Besana: al centro vaccinale bilancio positivo su efficienza, affluenza e gestione ma impegno 'gravoso' per i volontari

A distanza di quattro mesi esatti dalla prima apertura del centro vaccinale di Besana Brianza, sito in via Alcide De Gasperi, la struttura è diventata sicuramente un punto di riferimento per i vaccini anti-Covid sul nostro territorio ed è stata più volte lodata soprattutto per la sua efficienza. Il sito, costituito dal centro sportivo situato tra le frazioni di Montesiro e Villa Raverio, era stato inizialmente individuato da ATS Brianza insieme a Regione Lombardia per via della capacità logistica dimostrata con la vaccinazione anti-influenzale ed era stato ufficialmente aperto lo scorso 19 aprile.



Più di 11mila i besanesi che da allora si sono vaccinati presso l'hub per un totale di 40mila persone che si sono prenotate per l'inoculazione di uno dei vaccini disponibili presso il centro. Un successo quindi non solo per l'alta affluenza giornaliera registrata dall'apertura del sito ma anche sul fronte degli oltre 100 volontari che hanno prestato servizio per accogliere i cittadini, gestire le code e le prenotazioni e per supervisionare gli aspetti logistici e organizzativi. Tra di essi si ritrovano ovviamente i volontari della protezione civile, responsabili soprattutto del coordinamento delle operazioni, cinque volontari civici messi a disposizione dal Comune di Besana, il Gruppo Alpini, i membri di altre associazioni del territorio, come Amas di Monticello e i responsabili della polisportiva besanese.



Anche il sindaco di Besana, Emanuele Pozzoli, ha voluto ricordare che la struttura ha funzionato in maniera efficiente per 13 ore al giorno tutti i giorni e in più del 95% delle ore totali di lavoro non si è mai verificato nessun incidente o imprevisto che abbia ritardato in qualche modo il normale corso delle vaccinazioni. Sempre il primo cittadino ha poi sottolineato che c'è sempre stato anche un "piano B" nel caso di pioggia, per permettere ai visitatori di avere accesso al centro attraverso percorsi facilitati in modo da non minare l'efficienza della macchina organizzativa nemmeno nei giorni di temporale. "Una cosa che ho sempre detto e condiviso con la mia amministrazione è che, in qualità di gestori della cosa pubblica, siamo anche chiamati a gestire le emergenze collettive e, nell'ambito dell'emergenza pandemica, la buona riuscita del centro vaccinale è stato fin da subito sentito come un dovere" ha commentato il sindaco Pozzoli, aggiungendo che sulla durata del centro vaccinale l'accordo con ATS è quello che prevede il funzionamento della struttura per un anno, rimandando ai prossimi mesi la decisione su un'eventuale proroga.


Il sindaco di Besana, Emanuele Pozzoli

Parlando invece direttamente con i volontari del centro, l'umore è esattamente quello di chi vive l'esperienza sul campo 7 giorni su 7, senza nessun giorno di pausa dall'apertura del centro. Il coordinatore del gruppo di Protezione Civile, Dario Grassi, ci ha infatti raccontato che le operazioni di logistica effettuate dai volontari nel centro sportivo fino a questo momento hanno richiesto lunghe ore di lavoro che hanno precluso al gruppo di partecipare ad altri interventi, come ad esempio nel caso delle alluvioni avvenute nella provincia di Como nelle scorse settimane. Il gruppo è composto da circa 25 membri ma nel corso dei mesi sono giunti in aiuto anche i volontari delle altre sezioni limitrofe di protezione civile, come ad esempio quella di Usmate.


Alcune immagini di repertorio

"Sono stati mesi intensi per noi volontari: forse giunti a questo punto direi che si è trattato di un impegno fin troppo gravoso per persone che non fanno questo tipo di attività di professione ma si mettono a disposizione liberamente e gratuitamente" ha commentato il coordinatore Grassi. "Per evitare di sovraccaricare troppo i nostri membri fin da subito abbiamo cercato di creare un bacino di volontari disponibili, provenienti da diversi gruppi e associazioni che potessero alternarsi ed essere presenti in almeno uno dei tre turni giornalieri che organizziamo per gestire gli accessi. Nonostante questo sforzo ben riuscito dell'inizio, la mole di lavoro ha sforato quello che dovrebbe essere il normale impegno di un volontario per raggiungere i livelli di un lavoratore vero e proprio. Questo si è ripercosso sullo stato d'animo di alcuni miei membri: un paio di volontari hanno già deciso che non continueranno a far parte della protezione civile a causa di questi ultimi mesi stancanti e dal ritmo incessante. Ovviamente ci dispiace, ma non ci tiriamo indietro di fronte alla possibilità di offrire il nostro sostegno alla comunità.



In verità il nostro gruppo ha una vocazione diversa da quella della mera gestione logistica di spazi e persone: nasciamo come insieme di volontari che ha a che fare con le emergenze ambientali, che si sporca le mani e che opera concretamente sul territorio, quindi per molti il livello di gratificazione col passare delle settimane è per forza di cose diminuito. Noi garantiremo la nostra presenza fino ad ottobre, dopo di che confidiamo che le autorità competenti escano dalla logica dell'emergenza per istituire altri canali che non richiedano un impegno eccessivo da parte delle associazioni di volontariato. Detto questo, è innegabile che la gestione del centro sia stata un successo e abbia garantito il pieno funzionamento per tutta estate, un risultato sicuramente da sottolineare".



In generale, quindi, il centro è stato un esempio in termini di funzionamento e di risultati e, se si tralasciano i primi due giorni di apertura in cui si è cercato di trovare un modus vivendi adeguato tra le diverse aree dell'hub, il resto dell'esperienza è stata connotata da commenti positivi anche da coloro che dopo la vaccinazione lasciavano il sito con il classico cerotto sul braccio.
Martina Besana
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