Casatenovo: in 200, fra ragazzi e volontari, a Santa Caterina per il campeggio dell'oratorio

È giunta a conclusione l'esperienza del campeggio, l'attività estiva proposta ogni anno dagli oratori di Casatenovo.

Le immagini dell'esperienza del campeggio vissuta dagli oratori casatesi

Dopo l'annullamento forzato dell'anno scorso, dovuto all'emergenza sanitaria, nell'estate che sta per volgere al termine è stato finalmente possibile, non senza difficoltà, riprendere questo appuntamento immancabile, meta affezionata di ragazzi e animatori ma anche di organizzatori e volontari.

L'arcivescovo Mons.Delpini e don Andrea Perego

Quasi 200 persone, suddivise in cinque turni dal 26 giugno al 7 agosto e nel rispetto delle normative vigenti, si sono riunite nelle tende di Santa Caterina Valfurva, nelle montagne della Valtellina in provincia di Sondrio, la meta scelta per quest'estate, per recuperare la socialità che è stata recentemente sacrificata. È proprio questo il motivo che ha portato all'istituzione di un turno dedicato solo agli adolescenti e ai giovani, ovvero la volontà di riprendere l'esperienza che non hanno potuto vivere l'anno scorso.

"Quest'anno l'organizzazione del campeggio è stata più complessa rispetto agli anni passati. Tante cose che si davano per consolidate negli anni per forza di cose sono state adeguate all'attuale situazione, nel rispetto dei protocolli per il contenimento dell'epidemia di Covid-19" racconta un volontario. "Per questo bisogna dire un grande grazie a tutti coloro che sin dal mese di dicembre 2020 hanno iniziato a lavorare silenziosamente dietro le quinte perché tutto potesse essere pronto per tempo".

Grande infatti, è stata quest'anno la partecipazione anche dei genitori, in qualità di volontari disponibili per la preparazione dell'attività, dei cinque oratori di Casatenovo, affinché la macchina organizzativa funzionasse nel migliore dei modi. E i risultati si sono visti eccome: le adesioni sono state numerosissime e la partecipazione molto sentita.

"È stato un grande successo, ma soprattutto una possibilità per tanti ragazzi per le loro famiglie di tornare a respirare un po' di normalità in sicurezza e di trascorrere con serenità una vacanza all'insegna della natura, dell'educazione e della condivisione" ha aggiunto.

''Il campeggio è per sua natura un'esperienza educativa, nella quale i ragazzi, immersi nella natura, sono chiamati a rispettare l'ambiente e gli altri in modo integrale'' le parole di don Andrea Perego. ''La qualità specifica della proposta educativa del campeggio sta proprio in questo, nel far sì che il ragazzo, nella sua integralità di persona, collocata in un ambiente sociale che è quello delle relazioni che si formano in campeggio con gli altri ragazzi, possa esprimersi liberamente trovando occasione di crescita, di riflessione personale e di maturazione per un'intera settimana''.

Nonostante il grande aiuto anche da parte di esterni, è stato necessario affrontare anche qualche difficoltà, a causa del delicato periodo e della responsabilità a esso correlata. ''Quest'inverno eravamo preoccupati, perché visti i repentini cambiamenti e peggioramenti della situazione, non sapevamo se saremmo riusciti a partire, ma ci siamo impegnati, abbiamo cercato di lavorare sui protocolli e su tutto ciò che c'era da preparare, così siamo riusciti a ottenere tutti i permessi necessari e ce l'abbiamo fatta: se non avessimo cominciato da qualche parte, non avremmo mai ottenuto niente" ci ha detto per esempio Giovanni Trabucchi, tra i principali organizzatori del campeggio. ''La risposta dei ragazzi è stata ottima, la collaborazione di tutti ha dato sicuramente i suoi frutti. Anche le famiglie, riconoscendo l'impegno e la serietà della proposta organizzativa, si sono fidate di noi volontari. È stata una grande soddisfazione''.

Si può dire dunque ripartita nei migliori dei modi un'esperienza che regala momenti indimenticabili a grandi e piccini, ma che è anche sinonimo di crescita e maturazione.

G.G.
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