Campsirago: la tradizione di San Bernardo si rinnova. Messa, cantastorie e ipotesi future sulla chiesa

Giornata di festa nel borgo di Campsirago in occasione della ricorrenza di San Bernardo. Una tradizione che è stata ripristinata da poco più di una decina d’anni e viene celebrata ogni 20 agosto, in occasione della commemorazione del santo considerato patrono del piccolo borgo.
Nella mattinata, Don Alberto Pirovano – parroco di Colle Brianza – ha raggiunto la piccola frazione sul Monte di Brianza per celebrare la messa.


Don Alberto Pirovano

Durante la cerimonia religiosa, Don Alberto ha colto l’occasione per ricordare ai fedeli presenti il dramma che in queste ore si sta consumando in Afghanistan. «Ho provato una grande compassione» ha spiegato ricordando le immagini trasmesse dai telegiornali. «Vedevo – ha aggiunto - la disperazione delle madri che passavano i bambini ai militari per farli portare via». Eventi drammatici di fronte ai quali il parroco ha ricordato «il dolore e l’amore di una madre che arriva a compiere questo gesto, senza sapere dove vada a finire il proprio figlio, purché riesca a scappare da quell’inferno». Don Alberto ha quindi invitato tutti i presenti a pregare per quelle popolazioni, soprattutto «per quelle mamme che sono disposte a compiere quel sacrificio».



La funzione si è svolta nei pressi di quella che era l’antica chiesetta dedicata al santo patrono del borgo che risulta però oggi inagibile. Edificata fra il XVII e XVIII secolo, da moltissimi anni è in stato di abbandono. Nel 2008 divenuta pericolante è stata sottoposta a un intervento minimo di messa in sicurezza con l’installazione di una struttura che ne impedisse il crollo. Durante l’anno 2015 si torno a parlare di un possibile intervento di recupero che però non ebbe seguito.



Negli ultimi anni il bene architettonico ha continuato a deperire, un percorso accelerato anche dal definitivo crollo della copertura del tetto che ha lasciato esposti all’intemperie i muri interni al fabbricato. Una nuova ipotesi di recupero è giunta con la nuova convenzione – in fase di definizione – fra l’associazione Scarlattine Teatro – importante realtà culturale presente nel borgo – e il comune di Colle Brianza. Il bene però è tutt’ora proprietà della Curia e il recupero ipotizzato non prevede il ripristino come luogo di culto, ma la conversione in un luogo per ospitare spettacoli teatrali, senza l’installazione di un nuovo tetto.
In occasione della ricorrenza del santo patrono, per il borgo di Campsirago la giornata diviene anche un momento per festeggiare. San Bernardo, monaco e abate francese dell’ordine cistercense, è considerato protettore di agricoltori e degli alpinisti.



La ricorrenza, nella piccola frazione, è stata reintrodotta nel 2010. «Questo è l’undicesimo anno che – ha spiegato Efrem Brambilla – la festeggiamo, dopo tantissimi anni che non si realizzava più la festa, l’abbiamo riproposta nel 2010 e siamo molto contenti oggi di portare avanti questa tradizione, una festa per Campsirago».



Un'immagine della festa. Il primo a sinistra Efrem Brambilla

Il pranzo organizzato dall’ “Osteria La Stala del Re” ha visto un menù a base di cassoeula «la prima dell’anno» come ricorda Brambilla. Nel pomeriggio è giunto a Campsirago il cantastorie Ignazio Pepicelli che, oltre a intrattenere gli ospiti con canti e musica, ha raccontato – accompagnato dai suoi musicisti – la favola del lupo di Brianza. Una storia fantastica che – inventata dallo stesso cantastorie - affonda le radici in accadimenti reali: il ritorno del lupo, dopo diversi anni, nei boschi di questa zona della Brianza. Durante lo scorso mese di gennaio alcuni abitanti del borgo hanno dichiarato di aver sentito gli ululati del lupo.
Anche se non si sono avuti avvistamenti diretti, negli scorsi anni la fauna selvatica è effettivamente tornata a popolare in modo significativo il Monte di Brianza. «Abbiamo visto tornare caprioli, volpi e tassi, così come scoiattoli in gran numero» ha precisato Brambilla.
L.A.
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