa. È prevista una fermata a dormire in rifugio con partenza alle 4.30 del mattino in modo da sfruttare tutte le ore di luce per una salita che sarà un po' più lunga e più impegnativa.

-Nell'immediato c'è anche la Sagra delle Sagre, di cui lei è organizzatore. Quest'anno sarà la 52esima edizione, quali sono le aspettative?

Speriamo di tornare ai livelli dell'edizione 2019, superando l'edizione del 2020 che aveva risentito molto del "lock down". La risposta di quest'anno è buona, siamo riusciti a completare tutta la sagra.

L.A.
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