Missaglia: a Ossola spuntano i cartelli sulla 'differenziata'. Tradotti anche in due lingue straniere
''Questa non è una discarica aperta tutti i giorni per chiunque''. Il messaggio - già di per sè piuttosto chiaro - è stato tradotto anche in lingua inglese e francese per renderlo ulteriormente comprensibile. Non sembra essersi risolta infatti, la problematica del conferimento rifiuti a Ossola di Missaglia.
Ignoti, nei giorni scorsi, hanno affisso tre cartelli scritti a mano su un palo della segnaletica stradale all'intersezione fra Via Montello e Via dei Mulini, nel cuore della frazione, per ribadire ancora una volta l'ABC della raccolta. Il martedì ad esempio, c'è la differenziata, che varia di settimana in settimana, mentre il venerdì va preparato il sacco trasparente (che a breve sarà sostituito da quello rosso, dotato di chip). I sacchi devono essere esposti nella parte terminale delle vie dove sorgono le abitazioni interessate e non tutti al centro della frazione, come se si trattasse di una discarica a cielo aperto, anche per evitare problematiche di tipo igienico-sanitarie.
Ignoti, nei giorni scorsi, hanno affisso tre cartelli scritti a mano su un palo della segnaletica stradale all'intersezione fra Via Montello e Via dei Mulini, nel cuore della frazione, per ribadire ancora una volta l'ABC della raccolta. Il martedì ad esempio, c'è la differenziata, che varia di settimana in settimana, mentre il venerdì va preparato il sacco trasparente (che a breve sarà sostituito da quello rosso, dotato di chip). I sacchi devono essere esposti nella parte terminale delle vie dove sorgono le abitazioni interessate e non tutti al centro della frazione, come se si trattasse di una discarica a cielo aperto, anche per evitare problematiche di tipo igienico-sanitarie.
I cartelli spuntati nei giorni scorsi a Ossola di Missaglia
In effetti, trascorsi mesi dal progetto, il problema non sembra essersi risolto e l'imminente introduzione del sacco rosso potrebbe complicare ulteriormente le cose; ma a questo proposito solo a fine anno sarà possibile tracciare un primo bilancio della situazione.
Quel che è certo è che le famiglie straniere - perlopiù africane - che vivono a Ossola sembrano essere soggette ad un ricambio piuttosto veloce, con il rischio ogni volta di dover ricominciare il lavoro di formazione tutto da capo.
G. C.