Castello B.za: l'ultimo saluto ad Aurelio Longoni. ''Il paddock era il tuo habitat naturale''

«Il mondo delle corse era il tuo mondo, il paddock il tuo habitat naturale. Conoscevi tutti e tutti ti conoscevano, ti stimavano e ti apprezzavano come professionista e come uomo». Sono alcune delle parole con cui i familiari hanno voluto ricordare la figura di Aurelio Longoni, scomparso la scorsa domenica. Il 71enne, che dal 2019 si era impegnato anche nella vita amministrativa come consigliere comunale, era noto in tutto il mondo della MotoGP.

L'uscita del feretro dalla parrocchiale di Cologna, a Castello Brianza

Per decenni si era occupato di curare e calibrare le catene delle moto da corsa di tantissimi piloti che sarebbero poi diventati campioni del mondo nelle varie categorie. Fin da giovane aveva iniziato a lavorare per l'azienda Regina Catene e proprio oggi, nel giorno del suo funerale, i suoi colleghi di lavoro hanno partecipato numerosi. In molti hanno dovuto seguire la cerimonia dal piazzale esterno, non essendo la chiesa di Castello Brianza riuscita ad accoglierli tutti.

Proprio dall'azienda per cui lavorava era nato un suo soprannome. «Nel mondo delle corse sei lo "zio" o l'Aurelio, non Aurelio Longoni, ma Aurelio "Regina"» hanno spiegato i familiari nella lettera letta dal sacerdote.

Il parroco don Walter Brambilla

La famiglia di Longoni ha ricordato anche le tante dimostrazioni di affetto e i ricordi che sono giunti da tutto il mondo e sono comparsi anche sui principali siti web di informazione del motomondiale: «un vero signore, un uomo di altri tempi, sempre disponibile, sempre sorridente, umile, competenza, passione, una persona come poche, un vero amico».

Durante la cerimonia è stata letta anche la lettera che l'ingegner Carlo Garbagnati - amministratore delegato di Regina Catene - ha scritto per ricordare la figura di Longoni: «Alla famiglia ha dedicato tutto il suo affetto, al lavoro le sue energie. Ha vissuto questi ultimi mesi di malattia con grande coraggio e serenità interiore testimoniando, una volta ancora, di essere uomo saldo nei principi, determinato nei comportamenti e ottimista nella visione della vita».

Uno stile, come spiega Garbagnati, con cui «per quasi 50 anni, ha svolto il suo lavoro, coniugando tra loro gentilezza, rigorosa serietà professionale e generosità, e che gli è valso nel mondo delle corse un indiscusso e perenne riconoscimento sia a livello nazionale che internazionale da parte di tutti i teams e di tutti i piloti che ha conosciuto e sempre aiutato».

Proprio la disponibilità, la professionalità e la personalità di Longoni sono state più volte ricordate ed elogiate nelle ultime ore, da quando si è diffusa la notizia della sua scomparsa.

Alla cerimonia ha presenziato ufficialmente anche Aldo Riva - sindaco di Castello Brianza - con la fascia tricolore a ricordo e testimonianza dell'impegno amministrativo che Longoni aveva intrapreso nel suo piccolo comune, restando legato al suo territorio, nonostante fosse solito viaggiare in ogni parte del mondo dove il motomondiale facesse tappa.

Primo da destra Aurelio Longoni sui banchi del consiglio comunale

«Ricordiamo - recita il comunicato diffuso nelle scorse ore dal sindaco - con grande affetto ed orgoglio il suo impegno e il suo forte senso di comunità. Questa perdita lascia in noi tutti il ricordo indelebile di un uomo generoso, disponibile, concreto».

Non poteva mancare anche la presenza dei vari gruppi delle associazioni di Alpini del territorio che hanno accompagnato il feretro all'uscita dalla chiesa fra gli applausi dei colleghi di Regina Catene e dei tanti cittadini presenti.

L.A.
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