Retesalute: ultimatum del Liquidatore ai Comuni-soci, entro il 30 settembre versate le quote altrimenti i libri in tribunale

Il professor Ciro D'Aries
Lo aveva detto con tono fermo nel corso dell'Assemblea dei sindaci dello scorso 29 luglio e lo ha ribadito con toni perentori mercoledì mattina ai segretari comunali, ai responsabili dei servizi finanziari e dei servizi sociali. O i Comuni pagano i debiti come richiesto dal Collegio dei liquidatori di Retesalute entro il 30 settembre o in caso contrario, il primo ottobre invierà le ingiunzioni di pagamento. Ma non solo, se entro fine ottobre la questione non sarà chiusa è pronto a portare i libri in Tribunale. E anche in questo caso, è bene ribadirlo, i comuni saranno chiamati a coprire il disavanzo.
Il professor Ciro D’Aries, non finisce di stupire ed ha comunque fatto intendere che è più che mai determinato a chiudere la questione Retesalute entro fine anno. Nel bene o nel male.
Quello che il Collegio aveva promesso, ha fatto. In poche settimane, nonostante il periodo feriale, ha predisposto le delibere necessarie ai comuni per procedere al riconoscimento del debito fuori bilancio. Mercoledì mattina alle 10 ha riunito i responsabili dei Servizi sociali e dei Servizi finanziari dei comuni soci dell'Azienda speciale che gestisce i servizi sociali del Meratese e Casatese. A mezzogiorno è toccato ai segretari comunali. Anche questa volta i toni della discussione sono stati però tutt'altro che pacati.
Ai responsabili comunali il dottor D’Aries, che è intervenuto in videoconferenza, ha presentato il dispositivo necessario per avviare la procedura.
In pratica il Settore Servizi sociali dovrà riconoscere “la mancata contribuzione”  per l’ammontare stabilito per il proprio comune, a fronte della lettera ricevuta il 7 luglio scorso, con la richiesta da parte dell'Azienda Speciale Retesalute in liquidazione avente per oggetto: “Copertura costi sociali 2015-2019 per fatti dolosi occorsi alla contabilità dell'azienda – Falsa rappresentazione delle situazioni contabili – Ricostruzione della reale situazione contabile”, una volta “accertata la manipolazione della contabilità per i diversi anni pregressi, con una falsa rappresentazione della reale situazione a preventivo e consuntivo della stessa” e “che da tale ricostruzione è emersa sostanzialmente una minore contribuzione dei Comuni soci di Retesalute alla contribuzione delle tariffe dei Servizi sociali erogati dalla stessa a favore dei Comuni-Soci nonché dei costi generali per i diversi anni, come meglio rappresentato nella lettera richiesta”.
Senza tralasciare, è scritto nel dispositivo, che “I reati di cui sopra sono stati oggetto di denuncia penale e civile da parte del Collegio dei liquidatori al fine di tutelare in ogni sede opportuna i soci e l'Azienda medesima per i notevoli danni arrecati dai soggetti responsabili delle manipolazioni contabili non altrimenti conoscibili se non attraverso la ricostruzione della Contabilità di Retesalute da parte della Società Bdo appositamente incaricata”.
Il passaggio successivo spetta invece al responsabile del Settore Servizi finanziari del Comune, che preso atto del dispositivo dei Servizi sociali, a sua volta dovrà dar corso al pagamento di quanto richiesto per la copertura delle perdite.
Il terzo e ultimo passaggio spetterà poi al Consiglio comunale che dovrà riconoscere ufficialmente il debito fuori bilancio e approvare: “Il Piano di Risanamento e di Ripresa della Continuità aziendale di Retesalute 2021-2023 da cui si evince la concreta possibilità di un suo riequilibrio nel breve termine e la possibilità di un ritorno in bonis dell'Azienda con continuità delle prestazioni sociali da essa erogati”.
Un tour de force che dovrebbe concludersi entro il 30 settembre, con l'Assemblea dei sindaci convocata dal presidente, il primo cittadino di Merate Massimo Augusto Panzeri.
Tutt'altro che una passeggiata.
Il primo e inatteso ostacolo è sorto proprio mercoledì mattina quando i responsabili dei Servizi sociali e finanziari dei vari comuni prima e i segretari dopo, hanno lasciato trapelare che non intendono assumersi una tale responsabilità.
Una presa di posizione che non è stata certo gradita al dottor Ciro D’aries che ha ventilato anche l'ipotesi, in caso contrario, che fossero i sindaci attraverso l'articolo 49 del Testo unico ad assumersi la responsabilità dell'atto amministrativo. In questo caso è stato il sindaco Massimo Panzeri a frenare gli entusiasmi annunciando che lui, ma probabilmente anche gli altri sindaci, non intende assumersi una tale responsabilità politica, e non solo…
Il presidente del Collegio dei liquidatori, supportato in Municipio dall'ex presidente del Cda di Retesalute, l'avvocato Alessandra Colombo e dal direttore dell'Azienda, il dottor Enrico Bianchini, come già avvenuto durante l'Assemblea di fine luglio è stato estremamente fermo. Per alcuni tratti duro.
In sintesi, ha detto a chiare lettere che tutti devono collaborare e fare la propria parte.  Diversamente - ha detto - sono pronto a portare i libri in Tribunale. E che comunque anche in questo caso i comuni soci dovranno pagare i quattro milioni di euro di disavanzo.  Inoltre, in questo caso sarà poi lui a chiedere ai funzionari comunali, ai responsabili dei vari settori e ai sindaci dov'erano quando accadevano tutti i gravi fatti che hanno determinato l'attuale situazione.
“Dovete pagare perché questa azienda è un vostro figlio”, ha chiosato il professore.
Il sindaco di Merate ha cercare di gettare acqua sul fuoco affermando che bisogna tutti remare nella stessa direzione.
In un clima surreale e inaspettato si è deciso quindi di riconvocare una nuova riunione per mercoledì prossimo, in modo che tutti possano meditare e decidere… di che morte morire.
Angelo Baiguini
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.