Missaglia: Arminio e Crippa per la ''prima'' di L'Ultima Luna d'Estate all'ex Monastero

Ha preso il via giovedì 26 agosto la ventiquattresima edizione della rassegna teatrale L’Ultima luna d’estatecon l’inaugurazione tenutasi presso l’affascinante Monastero della Misericordia di Missaglia. È stata un’occasione per incontrarsi e respirare finalmente dal vivo la cultura, dopo mesi di lockdown e misure molto stringenti per contenere l’ondata di Covid-19.
Prima di introdurre l’ospite della giornata, il direttore artistico Luca Radaelli ha invitato Donatella Diacci, assessore alla cultura del comune di Missaglia, a prendere parola: “Sono veramente felice di poter inaugurare questa rassegna nel nostro ex convento della Misericordia. La giornata è bella e quindi abbiamo organizzato questo primo spettacolo all’aperto e abbiamo utilizzato il chiostro. Vi porgo anche i saluti del sindaco Bruno Crippa, che è stato trattenuto per questioni di lavoro”.
Il festival è gestito da Teatro Invito, ma si è potuto realizzare grazie a numerosi contributi, tra cui il Ministero della Cultura, i Comuni del territorio e soprattutto il Consorzio Brianteo Villa Greppi.




In qualità di vicepresidente del Consorzio, Marta Comi ha voluto ringraziare i Comuni partecipanti con i loro amministratori perché rappresentano lo scheletro istituzionale e finanziario del festival.
È stato poi chiamato Giorgio Cortella di  Acel  Service, che ha ribadito il legame tra l’azienda e la manifestazione. Ultima Luna è di altissimo livello, con ospiti importanti ed è un’occasione unica per scoprire o riscoprire il territorio.



Luca Radaelli ha introdotto il primo ospite della rassegna, ossia il noto poeta e paesologo Franco Arminio. Con lui si è confrontato sul tema che riguarda la provincia e la poesia: “Per noi di Teatro Invito è fondamentale quello che sta dietro l’idea di provincia. Organizziamo dei festival all’interno di un territorio dove il comune più grande ha diecimila abitanti al massimo. Anziché pensare alla cultura come qualcosa che si situa principalmente nei grandi centri, nelle città, nelle metropoli, noi amiamo l’idea di questo connubio: la cultura nei piccoli paesi, scostata dai centri nevralgici, dove il luogo comune è che la gente sia meno acculturata o meno attenta rispetto a quella di città. Il contrasto città-campagna è di grande importanza, anche perché l’inurbamento può diventare un problema, come lo spopolamento di vaste aree di territorio”.




Uno degli eventi più importanti – afferma Arminio – è il festival della paesologia, che si tiene ogni anno ad Aliano, un piccolo paesino di novecento abitanti in provincia di Matera. Da tantissimi anni prosegue la rassegna intitolata “La luna e i calanti”. Il focus non è concentrato sul palco, bensì sul paese. Ovunque si va, si trova qualcosa a cui assistere. Questa è un’azione concreta: dimostra come in un piccolo paese si possono fare cose belle, grande teatro, poesia. Aliano è un esempio di come la cultura possa rigenerare un luogo ed è diventato il secondo paese più visitato della Basilicata.




“La paesologia – prosegue il poeta – non è nient’altro che una forma di attenzione verso i paesi ed è il contrario della paesanologia. Il paesanologo coincide più o meno con lo storico locale, si interessa solo del suo paese e del passato. La paesologia getta invece lo sguardo su tutti i paesi, sul presente. C’è l’idea che i paesi possano essere i luoghi del futuro. Non luoghi marginali, che devono diventare come una città, ma vivi, da riscoprire in cui la comunità è importante”.
Franco Arminio lavora così su due piani: quello della scrittura e quello delle azioni, ossia si occupa del festival ad Aliano e della “casa della paesologia”, un luogo di iniziative, dialoghi e di incontri, non solo di paesani, ma anche di persone che arrivano dalla città. La distinzione tra abitante di città e di campagna può essere eliminata perché si può essere paesologi anche a Milano. Quello che conta è la curvatura dello sguardo, si possono abitare luoghi diversi con lo stesso amore.




Dopo questo primo focus riguardante il paese, l’attenzione si è concentrata sull’ambito poetico. La poesia di Franco nasce da una crepa, che si apre e si richiude continuamente. Si cura scrivendo e guardando fuori. Il mondo esterno è come una grande farmacia. Vedere qualunque luogo con un’attenzione intensa e prolungata può curarci.
“La poesia è l’arte del dettaglio, mi faccio attraversare dai luoghi. Quello che cade sulla pagina diventa una poesia o una prosa. Il mondo mi chiama, gli alberi mi commuovono, soprattutto quelli da soli”.




Arminio ha letto alcune sue composizioni e ha deciso di coinvolgere il pubblico facendo tradurre una sua poesia in dialetto brianzolo, veronese e anche in tedesco e in russo. Nell’entusiasmo e nel divertimento generale, l’incontro si è concluso cantando a squarciagola alcune canzoni come “Azzurro” di Adriano Celentano.
Dopo un piccolo aperitivo, alle ore 21 si è tenuto un secondo appuntamento con Maddalena Crippa, famosa attrice cresciuta a Montesiro. Fa parte di Teatro Pubblico Ligure e per la serata ha messo in scena ''Didone - un racconto mediterraneo''. Il progetto e la regia sono stati curati da Sergio Manfredi.




BIGLIETTI E PRENOTAZIONI
  – Spettacoli serali 13 euro (ridotti 10 euro); spettacoli per bambini 5 euro; abbonamento Luna Piena 90 euro; 3 spettacoli a scelta 27 euro; 2 spettacoli a scelta 20 euro; aperitivi teatrali 15 euro.
La prenotazione è obbligatoria per tutti gli eventi e può essere effettuata telefonicamente al numero 346.5781822 oppure via mail all’indirizzo segreteria@teatroinvito.it (anche per l’aperitivo).
Possono accedere agli eventi coloro che sono in possesso di Green Pass.

Si ringrazia Chiara Villa per il contributo fotografico.
Silvia Buzzi
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