Oggiono: la RSA Sironi riapre con visite dei parenti, rientri a casa e volontariato
"Incontrarsi, rivivere le emozioni del contatto visivo, guardarsi finalmente negli occhi senza alcuna barriera, sentirsi vicini dopo un anno di isolamento, ritornare ad una normale quotidianità". Riaprire alla vita pre Covid. È quanto sta cercando di rendere possibile la Rsa Luigi e Regina Sironi di Oggiono che ha iniziato, con le dovute cautele e pur con qualche preoccupazione, il ritorno a una pseudo normalità.
Una delle iniziative proposte in queste ultime settimane presso la RSA Sironi
In ottemperanza a quanto stabilito dall'ordinanza del Ministero della salute dell'8 maggio scorso e successive, anche la casa di riposo di Oggiono, oltre alle consuete visite programmate in struttura, ha disposto dal primo agosto la possibilità di uscite e rientri in famiglia per tutti gli ospiti che lo desiderino e che ne facciamo domanda e che non presentino patologie tali per cui non è possibile avvallarne la richiesta. In quest'ultimo caso i parenti possono accedere nei reparti di accoglienza seguendo le indicazioni riportate nelle procedure stilate dalla direzione sanitaria che prevedono un accesso consentito a un visitatore per volta per una durata di 45, massimo 60 minuti complessivi. Sia per le uscite programmate, i rientri in famiglia e le visite nei reparti è condizione imprescindibile che il parente visitatore sia in possesso della certificazione verde o Green Pass.
"La pianificazione degli accessi e delle uscite sono subordinate non solo ai bisogni clinici, assistenziali e terapeutici degli ospiti ma anche ai quei bisogni psicologici educativi e formativi strettamente correlati alle esigenze affettive ed emozionali dei parenti stessi - spiega il presidente Sergio Appiani - L'apertura è stata accolta favorevolmente dalla quasi totalità degli ospiti e dei relativi parenti. Questi ultimi si sono dimostrati estremamente collaborativi, disponibili ad assumersi l'impegno di porre particolare attenzione agli atteggiamenti da mantenere all'esterno della struttura a tutela del proprio caro".
Il nodo cruciale legato alla riapertura della struttura è la responsabilità morale dei parenti che dovrebbe evitare che i propri cari vengano in contatto con soggetti a rischio. Per questo motivo, il parente che accompagnerà l'anziano a casa, dovrà firmare il patto di corresponsabilità: serve a garantire che il congiunto non entrerà in contatto non protetto con persone di non si conosca lo stato di salute o che possano essere a rischio l'infezione da Covid-19. Dovranno quindi essere segnalati i nominativi delle persone presenti fuori dalla struttura: "Dobbiamo augurarci che il buon senso prevalga sul naturale egoismo affettivo che ci porta a non considerare la pericolosità di un atteggiamento superficiale e irresponsabile".
M.Mau.