Castello B.za: l'ultimo saluto ad Aurelio Longoni. ''Il paddock era il tuo habitat naturale''
L'uscita del feretro dalla parrocchiale di Cologna, a Castello Brianza
Proprio dall'azienda per cui lavorava era nato un suo soprannome. «Nel mondo delle corse sei lo "zio" o l'Aurelio, non Aurelio Longoni, ma Aurelio "Regina"» hanno spiegato i familiari nella lettera letta dal sacerdote.
Durante la cerimonia è stata letta anche la lettera che l'ingegner Carlo Garbagnati - amministratore delegato di Regina Catene - ha scritto per ricordare la figura di Longoni: «Alla famiglia ha dedicato tutto il suo affetto, al lavoro le sue energie. Ha vissuto questi ultimi mesi di malattia con grande coraggio e serenità interiore testimoniando, una volta ancora, di essere uomo saldo nei principi, determinato nei comportamenti e ottimista nella visione della vita».
Uno stile, come spiega Garbagnati, con cui «per quasi 50 anni, ha svolto il suo lavoro, coniugando tra loro gentilezza, rigorosa serietà professionale e generosità, e che gli è valso nel mondo delle corse un indiscusso e perenne riconoscimento sia a livello nazionale che internazionale da parte di tutti i teams e di tutti i piloti che ha conosciuto e sempre aiutato».
Proprio la disponibilità, la professionalità e la personalità di Longoni sono state più volte ricordate ed elogiate nelle ultime ore, da quando si è diffusa la notizia della sua scomparsa.
Alla cerimonia ha presenziato ufficialmente anche Aldo Riva - sindaco di Castello Brianza - con la fascia tricolore a ricordo e testimonianza dell'impegno amministrativo che Longoni aveva intrapreso nel suo piccolo comune, restando legato al suo territorio, nonostante fosse solito viaggiare in ogni parte del mondo dove il motomondiale facesse tappa.
Primo da destra Aurelio Longoni sui banchi del consiglio comunale
«Ricordiamo - recita il comunicato diffuso nelle scorse ore dal sindaco - con grande affetto ed orgoglio il suo impegno e il suo forte senso di comunità. Questa perdita lascia in noi tutti il ricordo indelebile di un uomo generoso, disponibile, concreto».
Non poteva mancare anche la presenza dei vari gruppi delle associazioni di Alpini del territorio che hanno accompagnato il feretro all'uscita dalla chiesa fra gli applausi dei colleghi di Regina Catene e dei tanti cittadini presenti.