Barzanò: si è spenta Antonia Limonta, la storica bibliotecaria e maestra del paese

Una figura che ha saputo lasciare il segno nella comunità di Barzanò, quella di Antonia Limonta Veronelli, venuta a mancare nelle scorse ore a 83 anni.
Insegnante presso la vecchia scuola elementare di Via XX Settembre, volontaria sempre a disposizione del Comune, membro del comitato di gemellaggio con i francesi di Mézières en Brenne, il suo nome era legato a doppio filo soprattutto alla biblioteca, di cui era stata una delle fondatrici, nonchè referente per moltissimi anni. Un progetto portato avanti nel vecchio asilo insieme all'allora sindaco Giuseppe Aldeghi.
Quando ci si recava nella sede di Via Paladini era impossibile non incontrarla o non chiederle un consiglio, appassionata com'era di quei volumi che posizionava fra gli scaffali, dopo averli ritirati o ceduti per il prestito agli utenti che varcavano l'ingresso dell'immobile.

Un paio di immagini di Antonia Limonta Veronelli in occasione del taglio del nastro
della nuova biblioteca comunale, con il sindaco Aldeghi e il consigliere Chiricò


Una presenza costante e rassicurante. Non a caso l'amministrazione comunale del sindaco Giancarlo Aldeghi aveva voluto che fosse lei a tagliare il nastro della nuova biblioteca, oggi ospitata in Via Pirovano, nell'ex sede della Cooperativa.
''Per quella che era la prima biblioteca in paese avevamo a disposizione tre locali in via Paladini e circa trecento libri all'inizio. Gli studenti venivano a studiare e a leggere i volumi e si fermavano nello spazio verde al di fuori a leggere e a studiare"ci aveva detto qualche anno fa, mentre presentavamo in un articolo i nuovi locali allestiti dal Comune e lei stava contribuendo attivamente alle fasi del trasloco.
Alla scuola di Barzanò per i suoi bambini era semplicemente la ''maestra Antonia''. Neo diplomata, aveva iniziato la sua missione a Grandola, in Val Cavargna, per poi approdare a Erba (come segretaria del preside), e a Barzanò in qualità di supplente. Dopo una parentesi lunga sedici anni a Bresso, nel milanese, dove si era trasferita dopo il matrimonio, l'insegnante era tornata nuovamente nella scuola di Via XX Settembre, incrociando nuove generazioni di studenti e lasciando l'incarico per dedicarsi alla mamma malata.
Sul finire degli anni Cinquanta aveva contribuito al progetto della scuola serale promossa dalle Acli per il conseguimento del diploma delle medie, riservata ai lavoratori, prestando servizio come insegnante.
''Antonia Limonta amava la sua professione, amava l'arte e le sue lezioni sono sempre state frutto di una grande cultura'' ricordano dall'amministrazione comunale di cui peraltro la figlia Fernanda fa parte. ''Maestra elementare amatissima da centinaia di bambini, bibliotecaria storica, presenza costante, silenziosa, solare e immancabile. Grazie di tutto''.

''Se n'e' andata in silenzio lasciandoci tutti sgomenti e incapaci di trovare le giuste parole di consolazione. E' stata una cittadina esemplare ed un punto di riferimento per i barzanesi. Chiunque andava in biblioteca per prendere un libro si trovava di fronte una persona colta, amante dell'arte, con un modo di porsi cordiale ed elegante. Ricordo con grande affetto la sua disponibilità a confrontare le sue idee ascoltando con rispetto le opinioni del prossimo. Partecipava con entusiasmo a tutte le manifestazioni , come giudice di gara durante gli eventi di Appetiti, come insegnante di ripetizioni agli alunni segnalati, come supporto all' associazione del gemellaggio e per tenere la mente sempre allenata leggeva e faceva la settimana enigmistica.
Ecco perché la sua scomparsa rappresenta per tutti noi una grande perdita e lascia un profondo vuoto nel cuore di coloro che hanno avuto l'onore e il privilegio di conoscerla. Grazie Antonia'' il ricordo personale del sindaco Giancarlo Aldeghi che, a nome dell'amministrazione e della cittadinanza ha espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia in modo particolare ai figli Fernanda, Patrizia e Luca.
I funerali si terranno sabato 24 luglio alle ore 15.30 presso la chiesa di Barzanò, preceduti dal rosario, mentre la salma si trova presso la sala del commiato di Missaglia.
G. C.
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