Barzanò: la 'piastrina' del caporale Perego, caduto in Russia, consegnata ai familiari

''Il caporale Pierino Perego è tornato a casa''. Le parole pronunciate da Arturo Morati - docente ma soprattutto appassionato di storia e collezionista - hanno sancito la chiusura della cerimonia di sabato pomeriggio, quando dopo la messa delle ore 18 è stato ricordato il barzanese caduto nella campagna di Russia.

Il sindaco Giancarlo Aldeghi con i familiari di Pierino Perego

La sua piastrina identificativa è stata rinvenuta nelle scorse settimane a quasi ottant'anni dalla sua scomparsa. Perego infatti, era morto nelle pianure dell'Ucraina l'8 settembre 1942, impegnato al fronte come tanti altri nostri connazionali, nel secondo sanguinoso conflitto mondiale.

Il momento della consegna della targa con la piastrina al pronipote di Perego

Un ricordo il suo, che sembrava ormai sbiadito dal trascorrere dei decenni, ma che è tornato più che mai vivo grazie al rinvenimento della sua targhetta che ieri sera, al termine della cerimonia, è stata consegnata ai suoi familiari.

A destra don Giuseppe Scattolin che ha celebrato la messa in chiesa

Nel mese di aprile era stata Enia Accettura - fondatrice del gruppo Armir che si occupa proprio di ritrovare le tracce dei soldati dell'Ottava Armata del Regio Esercito (conosciuta anche come Armata del Montello) lasciate durante la disastrosa campagna di Russia - a comunicare la notizia, prendendo contatti con i discendenti di Perego. Il sottoufficiale faceva parte del terzo reggimento bersaglieri ed era stato spedito, insieme ai commilitoni, sul fronte orientale a combattere sul fiume Don.

''Cadde'' difendendo le posizioni di Jagodnji: aveva appena 22 anni, mentre le sue spoglie furono seppellite nel cimitero militare campale di Bachmutkin.

In prima fila il capogruppo degli Alpini di Barzanò, Francesco Motta

E lì vennero rinvenute nel 1992 nel corso di una scoperta che permise all'Italia di rimpatriare i resti di altri morti sul fronte del Don. I suoi invece, erano stati riportati in Italia l'anno dopo e seppelliti, insieme a quelli di altri soldati, a Bodio Lomnago, in provincia di Varese.

A sinistra don Renato Cameroni, parroco di Barzanò e sotto al centro Enrica Zappa della sezione lecchese UNIRR

Sabato 3 luglio alle ore 18, la messa celebrata dal vicario parrocchiale don Giuseppe Scattolin nella chiesa di San Vito ha visto una nutrita rappresentanza del gruppo Alpini di Barzanò, ma anche della Fanfara Bersaglieri di Lecco. Non mancava Enrica Zappa di Cassago, presidente dell'UNIRR, ma soprattutto figlia di Bruno, disperso nella campagna di Russia.

A sinistra il sindaco Giancarlo Aldeghi e nella foto accanto Arturo Morati

Al termine della liturgia - chiusasi con la lettura della preghiera al soldato caduto - i presenti si sono spostati all'esterno della parrocchiale, ai piedi della lapide che riporta i nomi dei caduti nei conflitti mondiali. Fra loro c'è anche quello di Pierino.

Dopo la consegna della piastrina - fissata su una targhetta recante anche la foto del sottoufficiale - al pronipote, è stato il sindaco Giancarlo Aldeghi a pronunciare un intervento in ricordo di questa giornata speciale.

''Ricordare la storia è doveroso per il nostro futuro. La campagna di Russia era fatta di persone, di tanti uomini e ragazzi, morti per la Patria. Di tante madri che hanno pianto i loro figli, di generazioni svuotate. E' un pezzo di storia che riguarda tutti noi'' ha aggiunto il primo cittadino richiamando anche una nota canzone di Francesco De Gregori. ''Ciascuno è chiamato al ricordo, perchè fare memoria del passato ci aiuta ad attivare gli anticorpi contro tutti quegli eventi brutti, affinchè possano non ripetersi. Buona memoria a tutti''.

La lettura della preghiera del soldato caduto

Il momento commemorativo si è chiuso con la benedizione impartita dal parroco don Renato Cameroni che ha ricordato come in tutti questi anni non si sia mai smesso di pregare per Pierino e per tutti i soldati che come lui hanno pagato con la vita la partecipazione al drammatico conflitto mondiale.
G. C.
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