Cassago: la mozione sui dati Covid-19 del gruppo #Insieme scatena polemica in Aula

Non si è conclusa serenamente l'ultima seduta consiliare a Cassago prima del congedo estivo, animata soprattutto nella parte finale dal dibattito sulle mozioni presentate dai due gruppi di opposizione, caratterizzato da uno scontro acceso con la maggioranza del sindaco Roberta Marabese.

Una veduta del consiglio comunale

Gli ultimi tre punti all’ordine del giorno riguardavano i documenti presentati da #InsiemeCassago e Progetto Cassago Democratica rappresentati in aula rispettivamente dai due capigruppo, i consiglieri Rosaura Fumagalli e Sergio Tiziano Pini.
Se nel caso della mozione di cui ha dato lettura quest’ultimo l'assise ha votato (quasi) all'unanimità con parere favorevole ad accogliere la richiesta del consigliere, la discussione è stata più travagliata sui punti proposti da Fumagalli, primo dei quali ha riguardato la richiesta di apposizione di una targa recante il numero verde di utilità alle vittime di violenza e stalking, il numero 1522, promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità.

Il capogruppo di Progetto Cassago Democratica, Sergio Pini

L'esponente dell'opposizione, rifacendosi al decreto del Presidente del Consiglio del 30 ottobre 2020, ha infatti invitato l’amministrazione ad aderire a questa iniziativa, proponendo l’affissione del cartello su varie panchine del territorio comunale, ritenendo che la comunità non è affatto insensibile all’argomento. La stessa ha poi aggiunto che il numero delle violenze contro le donne è in continua crescita, soprattutto in ambito domestico e proprio per questo motivo ha sottolineato l’importanza del provvedimento, che aiuterebbe coloro che ne hanno bisogno e sarebbe anche un monito per evidenziarne la lotta e il contrasto.

Rosaura Fumagalli (#Insieme Cassago) dà lettura della mozione

Al termine della presentazione del documento, il sindaco Marabese è intervenuto per chiedere delucidazioni sulla targa, quali il costo dell’affissione, la dimensione e la tipologia della suddetta, scatenando però la forte reazione del consigliere Fumagalli, la quale, definendosi indispettito dalla domanda, ha affermato che la richiesta fatta dal sindaco fosse irrispettosa nei confronti delle donne vittime di violenza e che la maggioranza si sarebbe dovuta informare in precedenza.
Terminata la discussione, incentratasi poi sui toni della capogruppo di minoranza definiti poco consoni dal primo cittadino, la mozione è stata comunque approvata all'unanimità dal consiglio con una precisazione da parte di Marebese: il voto favorevole all’iniziativa è da considerarsi vincolato al bilancio e alle risorse a disposizione dell’amministrazione.
Molto più scorrevole il dbattito sulla mozione presentata congiuntamente dai gruppi #InsiemeCassago e Progetto Cassago con oggetto il conferimento della cittadinanza italiana a Patrick George Zaki. A prendere la parola è stato infatti il consigliere Sergio Tiziano Pini, che ha presentato il caso di Zaki, studente dell’Università di Bologna e attivista egiziano che si trova in detenzione preventiva in Egitto dal 7 Febbraio 2020 dove rischia fino a 25 anni di carcere con l’accusa di aver minacciato alla sicurezza nazionale. Il consigliere Pini ha aggiunto che in Italia numerose città si sono attivate per conferire la cittadinanza al ragazzo e permettere in questo modo il suo ritorno in Italia, dove l’attenzione sul tema deve rimanere alta. Pini ha quindi invitato il consiglio comunale a sollecitare il Governo italiano perché conferisca la cittadinanza a Zaki, dimostrando in questo modo solidarietà e vicinanza nei confronti di tutti coloro che si battano per diritti civili e politici.
La mozione ha ottenuto voti favorevoli dalla maggior parte del consiglio; solo l'esponente di maggioranza Riccardo Silvestri si è astenuto dalla votazione.
Confusione e caos in sala consiliare però, si sono avvertiti una volta discussa la mozione presentata dal gruppo #InsiemeCassago, con oggetto la comunicazione e la trasparenza dei dati relativi ai vaccini anti-Covid19 di Regione Lombardia.
Prima di lasciare la parola a Fumagalli, il sindaco Marabese ha fatto notare che, nonostante sia stata messa all’ordine del giorno, la mozione non avrebbe in realtà potuto essere discussa in consiglio in quanto il gruppo promotore non aveva fatto richiesta di delibera dell’atto almeno due giorni prima della convocazione del consiglio comunale; un procedimento quest'ultimo, disciplinato e previsto da un regolamento comunale. In tutta risposta Rosaura Fumagalli ha espresso parole dure e decise contro l’amministrazione, definendo una “motivazione campata per aria” quella a cui aveva fatto riferimento il sindaco poco prima e accusando la maggioranza di non avere in realtà l’intenzione di discutere la mozione. Dopo i ripetuti richiami all’ordine del sindaco nei confronti dell'esponente dell'opposizione, che ha comunque voluto leggere il testo della proposta, è intervenuto anche il segretario comunale dr.ssa Maria Antonietta Manfreda per spiegare l’accaduto e per invitare ancora una volta la consigliera a rispettare il regolamento.

La dr.ssa Maria Antonietta Manfreda

Secondo quest'ultima infatti, non solo la procedura formale di richiesta di delibera non è stata effettuata, venendo a mancare il diritto di poter discutere la mozione in consiglio, ma anche il testo della proposta è da considerarsi irricevibile per il sindaco in quanto quest’ultimo è privo di poteri in materia sanitaria su determinate questioni, come i vaccini appunto, che trascendono la singola realtà locale. Una motivazione quindi del tutto tecnica che Rosaura Fumagalli non ha comunque accettato, lasciando - a consiglio concluso - prima che il sindaco Marabese concludesse con un ultimo richiamo all’ordine e al rispetto delle regole e di tutti i consiglieri presenti.
S.L.F.-M.B.
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