Galgiana, furto in chiesa: la statua della Madonna privata dei suoi 'preziosi'. A Maresso nel mirino la cassetta delle offerte

E' stata privata dei suoi monili, alcuni dei quali offerti quale ''voto'' da alcuni fedeli nel corso degli anni. Ha lasciato di stucco l'intera comunità di Galgiana il furto sacrilego messo a segno nei giorni scorsi all'interno della chiesa parrocchiale dedicata a San Biagio.
Qui ignoti - approfittando probabilmente di un momento di tranquillità, lontano da occhi indiscreti - sono riusciti a raggiungere la navata laterale, dove si trova l'effige mariana. Hanno spostato la protezione in vetro a copertura della statua della Vergine e hanno così rubato alcuni ''preziosi'' che indossava. Un furto messo a segno probabilmente con la complicità di un palo esterno, che monitorava l'eventuale arrivo di qualche responsabile o volontario della parrocchia che potesse interrompere l'illecita operazione. Poi, così come hanno messo a segno il colpo, sono riusciti a dileguarsi, facendo perdere le proprie tracce.

La statua mariana della chiesa di San Biagio privata dei suoi monili

Ad accorgersi dell'accaduto, coloro che si occupano di prestare alla chiesa le ''cure'' necessarie. Dopo aver notato che il raccoglitore delle candele era stato spostato, lo sguardo si è posato sulla Madonna, privata dei suoi monili del valore economico modesto, ma carichi di significato per chi li ha donati.
Un episodio che ha destato sconcerto e amarezza fra i fedeli casatesi e di cui è stata data notizia nel fine settimana durante le messe festive. Sia don Piergiorgio Fumagalli sabato pomeriggio, sia don Marco Rapelli domenica mattina, hanno voluto condividere pubblicamente la notizia, che di bocca in bocca, ha fatto il giro della frazione.
Notiziati dell'accaduto anche i militari della locale stazione, cui spetterà il compito di raccogliere tutti gli elementi necessari per risalire eventualmente all'identità degli ignoti ladri. Non si tratta fra l'altro del primo furto sacrilego messo a segno nelle chiese del territorio. Anni fa era toccato alla basilica di Missaglia, con il furto dell'anello in bronzo che secondo la leggenda sarebbe appartenuto alla Regina Teodolinda, mentre a Cortenuova di Monticello era stata asportata la corona posizionata sopra un'effige mariana all'interno del santuario dedicato a San Michele.

I cartelli posizionati all'interno della parrocchia di Maresso

Ladri - o aspiranti tali - in azione anche a Maresso di Missaglia. Qualcuno ha infilato della colla nella cassetta delle offerte posizionata all'ingresso della chiesa intitolata ai Santi Faustino e Giovita. L'intenzione probabilmente era quella di far sì che le buste con il denaro donato dai fedeli per le opere di carità o le necessità parrocchiali, rimanessero incollate a dei ganci o a delle corde calate all'interno. I volontari che assistono i sacerdoti nella gestione della chiesa si sono però accorti del liquido adesivo, tanto che all'ingresso è stato affisso un cartello che invita a depositare i soldi o le buste nei cestini della raccolta durante le messe o a consegnarli direttamente ai sacerdoti. A meno che si tratti di monete, troppo pesanti per essere ''acchiappate'' con il medesimo stratagemma.
G. C.
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