Costa: dopo il lungo percorso per la gara, partiranno i lavori sulla vasca di Brenno

Cominceranno a settembre i lavori alla vasca di laminazione al parco di Brenno a Costa Masnaga. Si tratta di un intervento atteso, di cui si parla ormai da anni e la cui aggiudicazione era avvenuta lo scoro gennaio. È il terzo intervento per la difesa del rischio idraulico, dopo quelli già attuati dal Parco Valle del Lambro alla diga delle Fornaci a Inverigo e al cavo Diotti di Merone. L'obiettivo è prevenire le esondazioni, in particolare modo quelle dei paesi che si affacciano sul fiume Lambro, compresi Monza Brianza e Milano. Il nostro territorio è già coperto grazie alle due opere idrauliche attualmente esistenti. 



Come si presenta oggi la vasca di laminazione di Costa Masnaga

A tale scopo verrà realizzata una diga sul torrente Bevera, collegata a un canale artificiale tramite il quale l'acqua verrà condotta fino al fondo della miniera di Brenna, dove verrà realizzato un piccolo lago: qui si accumulerà l'acqua per evitare piene e, a emergenza rientrata, si farà gradualmente tornare l'acqua nel torrente.
Sono due i passaggi che permettono di prevenire le esondazioni e che riguardano l'appalto dei lavori in questione: la captazione delle acque del Bevera all'ingresso del parco di Brenno e a Cà di Brenno, un canale che porterà le acque sul fondo della miniera e un impianto con pompe di sollevamento che riporteranno le acque nel Bevera in zona Colombaio. 



Simulazione del minimo invaso a quota del pelo dell'acqua di 215 m slm.



Simulazione a volo d'uccello dall'abitato di Brenno con vista da sud verso nord

Al bando hanno partecipato cinque ditte e, tra le due rimaste, si è aggiudicata l'opera la società Costruzioni Cerri con sede a Talamona, in provincia di Sondrio. L'azienda è infatti risulta la miglior offerente, garantendo un ribasso del 20% sull'importo dei lavori. Da un importo complessivo stimato in 2.062.735 euro si arriverà a una cifra pari a 1.650.188 euro. La restante somma, 350.000 euro circa, servirà a coprire le spese di manutenzione. L'accordo quadro firmato qualche anno fa anche dal comune ha stabilito che la gestione dei lavori di sistemazione è affidata al Parco Valle del Lambro e che, al termine dell'opera, l'area diventerà di proprietà di Regione Lombardia.



A settembre cominceranno i lavori sulla parte interna della miniera, vale a dire il tunnel che, dall'inizio del parco, porta alla zona di captazione che porterà l'acqua nel Bevera. "La ditta utilizzerà il capannone esistente per il ricovero dei mezzi e, verso novembre, quando il parco chiuderà al pubblico, potrà essere chiudere la strada di accesso per realizzare le opere che serviranno per la captazione. Entro marzo, dovrebbero chiudere questa parte di lavori per ripristinare la viabilità" spiegano dal comune. La direzione dei lavori è stata affidata alla stessa società che, pochi anni fa, ha seguito la creazione della vasca di laminazione a Inverigo. "Si pensa di terminare i lavori alla stazione di pompaggio entro un anno e poi dovrà essere fatta l'opera di riempimento dell'invaso, tenendo conto che dovrà essere fatto con un terreno di classe A (terre o rocce da scavo naturali provenienti da siti scavati e mai edificati, ndr)". Nel bando della Pedemontana, che dovrebbe partire nel 2022, è stato inserito l'obbligo di trasferimento del materiale alla miniera di Brenno, dove sono attesi circa 1.400.000 mc di roccia. Per consentire il trasferimento di tutto questo materiale, verrà realizzata un'apposita strada con ingresso dalla località Colombaio. Serviranno anni per concludere l'opera e, considerando i volumi di carico dei camion, il manto stradale sarà sottoposto a un maggiore deterioramento: il comune ha quindi richiesto che via Volta, via Risorgimento e via per Rogeno dovranno essere riasfaltate due volte. 



Restituzione grafica dell'area dell'ex-Miniera di Brenno con il livello massimo previsto per il bacino di laminazione



Simulazione a volo d'uccello con vista da est verso ovest e livello massimo del bacino di laminazione

L'area, lo ricordiamo, è stata utilizzata per quasi quaranta anni per la coltivazione della marna da parte della Cementeria di Merone: nel 2013, dopo aver raggiunto la massima profondità di escavazione, cessò di operare. Iniziarono così una serie di lavori di messa in sicurezza delle pareti della cava che si conclusero nell'agosto 2018. A distanza di tre anni, complici anche le vicende politiche che hanno riguardato il rinnovo del consiglio al Parco Valle del Lambro, l'opera è stata aggiudicata e oggi c'è una data di inizio lavori. "È questo l'inizio della sistemazione e rivitalizzazione della miniera, un intervento che durerà parecchi anni ma che permetterà di mettere a disposizione della popolazione un grande parco urbano di circa 300.000 mq con parchi giochi, zone culturali e forse un lago per la pesca oltre a percorsi pedonali che partono dall'alto e scendono sotto" commenta il capogruppo di maggioranza Umberto Bonacina.
M.Mau.
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