Cassago: a Cuba e in Zambia don Adriano e don Giuseppe alle prese con il Covid-19

Don Andriano
Dalla cittadina di Palma Soriano a Cuba don Adriano Valagussa è tornato a scrivere ai suoi concittadini cassaghesi. Nonostante la povertà e la pandemia da Covid-19 che rendano la vita difficile nella missione, la quotidianità di don Adriano viene nutrita da significativi avvicinamenti del Signore. Il missionario di Cassago, insieme ai compagni, ha ripreso ad andare a far visita ad alcune comunità del territorio che si scoprono bisognose degli insegnamenti di Gesù per trovare un senso profondo alla vita. Accanto a questa attività don Adriano prosegue con i parrocchiani l'attività di comedor, che consiste nel dare da mangiare a un gruppo di venticinque persone e a sostenere un gruppo di adolescenti-madri nell'attesa del parto e nei primi mesi dopo la nascita del figlio. La lettera di don Adriano si conclude ringraziando i compaesani per le preghiere e l'aiuto economico che non gli fanno mancare e con la speranza di poter tornare in Italia ad agosto e a settembre.


È diverso, invece, il racconto che giunge da Namalundu, in Zambia, dove si trova in missione don Giuseppe Morstabilini. Alla fine di giugno, infatti, ha scritto a tutta la comunità cassaghese di avere contratto il Covid nelle settimane precedenti, nonostante avesse già ricevuto la prima dose del vaccino. In via precauzionale è stato ricoverato, anche se le sue condizioni non erano preoccupanti. Non nasconde allo stesso tempo però di avere avuto un po' di paura e coglie l'occasione offerta dalla sua esperienza per raccontare la storia dell'ospedale dove è stato ricoverato, il "Mtendere Hospital", in un villaggio chiamato Chirundu, situato a due ore di macchina da dove vive don Giuseppe. Questo ospedale è stato costruito anni fa dalla Diocesi di Milano ed è stato sostenuto nel tempo dalla generosità milanese. Proprio al "Mtendere Hospital" don Giuseppe ha incontrato Suor Erminia, medico nonché responsabile dell'ospedale. Nel panorama sanitario drammatico dello Zambia, l'ospedale guidato magistralmente da Suor Erminia rappresenta un vero e proprio gioiello: "Suor Erminia ci tiene molto che l'ospedale abbia degli standard di qualità̀ alti e per questa ragione investe molto sia
Don Giuseppe
nella struttura che nella formazione continua del personale che, per questo motivo, negli anni acquisisce una competenza difficilmente reperibile altrove", ha spiegato don Giuseppe. Il missionario ha potuto toccare con mano il livello di efficienza della struttura in cui è stato ricoverato, che in poco tempo è riuscita a constatare che la sua polmonite corrispondeva a quella causata dal Covid-19. Grazie ai soldi provenienti dalla Diocesi di Milano, da parrocchie, privati, e dall'8x1000 alla Chiesa Cattolica "tutti, anche i più poveri tra i poveri in quell'ospedale possono ricevere un'assistenza qualificata e altamente professionale", ha spiegato don Giuseppe. La situazione stabile, che era stata raccontata dal missionario nei mesi precedenti, ora sembra sia venuta meno: il Covid è diventato un problema anche in Zambia e, arrivato più letale con la terza ondata, sta mietendo molte vittime e portando preoccupazione tra le genti. Per scongiurare qualsiasi complicazione e per godersi un po' di meritato riposo, don Giuseppe tornerà in Italia nel mese di luglio con la speranza di raccontare anche le esperienze e gli aspetti positivi vissuti nella sua missione a chi lo incontrerà di persona.
M.Bis.
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